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Non armi, ma più sanzioni per ogni bambino ucciso… metodo efficace di Alessandro Orsini

Devo dire che di molteplici teorie che si sono avvicendate in tv, le sue impressioni mi hanno permesso di riflettere su alcuni punti che mi sfuggivano. Interessante questa teoria… meno armi e più sanzioni per ogni bambino ucciso ingiustamente … un metodo efficace per dire no alla guerra, limitando drasticamente l’influsso di armi si limiterebbe categoricamente la possibilità di inasprire i colloqui diplomatici con i paesi fautori delle spedizioni verso l’Ucraina, e di conseguenza la morte accidentale di bambini innocenti favorirebbe l’imposizione di sanzioni più pertinenti di quelle che attualmente vorrebbero imporre che, a mio avviso, la Russia non accetterà di buon grado… Mi perdoni, mi viene da pensare! La Russia ha già subito nel corso di questi ultimi anni molteplici sanzioni pesanti di cui si è assunta l’onere, non per timore di una rappresaglia diplomatica occidentale, quanto piuttosto per fare buon viso e cattivo gioco (virtuale eufemismo) nei confronti degli occidentali, ma qui sappiamo bene che il gioco cattivo non proviene da est bensì da ovest! La situazione ucraina è molto delicata, come ben sa… e alle spalle come ha suggerito di recente, potrebbero esserci sviluppi estremi verso la Cina meridionale… considerando che stiamo parlando di conflitti strategici di natura puramente economica in cui grandi potenze stanno sferrando attacchi sotto corrente per stabilire un neo asset geo finanziario in cui ricchezze minerarie e finanziarie ne costituiscono un succulento bottino, cosa impedirebbe alla Russia, forte delle sue molteplici alleanze mondiali, di subire le sanzioni imposte sui bambini morti continuando ad incidere la sua presenza in territorio ucraino per imporre un diktat preciso nei confronti di un governo USA che da diversi anni imperversa in quei territori con il preciso scopo di creare un conflitto europeo NATO-RUSSIA … perché diciamoci la verità… stiamo parlando proprio di questo… Lei conosce la cruda verità (monologo trascritto da originale lasciato sulla pagina del prof. Alessandro Orsini)
di Marius Creati
Mosca, catena umana chilometrica ultima protesta contro Vladimir Putin
Migliaia di cittadini russi hanno formato una catena umana lunga 16 chilometri intorno al centro di Mosca, ultima protesta contro il primo ministro russo Vladimir Putin. Presidente dal 2000 al 2008, l’attuale premier sarà nuovamente candidato per ottenere un terzo mandato al Cremlino nelle elezioni del 4 marzo. Nonostante sia favorito, in Russia negli ultimi mesi molte sono state le proteste che hanno danneggiato la sua immagine di leader forte che governa con un ampio sostegno pubblico. Gli attivisti dell’opposizione avevano detto che sarebbero servite 34mila persone per coprire tutto l’Anello dei giardini, arteria che circonda la capitale, e secondo quanto da loro riferito sembra che l’iniziativa sia andata a buon fine.
Fonte: La Presse
Vladimir Putin, annuncio riarmamento epocale in Russia
I rapporti internazionali non potrebbero essere piu’ tesi tra Cina, Russia, Iran e Siria da una parte e Usa, Europa e Lega Araba dall’altra.
Vladimir Putin, il primo ministro russo, candidato a ridiventare presidente alle prossime elezioni nazionali, ha promesso un riarmamento senza precedenti di Mosca.
L’annuncio giunge in vista del dispiegamento di una base anti missile in Europa da parte di Stati Uniti e Nato. In un articolo scritto nel giornale ufficiale della Gazzetta Russa (Rossiïskaïa Gazeta) e interamente dedicato alla questione militare, Putin mette in primo piano la necessita’ di rispondere con i fatti prima ancora che percorrendo la via diplomatica.
“L’epoca in cui ci troviamo esige una politica determinata al rafforzamento del sistema di difesa aereo e spaziale del paese. E’ la politica di Stati Uniti e Nato in materia di difesa antimissile che ci spinge a farlo”, scrive Putin.
“Ventitre mila miliardi di rubli (590 miliardi di euro) saranno consacrati totalmente a questi obiettivi (di riarmamento) nei prossimi dieci anni”, precisa Putin, sottolineando che “non il patriottismo non e’ mai troppo in questa materia”.
“Dobbiamo imbastire una nuova armata. Moderna, in grado di essere mobilitata in qualsiasi momento”. La storia insegna che in tempi di crisi, la probabilita’ di uno scoppio di una guerra e’ piu’ alta. E in quel caso Mosca non ha alcuna intenzione di farsi trovare impreparata.
Nel frattempo e’ salita la tensione tra le due Coree, dopo che Seul ha cominciato manovre militari con l’impiego di armi da fuoco nelle vicinanze della frontiera con Pyongyang nel Mar Giallo.
Fonte: Wall Street Italia