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Luna, regolite e ossigeno per sostenere la vita

La Luna Ha Ossigeno Per 8 Miliardi Di Persone Sufficiente Per 100.000 Anni
Lo strato superiore della superficie lunare potrebbe fornire abbastanza ossigeno per sostenere la vitadi persone per 100.000 anni. Un progetto belga sta lavorando per migliorare il processo di produzione di ossigeno per elettrolisi sulla Luna
Il regolite , che costituisce lo strato di roccia e di polvere fine di cui copre la superficie della Luna contiene una grande quantità di ossigeno. Se fosse possibile estrarlo, fornirebbe ossigeno a 8 miliardi di persone nel corso di 100.000 anni. Una startup con sede in Belgio ha sviluppato una nuova tecnologia che potrebbe ottimizzare la produzione di ossigeno per elettrolisi sul nostro satellite. Tale tecnologia Sarebbe pronta per il 2025.
Di solito pensiamo alla Luna come a un luogo dove l’ossigeno scarseggia: a causa della sua sottile atmosfera di idrogeno, neon e argon, sarebbe impossibile per gli esseri umani dipendenti dall’ossigeno sopravvivere lì. Comunque, c’è molto ossigeno sulla luna, il problema è di riuscire ad estrarlo.
L’ossigeno lunare è intrappolato nelle sue rocce: i materiali presenti sulla superficie lunare sono fondamentalmente regoliti nella loro forma originale intatta, contenenti il 45% di ossigeno.
La realtà è che l’ossigeno si trova in molti dei minerali del suolo su cui camminiamo sulla Terra: la Luna è composta principalmente dalle stesse rocce che si trovano sul nostro pianeta, quindi minerali come silice, alluminio, ossido di ferro e magnesio dominano il paesaggio lunare. Tutti questi minerali contengono ossigeno, ma è “intrappolato” al loro interno.
Per un futuro interplanetario
Secondo la NASA, se gli esseri umani hanno bisogno di respirare circa 800 grammi di ossigeno al giorno per sopravvivere, 630 chilogrammi di ossigeno potrebbero tenere in vita una persona per circa due anni. Possiamo calcolare facilmente l’importanza di sfruttare questa risorsa.
Nei prossimi decenni, l’umanità sembra determinata a realizzare il suo sogno a lungo coltivato di popolare altri pianeti e stelle. La Luna è un punto focale di molti progetti delle principali agenzie spaziali, quindi l’ossigeno sarà essenziale per il successo di queste missioni. Sembra che la Luna ci lasci in eredità un elemento vitale per la nostra vita dalle profondità delle sue rocce silenziose.
Fonte: Universo7p
Neil Armstrong, ultimo viaggio del primo uomo sulla Luna
Neil Armstrong è finito durante un intervento per un baypass coronarico, soffriva difatti di problemi cardiaci; ci lascia l’uomo della National Aeronautics and Space Administration (NASA) del primo sbarco sulla Luna nel 1969 tramite il modulo lunare Apollo 11 dopo il distaccamento dal modulo di comando Columbia, lo sbarco che le persone si ricorderanno con le frasi “un piccolo passo per un uomo, un grande balzo per l’Umanità” e che gli ufologi ricorderanno anche con “bravo tango, tango, tango”, in risposta a luci e bagliori che Neil Armstrong aveva visto sulla superficie della Luna.
Neil Armstrong era nato nel 1930, cordoglio da parte di tutti.
Fonte: Gennaro-Gelmini
Luna Gigante, grande effetto visivo sui cieli del mondo
Nella giornata di oggi, verso sera, si potrà assistere ad un avvenimento particolare di grande effetto visivo, l’arrivo della cosiddetta Luna Gigante. Secondo i calcoli astronomici effettuati dalla Nasa, il nostro piccolo satellite pallido apparirà più grande del 14 per cento e più luminoso del 30 per cento, grazie alla posizione raggiunta nel suo perielio, il punto più vicino alla Terra nella sua orbita ellittica di rivoluzione attorno al pianeta, per una distanza di circa 356.955 chilometri, e al plenilunio, la presenza ricorrente della luna piena che, in questa occasione insolita, si mostrerà in tutto il suo bagliore per essere acclamata e ricordata come la più luminosa dell’anno, offrendo uno spettacolo altamente suggestivo soprattutto nel momento dell’alba lunare poiché, bassa sulla linea dell’orizzonte, manifesterà l’illusione ottica di apparire più enorme del solito. L’effetto si concretizza dalla presenza di un’orbita del satellite non perfettamente circolare. Reduce da convinzioni ataviche provenienti dal nostro passato, la grande Luna é sempre stata ritenuta responsabile di catastrofi naturali, nonostante non sia stato confermato alcun riscontro scientifico in merito, se non che provocherà un accentuazione delle maree dovuta alla forza gravitazionale maggiore generata dalla distanza ridotta tra i due corpi celesti. L’ultima apparizione della Super Luna é stata osservata nel mese di marzo dell’anno scorso riscontrando una posizione più vicina al nostro pianeta di quanto lo sarà in giornata, in precisione 356.577 chilometri. Gli esperti garantiscono che il fenomeno naturale non provocherà nessun effetto devastante sulla superficie terrestre né fenomeni catastrofici allarmanti, ma si renderà protagonista di un interessante scenario suggestivo.
Marius Creati
Luna, sottilissima falce nel cielo il prossimo 22 aprile
La sera del 22 aprile, poco dopo le 20:00, una sottilissima falce di Luna apparirà nel cielo ancora quasi chiaro, circa 2° a nordovest di Giove.
Il 22 aprile, dopo le 20:00, sull’orizzonte ovest sarà visibile una sottilissima falce di Luna crescente situata circa 2° a est (orientamento altazimutale) di Giove. I due oggetti saranno alti poco più di una decina di gradi e bisognerà dunque saper approfittare dei pochi minuti a disposizione prima del loro tramonto.
