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“Beethoven senza pari”, concerti presso la Cavea dell’Auditorium Parco della Musica dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

July 5, 2012 Leave a comment

L’ascolto delle Sinfonie di Beethoven è sempre un impagabile viaggio del cuore e della mente. Questa estate, nella splendida cornice della Cavea dell’Auditorium, non perdere l’occasione di ascoltare, sotto un manto di stelle, cinque tra le più celebri Sinfonie del grande “Ludwig Van”: la n. 1, 3, 5, 7 e 9Praticamente un Beethoven senza pari!
Biglietti da 10 a 40 Euro
Sconto del 10% per gli abbonati
Sconto del 25% per i giovani fino a 30 anni
Beethoven è da sempre considerato il più grande compositore di ogni tempo. “Senza pari”, come recita il titolo del festival estivo a lui dedicato dall’Accademia di Santa Cecilia, che è anche un felice gioco di parole sul programma delle tre serate (tutte con replica) che prevedono l’esecuzione parziale delle sue 9 Sinfonie, ristretta a quelle, appunto, di numero “dispari”. Come tutti sanno, fu proprio Beethoven a traghettare nell’800 il modello haydniano e mozartiano della Sinfonia, e a rivoluzionarne da capo a piedi spirito, forma e contenuto. Perché solo le “dispari”? Perché se nella Seconda, nella Quarta, nella Sesta e nell’Ottava è come se il passo rivoluzionario rallentasse per riposarsi e riflettere (pensiamo alla contemplazione della Natura nella “Pastorale”, o ai neoclassici divertissement di Quarta e Ottava), le Sinfonie di numero dispari contengono quei travolgenti impulsi di innovazione che porteranno il genere “Sinfonia” ad assumere proporzioni, non solo per dimensioni d’organico e di durata, mai conosciute prima. Punto di partenza per staccare il cordone ombelicale da “Papà” Haydn, la Prima s’impone all’attenzione per quel suo desiderio virile di farsi ascoltare non più come musica di circostanza, ma come manifesto di un’etica morale fondata sull’ideale perfezione di un mondo fatto di pure, olimpiche idee sonore. Nella Terza, “Eroica”, prima sinfonia della storia a superare i tre quarti d’ora di durata, il corpo sinfonico sfoggia “una muscolatura da culturista”, e ci prepara all’esplosione dell’onda emotiva della Quinta, forse “la” Sinfonia per eccellenza, e al cosmico slancio ritmico della Settima. Infine la Nona, dove il verbo beethoveniano deve ricorrere alle voce del coro e dei solisti per lanciare il suo grande appello di pace e fratellanza universale. Sul podio, un grande amico dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia: Carlo Rizzari, direttore assistente di Antonio Pappano dal 2006.
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Carlo Rizzari direttore
mercoledì 4 luglio – ore 21
giovedì 5 luglio – ore 21
Beethoven Sinfonia n. 1 e n. 5
mercoledì 11 luglio – ore 21
giovedì 12 luglio – ore 21
Beethoven Sinfonia n. 3 “Eroica” e n. 7
mercoledì 18 luglio – ore 21
giovedì 19 luglio – ore 21
Beethoven Sinfonia n.9 “Corale”
L’ascolto delle Nove Sinfonie di Beethoven è sempre un impagabile viaggio del cuore e della mente, e nell’esecuzione dell’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia si potranno riascoltare le Sinfonie n. 1, 3, 5, 7 e 9. Praticamente si tratterà di un Beethoven senza pari!
Dal 4 al 19 luglio, sotto le stelle estive, nella Cavea dell’Auditorium Parco della Musica.
Biglietti a partire da 10 Euro
http://www.santacecilia.it/beethoven

“Cavalleria Rusticana”, opera in scena presso l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma

March 26, 2012 Leave a comment
SABATO 31 MARZO – ORE 18
LUNEDÌ 02 APRILE – ORE 21
MERCOLEDÌ 04 APRILE – ORE 19.30
Cavalleria Rusticana
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
James Conlon direttore
Aleksandrs Antonenko tenore – Turiddu
Luciana D’Intino mezzosoprano – Santuzza
Roberto Frontali baritono – Alfio
Elena Zilio contralto – Lucia
Marta Vulpi mezzosoprano – Lola
Mascagni Cavalleria Rusticana (opera in forma di concerto)
È l’opera che squarciò il sipario del teatro musicale italiano con l’urlo vero lanciato, e non cantato, dopo la morte del protagonista, Compare Turiddu. È l’opera che strappò dalla loro poltrona gli ascoltatori di fine ‘800 che non avevano mai messo piede in Sicilia e li immerse con la violenza di chi vuole affogarti, nella calura, nel torpore, nell’omertà che sudano le pietre e le case dell’isola dalla sensualità e dai sapori più forti e conturbanti del nostro paese, come solo il Cinema Neorealista avrebbe saputo fare qualche decennio più tardi. Capolavoro assoluto di Pietro Mascagni, per tre serate Cavalleria Rusticana – tratta da una novella di Giovanni Verga – andrà in scena in forma di concerto sul palcoscenico dell’Auditorium Parco della Musica affidata alla bacchetta di James Conlon, all’Orchestra e al Coro dell’Accademia di Santa Cecilia, e ad una compagnia di voci tra le migliori in circolazione. Nessun problema se, in assenza di scenografia, non si vedranno i limoni, le àgavi e i muri secchi e assolati sullo sfondo sfumato del mare: c’è tutto nella musica.
La trama
Unico atto, ambientato in Sicilia alla fine dell’800.
All’alba della domenica di Pasqua Turiddu, figlio di Lucia, intona un canto malinconico (“O Lola ch’hai di latti la cammisa”) a Lola, la bella ragazza di cui si era perdutamente innamorato prima di partire militare e che, al suo ritorno, aveva trovato sposa del carrettiere Alfio. Turiddu, ancora innamorato di Lola, aveva cercato di dimenticarla con un’altra donna, Santuzza. Non vi fu nulla da fare purtroppo, e Turiddu, dopo avere sedotto Santuzza e avere promesso di sposarla, veniva “rapito” dalla gelosa Lola intrattenendo con questa relazioni amorose durante le lunghe assenze del marito.
Santuzza, si reca a casa di Lucia, per parlare di Turiddu. Mamma Lucia, crede che il figlio sia andato a Francofonte a fare provvista di vino, e non sa che invece è in paese.
Frontespizio dell’opera – 1906
Sopraggiunge nel mentre Alfio, che intona un canto che esalta la bellezza del suo mestiere (“Oh, che bel mestiere fare il carrettiere”). Alfio chiede a mamma Lucia un bicchiere di vino, Lucia afferma che non ha vino e che suo figlio si è recato nel paese vicino ad acquistarlo. Alfio allora soggiunge di avere visto Turiddu quella stessa mattina nei pressi di casa sua. Lucia viene fermata da Santuzza circa ulteriori spiegazioni