Luna storta, coricata, a barchetta, evento imperdibile nel cielo
Non è solo un detto, la Luna storta a falce, Luna coricata o a barchetta come dicono gli Astronomi, poiché dà la sensazione di una barca nei flutti celesti, sarà nettamente visibile, per la mia esperienza in altri simili eventi, è uno dei segni del cambiamento, mi attendo grosse novità per questa primavera 2012, stavolta l’appuntamento per osservare questa particolare Luna è nelle serate da mercoledì 22 febbraio 2012 a venerdì 24 febbraio 2012, ma gli eventi sono appena iniziati, in quanto, nella notte tra domenica 25 febbraio 2012 e lunedì 26 febbraio 2012 vi è prima una congiunzione astronomica tra la Luna e Venere e nelle successive serate la Luna sarà visibile in cielo tra i pianeti Venere e Giove.
Stavolta non mi sono lasciato perdere l’occasione di scriverne, giacché di questi eventi se ne discute tanto nelle campagne, esenti da inquinamento luminoso, quanto nelle città, in questi stessi giorni da me medesimo Gennaro Gelmini percorse.
Fonte: Gennaro-Gelmini
Luna, influenze sulla semina e sulla germinazione delle piante
Uno dei miti più grandi a riguardo è ovviamente quello dell’influenza sulla semina e sulla germinazione delle piante.
Molte persone sono convinte che le fasi della Luna influenzano in qualche modo la germinazione dei semi, la crescita delle piante e la loro fioritura. Queste credenze sono tanto antiche quanto ancora diffusissime su tutto il pianeta. Ma c’è davvero qualche influenza della luna sulle piante?
Vediamo prima di tutto qual’è il materiale disponibile a favore di un’influenza lunare:
Ci sono diverse pubblicazioni, non scientifiche, che non solo sostengono che questo è vero, ma elaborano anche dettagliati calendari basati sul tipo di pianta e il posto dove ci si trova. Un’esempio molto diffuso è il “The Biodynamic Soweing and Planting Calendar”, elaborato da Maria e Matthias Thun, ma ci sono anche siti come il “The Old Farmer’s Almanac” e anche in Italia ne trovate diversi come “Giardinaggio.it” o “erbaviola.com”. Quello che hanno in comune è il fatto che si basano su credenze popolari, e non c’è in nessuno di questi casi un collegamento a test empirici che mostrino la veridicità o meno di queste credenze. Alcune eccezioni ci sono tuttavia, in siti come “www.kaykeys.net” dove vengono spiegate alcune elaborazioni teoriche dello scorso secolo, da parte di Maria Thun e di altri ricercatori che hanno usato conoscenze astrologiche applicate all’agricoltura. Ma non ci sono riferimenti a pubblicazioni nella letteratura scientifica.
L’unico in cui si fa rifermento a delle vere pubblicazioni, contiene però soltanto delle frasi scelte. Si tratta di “www.ianslunarpages.org”.
Si parla qui per esempio di un libro chiamato “Ecologia Agraria” di Girolamo Azzi. Qui viene descrito l’effetto fotoperiodico osservato nelle piante e la loro risposta alla diversa esposizione alla luce lunare. Azzi ha testato la reazione di diverse piante alla luce della luna e ha concluso che: “Seminare con una luna calante, e quindi agendo in tale modo da far si che l’intervallo tra la semina e la germinazione coincida approssimativamente con la luna nuova, farà si che la formazione degli organi riproduttivi venga considerevolmente ritardata o annullata, mentre i bulbi tendono a raggiungere una grandezza considerevole.”
Questa conclusione particolare si riferisce ad un’articolo chiamato “Effetti della Luna sullo sviluppo della cipolla” comparso in “La Meteorologia Practica An. 17, No.6. Perugia 1936). Nello stesso articolo, Azzi sottolinea anche che si tratta di risultati non conclusivi e che il campione è molto piccolo (10 piante fatte crescere nell’arco di 2 anni).
Ma guardiamo la letteratura scientifica successiva a riguardo. Un buon posto dove iniziare per fare chiarezza è un trattato scritto nel 1946 dal Dr. C.F.C. Beeson:
“La letteratura sulla luna e l’influenza sulle piante, può essere divisa in due gruppi: uno è composto da reiterazioni sulle credenze dei contadini, su miti e regole antiche e moderne, e simili dichiarazioni non comprovate; il secondo gruppo consiste in esperimenti con una base di dati numerici significativi per le analisi statistiche. Questo secondo gruppo a sua volta consiste in: a) esperimenti principalmente interni alla scuola antroposofica, che dimostrano l’esistenza degli effetti lunari sulla crescita delle piante; e b) esperimenti di orticoltori e silvicoltori, che dimostrano che non esistono simili effetti, e se anche esistono, non hanno alcun valore pratico nell’agricoltura.”
Quando Beeson parla di “scuola antroposofica” si riferisce a quella che poi sarebbe diventata la “agricoltura biodinamica”. Questa scuola venne ondata nel 1913 da Rudolf Steiner(filosofo, esoterista e pedagogista austriaco). L’antroposofia, che si basa su un postulato di un mondo spirituale con cui siamo in contatto, hanno molto in comune con alcune parti della metafisica tedesca dell’800, ma poco o nulla con la scienza empirica. Oggi viene considerata dal mondo accademico una pseudoscienza, priva di qualsiasi fondamento razionale. Non ci sono pubblicazioni e sviluppi a riguardo ma solo tanti libri che sfociano spesso nella magia, e nelle più recenti influenze “new age”.
Beeson quando parlava sopra della scuola, polemizzava in particolare contro Lily Kolisko, che scrisse diverse cose nel 1936, riguardo alle influenze spirituali sulla crescita delle piante. In questi c’erano molti riferimenti all’influenza della luna.
Esempi più recenti del lavoro della scuola biodinamica includono scritti sul gusto del vino, o sulla rotazione dei campi, e spesso si basano sui sviluppi successivi elaborati da Maria Thun, ma non hanno mai riscontrato alcun successo nella comunità scientifica, specialmente perché non è mai stato condotto alcun esperimento che indichi queste cose come plausibili.
Una delle considerazioni su cui la letteratura scientifica è invece in accordo è l’influenza della luce lunare su alcune piante:
Grazie a esperimenti in laboratorio, sappiamo che intensità di luce anche di solo 0.1 lux durante il periodo notturno, può influenzare il tempo fotoperiodico in alcune piante e animali. Col termine fotoperiodismo si indica quel complesso di reazioni che gli organismi presentano al ritmo ambientale giornaliero e stagionale dei periodi di luce (fotofase) e di oscurità (scotofase). Questo fenomeno ha una enorme importanza biologica perché influenza la morfologia, la fisiologia, l’etologia e l’ecologia dei viventi.
L’intensità della luna in un cielo senza nuvole ad una latitudine di 50′, può arrivare a 0.3 lux e più di tre volte tanto nelle regioni tropicali. Questo fatto ha portato il ricercatore E. Bunning ed i suoi colleghi a indagare sulla possibilità che la luce lunare possa disturbare le misurazioni temporali delle piante. Con grande sorpresa è stato scoperto che alcune piante hanno dei meccanismi adattivi che apparentemente prevengono che la luce lunare interagisca con il fotoperiodismo!
La percezione fotoperiodica avviene attraverso le foglie. Nelle piante leguminose, soia, arachidi e trifoglio, dei specifici movimenti cambiano la posizione delle foglie da orizzontale (come durante il giorno) a verticale (durante la notte). Questo comportamento riduce l’intensità della luce che cade sulla superficie della foglia dalla luna di circa 85%-95%, fino ad un intensità così bassa che non può interferire con le percezioni della luminosità, da parte della pianta.
In alcune piante nictinastiche (piante in cui si osserva un movimento in risposta alla variazione giorno/notte), come l’Albizzia la Sainea o la Cassia, le foglie non solo si orientano verticalmente durante la notte, ma ruotano anche sul loro asse per far si che le foglie accoppiate si pieghino insieme, con la superficie superiore che ombreggia l’una l’altra. Questo comportamento è probabilmente dettato dal fatto che la superficie superiore della foglia è più sensibile alla luce rispetto alla parte inferiore.
Alcune piante a giorno breve (o brevidiurne), fioriscono di più quando sono cresciute con una fonte di luce a bassa intensità (0.5 lux circa), piuttosto che nel buio completo, durante la notte. In queste piante, la luce lunare probabilmente aumenta il numero di fiori che riescono a produrre con il loro regime brevidiurno. Ovviamente però vale solo per alcune rare piante.
Non sempre è così però. Per esempio, la fioritura della Pharbitis nil (Ipomoea), l’esposizione alla luce della luna piena per 8 o più ore, con un periodo scuro di circa 16,14 o 13 ore, ha leggermente inibito la sua fioritura. I ricercatori suggeriscono che nell’ambiente naturale, la luce lunare potrebbe al massimo avere un effetto leggermente ritardante dell’induzione dei fiori in alcune piante a giorno breve (brevidiurne) ma nessun effetto tale da avere impatti significativi sul risultato finale.
Insomma sappiamo che in alcuni particolari casi, e solo per certe piante, l’esposizione alla luce lunare può influire sulla fioritura, anche se di poco. Non c’è invece alcuna prova che una semina fatta con una diversa fase lunare possa contribuire significativamente alla fioritura o meno della pianta.
Un’altra idea molto comune e diffusa è che in qualche modo, siccome la Luna crea le maree nel caso degli oceani, deve avere un simile effetto anche sulle piante e quindi anche sulla semina.
La Luna ed il Sole insieme creano le maree sugli oceani della Terra (l’effetto gravitazionale è infatti così potente che la crosta terrestre stessa si allunga da una parte all’altra durante il giorno, per questi effetti di marea!). Ma le maree sono eventi che si sentono su scala molto grande. Avvengono perché c’è una differenza nell’effetto gravitazionale su una parte di un’oggetto (come la Terra) comparato ad un’altro. Ecco come funziona:
L’oceano sulla Terra che è esposto alla Luna viene tirato verso la Luna stessa più di quanto viene tirato verso il centro del pianeta. Questo crea un’alta marea. Dall’altra parte della Terra però, avviene la marea oposta, perché il centro della Terra viene tirato verso la Luna più di quanto l’oceano sulla parte opposta lo è. Il risultato essenzialmente è che questo effetto gravitazionale tira il pianeta via dall’oceano (una forza negativa che effettivamente sposta gli oceani, allontanandoli dal pianeta!).
Tuttavia, non c’è alcuna differenza misurabile nell’effetto gravitazionale della Luna su un lato del nostro corpo piuttosto che l’altro lato. Anche nel caso di un grande lago, gli effetti delle maree sono estremamente piccoli. Prendete alcuni tra i più grandi laghi del mondo, come il Grande Lago tra gli USA ed il Canada. Le maree qui non sorpassano mai i 5 cm, secondo i dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che aggiunge anche: “Queste variazioni minori sono mascherate però dalle più grandi fluttuazioni nei livelli del lago prodotti dai venti e dai cambi nella pressione barionica. Di conseguenza, i Grandi Laghi sono considerati essenzialmente non influenzati dalle maree.”
Questo ovviamente non significa che le maree non esistono proprio su scala piccola. Gli effetti della gravità diminuiscono con la distanza ma ci sono. La vera domanda è quanto sono potenti. Secondo Straghtdope.com, in una delle pubblicazioni, dei ricercatori hanno calcolato che una madre che tiene suo figlio in braccio, esercita un’attrazione gravitazionale 12 milioni di volte maggiore sul suo figlio dell’effetto di marea che genera in noi la Luna, semplicemente perché è più vicina. Un’altra analogia molto bella è questa, dell’astronomo George O. Abell: “una zanzara sul vostro braccio eserciterà molta più attrazione gravitazionale su di voi di quanto non lo possa fare la Luna”.
Insomma la gravità della Luna è così debole che neanche la massa di un’intera sequoia adulta potrebbe sentirne gli effetti perché è troppo piccola!
L’unica pubblicazione scientifica a riguardo risale al 1998, da parte di Erns Zurcher ed alcuni suoi colleghi. La pubblicazione fu pubblicata su Nature, e si parlava di una possibile correlazione osservata tra lo spessore del tronco degli alberi e le maree. I ricercatori dicevano che alcuni abeti rossi fatti crescere in appositi contenitori a temperatura controllata, in continuo buio, subivano una fluttuazione del diametro del tronco, in base alla marea. Hanno attribuito questi cambiamenti ad un flusso ritmico reversibile dal simplasto all’apoplasto, influenzato dalla Luna. Questa conclusione è davvero incredibile, dato che ci si aspetterebbe che il diametro del tronco vai solo con il potenziale osmotico o la tensione nel legno stesso (xilema) o nel floema (tessuto di conduzione della linfa). Le modifiche in quest’ultimo avvengono giornalmente per via della traspirazione però.
Tuttavia, nel 2000, un’altro team ha ripreso in mano la pubblicazione di Zurcher, rifacendo le analisi con un campione più ampio e con misurazioni più precise. Questa seconda pubblicazione arriva da un gruppo di ricercatori che fanno parte del Dipartimento di Fisica dell’Università della Finlandia, il Dipartimento di Ecologia Forestale Finalndese, del Istituto di Fisica di Helsinki, dell’Università Tecnologica di Helsinki e del Istituto Geodetico Finlandese.
Questi ricercatori hanno analizzato le variazioni nello spessore del tronco e dello xilema di alcuni Pini Scozzesi (Pinus Sylvestris). I dati sono stati raccolti in periodi da 1 a 4 mesi. Alla fine del loro esame non è stato trovato nessun tipo di variazione in base alle maree, ne nello spessore del tronco, ne nello spessore dello xilema. Specificano che è probabile che le cose osservate da Zurcher siano dovute alle condizioni di test, perché l’assenza di traspirazione indotta da ritmi diurni può portare ad alcune variazioni nella forza delle cellule viventi e quindi anche nel diametro. Questi tipi di ritmi circadiani sono associati con il gonfiarsi e rimpicciolirsi delle cellule, e sono stati osservati anche nei movimenti delle foglie di alcuni alberi.
Questi ritmi potrebbero facilmente coincidere con la periodicità delle maree perché la periodicità naturale della traspirazione è simile, ma non c’è alcun tipo di indicazioni di una correlazione tra la le fasi lunari, le maree e lo spessore degli alberi.
In conclusione, le tradizioni sulla semina in base alle fasi lunari molto probabilmente hanno a che fare con la necessità degli agricoltori di avere, sin dall’antichità, un calendario naturale. Inoltre, come tutte le altre credenze e superstizioni, hanno una grande eredità nella mitologia e nei riti propiziatori per la fertilità. Non c’è tuttavia alcuna base scientifica per questa pratica. Le luminosità lunare può influire sui bioritmi delle piante, ma questo si sente soltanto per alcuni tipi di piante ed in maniera trascurabile.
fonti e risorse:
http://fr.wikipedia.org/wiki/Nyctinastie
http://it.wikipedia.org/wiki/Fotoperiodismo
http://www.theecologist.org/green_green_living/gardening/269708/holistic_gardening.html
http://www.ianslunarpages.org/Lunar_gardening.html
http://it.wikipedia.org/wiki/Antroposofia
http://news.bbc.co.uk/2/hi/uk_news/magazine/8008167.stm
Click to access beeson_1946.pdf
http://www.skepdic.com/fullmoon.html
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/20393759
http://www.howplantswork.com/wp/wp-content/uploads/2009/08/vesala_et_al.pdf
Fonte: Link 2 Universe
Miti lunari, effetti esercitati sulla Terra
Indubbiamente la Luna ha un luogo molto mistico e importante nella storia di tutte le culture umane, quindi non c’è da stupirsi che è stata anche fonte di moltissimi miti, dai lupi mannari alle persone lunatiche fino a tanti miti sulla fertilità o su misteriose energie. Tutte queste leggende si basano sull’idea che in qualche modo la Luna ha un effetto fondamentale sulle persone, sugli animali e sulle piante. In base alla cultura che si esamina si possono trovare diverse sfumature dei miti, ma quasi tutte hanno una predilezione per eventi rari come l’eclissi che fa diventare rossa la Luna o per eventi ciclici simboli come la mezzaluna o la luna piena! In particolare, nella cultura occidentale, la Luna Piena è una delle cose che generato più miti, e non solo nell’antichità o nel medioevo. Molte persone tutt’oggi credono che la Luna Piena abbia qualcosa a che fare con cose come la riuscita delle operazioni chirurgiche o la nascita dei bambini. Ma negli ultimi anni, diversi studi sono stati fatti per verificare tutte queste credenze e cercare se c’è qualche riscontro statistico tra la Luna (e in particolare la Luna Piena) e la biologia umana o il comportamento umano.
Tanti sono stati gli studi fatti in cui si comparano le fasi lunari alla percentuale di nascite, di infarti, di morti, suicidi, violenza, ammissioni negli ospedali psichiatrici, crisi epilettiche e tante altre cose, ma quasi nessuno ha mai trovato alcuna traccia di correlazione e molti di questi miti si basano su una scarsissima conoscenza di astronomia. Un possibile effetto psicologico che ancora attende una conferma riguarda il fatto che prima dell’elettricità, la luce di una luna piena teneva molte persone sveglie la notte, e questo poteva portare alla privazione di sonno e potrebbe aver causato qualche problema. Tuttavia, come detto, è un test ancora senza conferma.
Ma ecco alcuni dei più famosi miti, analizzati uno ad uno:
1) La Luna e le maree sulle persone!
Come tutti sanno, il corpo umano è composto in buona parte di acqua! Per l’esattezza è il 75% acqua, e quindi le persone spesso si chiedono se le maree influenzano anche noi. Domanda curiosa e sicuramente legittima (se non fosse che alcuni, storicamente, hanno dato alcune delle più assurde risposte a questo).
La Luna ed il Sole insieme creano le maree sugli oceani della Terra (l’effetto gravitazionale è infatti così potente che la crosta terrestre stessa si allunga da una parte all’altra durante il giorno, per questi effetti di marea!). Ma le maree sono eventi che si sentono su scala molto grande. Avvengono perché c’è una differenza nell’effetto gravitazionale su una parte di un’oggetto (come la Terra) comparato ad un’altro. Ecco come funziona:
L’oceano sulla Terra che è esposto alla Luna viene tirato verso la Luna stessa più di quanto viene tirato verso il centro del pianeta. Questo crea un’alta marea. Dall’altra parte della Terra però, avviene la marea oposta, perché il centro della Terra viene tirato verso la Luna più di quanto l’oceano sulla parte opposta lo è. Il risultato essenzialmente è che questo effetto gravitazionale tira il pianeta via dall’oceano (una forza negativa che effettivamente sposta gli oceani, allontanandoli dal pianeta!).
Tuttavia, non c’è alcuna differenza misurabile nell’effetto gravitazionale della Luna su un lato del nostro corpo piuttosto che l’altro lato. Anche nel caso di un grande lago, gli effetti delle maree sono estremamente piccoli. Prendete alcuni tra i più grandi laghi del mondo, come il Grande Lago tra gli USA ed il Canada. Le maree qui non sorpassano mai i 5 cm, secondo i dati del National Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), che aggiunge anche: “Queste variazioni minori sono mascherate però dalle più grandi fluttuazioni nei livelli del lago prodotti dai venti e dai cambi nella pressione barionica. Di conseguenza, i Grandi Laghi sono considerati essenzialmente non influenzati dalle maree.”
Questo ovviamente non significa che le maree non esistono proprio su scala piccola. Gli effetti della gravità diminuiscono con la distanza ma ci sono. La vera domanda è quanto sono potenti. Secondo Straghtdope.com, in una delle pubblicazioni, dei ricercatori hanno calcolato che una madre che tiene suo figlio in braccio, esercita un’attrazione gravitazionale 12 milioni di volte maggiore sul suo figlio dell’effetto di marea che genera in noi la Luna, semplicemente perché è più vicina. Un’altra analogia molto bella è questa, dell’astronomo George O. Abell: “una zanzara sul vostro braccio eserciterà molta più attrazione gravitazionale su di voi di quanto non lo possa fare la Luna”.
Nonostante queste siano cose conosciute da molti decenni, ancora tante persone credono che la Luna possa in qualche modo agire e creare cose come terremoti sulla Terra! Ma non è così.
Considerate anche il fatto che le maree sugli oceani Terrestri avvengono 2 volte al giorno durante la rotazione della Terra sul suo asse, ogni 24 ore circa, portando la luna su è giù nel cielo. Se davvero la marea della Luna ci influenzasse, almeno due volte al giorno dovremmo sentirne l’effetto sull’equilibrio.
2)Correlazioni tra Luna Piena ed Epilessia?
Uno studio pubblicato nel giornale scientifico Epilepsy & Behavior, nel 2004, accertava che non c’è alcun collegamento tra le crisi epilettiche e la luna piena, anche se alcuni pazienti sono convinti che la luna piena scateni la loro crisi. I ricercatori hanno fatto notare che le crisi epilettiche, non molti decenni fa, erano per tanti colpa di maledizioni da parte delle streghe o possessioni da parte di demoni.
Il Dr. Benbadis ed i suoi colleghi hanno statisticamente analizzato 770 crisi avvenute nell’arco di 3 anni di monitoraggio di pazienti colpiti da epilessia. Monitorando l’attività del cervello con un’unità apposita presso il Tampa General Hospital, i fisiologi hanno potuto confermare una diagnosi di epilessia determinando precisamente la posizione ed il tipo di crisi che il paziente ha subito e quale sarà il trattamento migliore.
I ricercatori hanno diviso i pazienti in coloro colpiti da crisi epilettiche e persone che hanno crisi di natura emozionale e non sono colpite da crisi epilettiche vere e proprie. La maggior parte delle convulsioni, 152, sono state registrate nell’ultimo quarto della luna. I ricercatori hanno scoperto che durante la Luna Piena, c’è stato il numero più basso di crisi epilettiche, 94. In sostanza non sembra esserci alcun spostamento statistico significativo in un senso o nell’altro, e di certo la Luna Piena non sta causando crisi epilettiche.
3) Correlazioni tra la Luna Piena ed il numero di visite psichiatriche
Uno studio del 2005, pubblicato da ricercatori della Mayo Clinic, sulla rivista scientifica “Pshychiatric Services”, che non c’era alcuna differenza statistica tra il numero di visite delle persone, durante le tre notti con la Luna Piena, ed il numero di visite negli altri giorni. Sono state contate le ore tra le 6 p.m. e le 6 a.m.
4) Correlazione tra la Luna Piena e le visite nella sala emergenze degli Ospedali.
Un gruppo di ricercatori ha esaminato ben 150.999 registri della sala emergenze di un ospedale suburbano. I loro risultati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica “American Journal of Emergency Medicine” nel 1996 e non mostrano alcuna significativa differenza tra le notti con luna piena piuttosto che le altre senza.
5) Correlazioni tra la Luna Piena e gli esiti delle operazioni chirurgiche
Una leggenda urbana narra che nelle notti con la luna piena, i dottori e le infermiere sbagliano molte più cose durante le operazioni, e quindi è sconsigliato farsi operare in quei momenti! Tuttavia, un gruppo di ricercatori ha pubblicato nell’Ottobre 2009 uno studio sul giornale scientifico “Anesthesiology” in cui esponevano come i rischi sono gli stessi tutti gli giorni della settimana o di un mese.
Questo studio si basa sull’analisi di operazioni a cuore aperto fatte su 18.000 pazienti tra il 1993 ed il 2006. Non è stato trovato alcun indizio che faccia pensare ad un possibile collegamento tra le fasi della Luna e gli esiti delle operazioni.
6) Correlazioni tra la Luna Piena e le ferite subite dagli animali domestici
Analizzando attentamente 11.940 casi del Centro Medico Veterinario della Colorado State University, un gruppo di ricercatori ha scoperto che il rischio di finire nella sala emergenze è 23% più alta per i gatti e 28% più alta per i cani durante i giorni con luna piena. Può essere che molte persone portano fuori i loro animali domestici proprio con la luna piena, aumentando così la percentuale di possibili feriti, o forse c’è qualcos’altro in gioco. Questo studio non ha ancora determinato con precisione una causa.
7) Correlazioni tra la Luna Piena e le Mestruazioni
Questo è uno dei quei topic su cui si è speculato di più in assoluto. L’idea è che c’è qualche collegamento tra la durata del ciclo lunare e di quello delle mestruazioni, entrambe si completano nell’arco di un mese circa. Ma ecco dove le cose non funzionano più: i cicli mestruali delle donne variano molto in durata e periodicità, anche se la media si aggira intorno a 28 giorni, mentre il ciclo lunare è fisso, a 29.5 giorni. C’è comunque uno studio, fatto su un campione (relativamente piccolo) di 312 donne, da parte di Winnifred B. Cutler, nel 1980, e pubblicato sulla rivista scientifica “American Journal of Obstetrics & Gynecology” secondo cui c’è una qualche correlazione. Cutler ha scoperto che 40% delle partecipanti avevano un’inizio di mestruazioni entro 2 settimane dalla Luna Piena (ma questo significa anche che la maggior parte, il 60% delle persone, non l’ha avuto). Questa però è l’unica analisi, e non è mai stata seguita da sviluppi.
E’ importante però notare come tutte le altre prove indicano che la durata simile è soltanto una coincidenza. Un’eventuale influenza sui mammiferi da parte del ciclo lunare si sarebbe fatto sentire nella maggior parte dei giorni, invece varia molto nel regno animale. Per esempio, come le donne, la durata è di 28 giorni anche per gli opossum ma sono 11 giorni per i maialini di Guinea, e 16/17 giorni per le pecore, 21 giorni per le mucche, 24/26 giorni per i macachi, 37 per gli scimpanzé, e solo 5 per i ratti e topi! Qualcuno potrebbe argomentare che gli umani sono speciali in qualche modo per la loro intelligenza, ma allora devono spiegare anche la coincidenza con gli opossum, o forse c’è qualcosa su questi animaletti che non sappiamo…
8 ) Correlazioni tra la Luna Piena ed il numero di nascite
Un’analisi fatta nel 2001 si è basata sui registri del Centro Statistico Nazionale per la Salute, e ha preso in considerazione 70 milioni di nascite nell’arco di ben 20 anni!. Non è stato rilevato alcun tipo di correlazioni con nessuna delle fasi lunari. Questo è il più grande test mai fatto di questo tipo e se c’era anche una piccola influenza della Luna, sarebbe stato evidente.
9) Correlazioni tra la Luna Piena e comportamenti violenti negli animali
Anche in questo caso non è ancora del tutto chiaro l’esito. Un paio di studi conflittuali sono stati pubblicati nella rivista scientifica British Medical Journal, nel 2001, e lasciano ancora spazio per il dibattito. In uno di questi studi, i morsi dati dagli animali hanno mandato il doppio dei britannici all’ospedale durante le notti con luna piena, rispetto ad altre notti. Ma in un’altro studio, in Australia, i cani hanno morso le persone con simili frequenze tutte le notti.
10) Correlazioni tra la Luna Piena e la privazione del sonno.
In una pubblicazione sul Journal of Affective Disorders, del 1999, alcuni ricercatori hanno suggerito che prima della moderna illuminazione, la luna piena era una significativa fonte di luce e illuminazione notturna e potrebbe aver influenzato in qualche modo il nostro ciclo di sonno-sveglia, tendendo così a causare problemi con il nostro metabolismo durante il periodo della luna piena. Hanno speculato che questa parziale privazione sarebbe stata sufficiente per indurre problemi nei pazienti bipolari particolarmente suscettibili e convulsioni in altri. Tuttavia, questa ricerca non ha mai avuto alcun tipo di conferma o seguito e mancano moltissimi dati a riguardo, il che lo rende uno studio da prendere con le pinze.
11) Correlazioni tra la Luna Piena ed il numero di suicidi
Un gruppo di ricercatori, nel 1992, ha revisionati molti studi risalenti ai 3 decenni precedenti alla ricerca di pattern riguardo ai suicidi e non ha scoperto alcuna significativa coincidenza tra le fasi della luna ed il numero di suicidi, tentati suicidi o anche solo minacce di suicidi. Nel 1997, Gutiérrez-Garcia e Tusell, hanno studiato 897 casi di suicidi a Madrid e non hanno trovato alcuna relazione tra il ciclo della Luna ed il numero di suicidi. Questi studi, come molti altri dopo, hanno fallito nel trovare qualsiasi tipo di legame tra Luna e morti.
12) Correlazioni tra le Fasi Lunari e le abitudini sessuali
Un gruppo di ricercatori ha studiato per 4 anni ben 76.065 casi diversi e non hanno trovato forti correlazioni di alcun tipo tra le abitudini sessuali, o l’appetito sessuale e la fase lunare. Lo studio risale al 2003 ed è ancora nella fase pilota, per cui serviranno ancora approfondimenti prima di una valutazione definitiva.
13) Correlazioni tra la Luna Piena e l’uso di droghe
Tre studi meritano di essere segnalate in questo particolare caso: Il primo è “Drug Overdose and the full moon” del 1990, pubblicato da M. Sharfman per l’Istituto Nazionale per la Salute. Il ricercatore ha analizzato 1.182 casi di overdose nell’arco di 15 mesi e non ha scoperto alcun segno di correlazione tra questi casi e la fase della Luna Piena.
Il secondo è “Hospital-based toxicology: patterns in use and abuse”, del 1990, da parte di Schwartz JG, Stuckey JH, Prihoda TJ, Kazen CM, Carnahan JJ. Non è stata trovata alcuna correlazione tra 949 casi studiati per un anno e le fasi lunari di quell’anno.
Il terzo è “Declining rate of substances abuse throughout the month” del 2001, pubblicato da Halpern SD e Mechem CC. Questi scienziati hanno studiato l’abuso di droghe in 2.403 pazienti e le malattie mentali in altri 10.501 pazienti. Il tutto per ben 7 anni. Nono sono state trovate alcune correlazioni con le fasi lunari.
14) Correlazioni tra la Luna Piena e gli incidenti
Nel 1998, una pubblicazione chiamata “Cyclical calendar and lunar patterns in automobile property accidents and injury accidents.”, da parte di Laverty WH e Kelly IW, mostra un’analisi di ben 50.492 incidenti d’auto sparsi per un lasso di tempo di 9 anni. Non c’è stata alcuna correlazione tra gli incidenti e le fasi lunari. Un’ulteriore pubblicazione da tenere in considerazione è ” Geophysical variables and behavior: LXVIII. Distal and lunar variables and traffic accidents in Saskatchewan 1984-1989″ del 1992. Questa si basa sullo studio di ben 200.545 incidenti nel traffico, sparsi su 5 anni, e anche in questo caso non c’è alcun tipo di correlazione tra questi e le fasi lunari.
In conclusione, ci sono effetti della luna su di noi? Beh, riflettiamo su questo: il cervello umano è abituato a organizzare la propria esperienza facendo associazioni. Molto spesso, quando ci succede qualcosa di impressionante o particolarmente negativo o particolarmente positivo, memorizziamo inconsciamente dettagli delle condizioni in quel momento. Per esempio, il fatto che ci sia o meno la Luna Piena durante un certo evento.
Il resto è fatto da tanti sostrati mitologici e simbolici che si aggiungono da una generazione all’altra.
Riguardo alla nostra ossessione nella cultura occidentale, con la Luna Piena, pensate a questo: le maree non ci sono solo con la Luna Piena, infatti la Luna esercita la sua forza anche con la Luna Nuova, ma in questo non ci sono tutti i miti che abbiamo per la Luna Piena. Forse si tratta solo di tante spiegazioni antiche per dar ragione di quella grande cosa che vediamo da sempre nel cielo. Ma nel 2012, dopo esserci anche stati con diverse missioni spaziali e astronauti, e con attualmente 3 sonde nella sua orbita, non c’è motivo di aggiungere miti e leggende per rendere incredibilmente affascinante questo corpo del Sistema Solare.
Fonti e altro materiale:
http://faculty.washington.edu/chudler/moon.html
http://www.skepdic.com/fullmoon.html
http://solarsystem.nasa.gov/planets/profile.cfm?Object=Moon&Display=OverviewLong
http://www.straightdope.com/columns/read/1348/whats-the-link-between-the-moon-and-menstruation
http://www.livescience.com/13323-supermoon-lunacy-full-moon-myths.html
http://www.straightdope.com/columns/read/552/do-things-get-crazy-when-the-moon-is-full
Fonte: Link 2 Universe
Luna, campo magnetico intenso nel passato
In passato la Luna aveva un campo magnetico molto intenso: lo raccontano le rocce portate a Terra dagli astronauti americani della missione Apollo 11.
Secondo uno studio internazionale, coordinato dagli Stati Uniti, con Erin Shea del Massachusetts Institute of Technology (Mit), e pubblicato su Science, l’antico campo magnetico lunare era azionato da una sorta di dinamo interna simile a quella della Terra e dovuta a un nucleo di metallo fuso.
La ricerca e’ stata possibile esaminando la magnetizzazione di una roccia lunare, ossia analizzando il modo in cui la roccia e’ stata influenzata dal campo magnetico della Luna. Il campione era stato raccolto ai confini sud-occidentali del Mare della Tranquillita’ e si ritiene che sia stato prelevato dallo strato di roccia che ha creato il West Crater circa 102 milioni di anni fa. Questo studio, combinato con una precedente ricerca su una roccia lunare ancora piu’ antica, suggerisce, come sottolineano gli esperti, che la dinamo nel cuore della Luna sia esistita in un periodo compreso fra 4,2 e 3,7 miliardi di anni fa, cioe’ 500 milioni di anni prima rispetto a quanto immaginato finora. Il risultato, osservano i ricercatori, e’ coerente con altri studi sulla Luna che indicano che il nostro satellite naturale abbia anche oggi un piccolo cuore di metallo parzialmente fuso, con un diametro di circa 330 chilometri.
Fonte: AGS Cosmo
Eclissi, saluto della Luna al 2011
In Italia sarà visibile solo in maniera parziale e per pochi minuti appena dopo il sorgere della luna, ma l’eclissi totale del 10 dicembre, l’ultimo del 2011, regalerà un vero spettacolo ad Asia, Australia e Nord America.
Sarà la seconda eclissi lunare totale del 2011. Ma, a differenza di quella del 15 giugno che regalò all’Italia il magico spettacolo della luna rossa, questa volta potremo goderne per pochi minuti, nuvole permettendo: oggi 10 dicembre, infatti, la luna saluterà il 2011 con un’eclissi che sarà visibile soprattutto in Asia, Australia e Nord America.
L’evento inizierà intorno alle 13, ora italiana, quando il Sole, la Terra ed il nostro satellite naturale si troveranno allineati; nei luoghi favorevoli è garantita una splendida esperienza: la colorazione rossastra, dovuta alla rifrazione nell’atmosfera dei raggi solari, sarà accompagnata da un’illusione ottica dovuta all’altezza sull’orizzonte della Luna che farà sembrare l’astro gigantesco.
In Europa ed Africa gli amanti dei fenomeni astronomici perderanno le prime fasi dell’eclissi poiché si verificherà prima che la Luna sia sorta. Inoltre in Italia il satellite comparirà nei cieli già eclissato e resterà tale solo per pochi minuti dopo il suo sorgere: quanti avranno la fortuna di potersi «appostare» in un luogo adatto all’osservazione, sia esso pianura, montagna, collina o, ancora meglio, in prossimità del mare, purché sgombro da inquinamento atmosferico, foschia e palazzi, potranno ammirare gli ultimi istanti di luna rossa volgendo lo sguardo verso est.
Così, mentre Australia ed Asia godranno dell’intera sequenza, inclusi i 50 minuti di totale oscuramento, mentre Canada, Nord America, Alaska, isole Hawaii e Nuova Zelanda assisteranno all’impagabile spettacolo mozzafiato, al nostro paese sarà riservata solo la parte finale di questa meraviglia della natura. A partire dalle 16.30, con una differenza di pochi minuti a seconda della città, vedremo la Luna fare il suo ingresso nel firmamento: i più fortunati potranno ammirarne i colori caldi, prima che essa esca dal cono d’ombra e l’ultima eclissi lunare totale del 2011sia terminata.
Fonte: Fanpage
Lunar Reconnaissance Orbiter, prima mappa topografica della Luna
Anche se la luna è il nostro vicino più prossimo, la conoscenza della sua morfologia è ancora limitata. A causa di limiti strumentali delle precedenti missioni, una mappa globale della topografia della Luna ad alta risoluzione non era mai esistita fino ad ora. Il team scientifico che sovrintende il sistema di imaging a bordo del Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO) della NASA, ha rilasciato la carta topografica della Luna ad una risoluzione mai creata in precedenza. Questa nuova mappa topografica, mostra la forma della superficie e le caratteristiche su quasi l’intero satellite, con una scala dei pixel vicini ai 100 metri. Una singola misura di elevazione (un pixel) è circa delle dimensioni di due campi di calcio posti accanto. Grazie alla fotocameraLRO Wide Angle e al Lunar Orbiter Laser Altimeter (LOLA), gli scienziati possono ora rappresentare con precisione la forma della luna per intero e ad alta risoluzione. “La nostra nuova visione topografica della luna fornisce il set di dati che gli scienziati lunari hanno aspettato fin dall’epoca Apollo“, spiega Mark Robinson, ricercatore capo del Lunar Reconnaissance Orbiter Camera (LROC) dalla Arizona State University di Tempe. “Possiamo ora determinare come la crosta si sia deformata, capire meglio la meccanica di un cratere da impatto, indagare la natura delle funzioni vulcaniche, e capire al meglio informazioni future per le missioni future sulla Luna, robotiche e umane.” Chiamata Global Lunar DTM(GLD100), questa mappa è stata creata sulla base di dati acquisiti da WAC LRO, che fa parte del sistema di imaging LROC. Il sistema di imaging LROC è composto da due telecamere Narrow Angle (CNA) per fornire immagini ad alta risoluzione, e dal WAC, che fornisce immagini ad alta risoluzione in sette bande di colore su una griglia di 57 km. Il WAC è uno strumento relativamente piccolo, tanto che il montaggio molto semplice si svolge nel palmo di una mano. Poiché la distanza tra le orbite equatoriali è di circa 30 km non vi è sovrapposizione completa di tutto il percorso intorno alla Luna in un mese. Utilizzando tecniche di fotogrammetria digitale, un modello del terreno può essere calcolato dalla sovrapposizione stereo. La carta topografica copre il 98,2% dell’intera superficie lunare. A causa di persistenti ombre vicino ai poli, non è possibile creare una mappa completa alle più alte latitudini. “Raccogliere i dati e la creazione la nuova mappa topografica è stata un enorme sforzo di collaborazione tra il progetto LRO, la squadra LOLA, la squadra LROC in ASU e in Germania presso il DLR“, dice Robinson. “Non potrei essere più soddisfatto della qualità della carta. E’fenomenale, e la ricchezza dei dettagli dovrebbe ispirare i geologi lunari in tutto il mondo per gli anni a venire!”. Effetti grafici come quelli di rendere più evidenti le altezze orografiche attraverso colori differenti, permettono agli scienziati di vedere la superficie da prospettive molto diverse, fornendo un potente strumento per interpretare i processi geologici che hanno modellato la luna. L’attuale modello incorpora il primo anno di immagini catturate, ma c’è un altro anno di dati che possono essere aggiunti alla soluzione. Queste immagini stereo supplementari non solo contano di migliorare la nitidezza (risoluzione) del modello, ma anche di colmare le lacune molto piccole che esistono nella mappa attuale. Anche la squadra LROC ha fatto piccoli miglioramenti al modello di distorsione della fotocamera e il team di LOLA ha migliorato la nostra conoscenza della posizione del veicolo spaziale nel tempo. Questi passaggi di prossima generazione miglioreranno ulteriormente la precisione della prossima versione del modello LROC GLD100 topografico della luna. La sonda LRO è gestita dal NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland.
Fonte: MeteoWeb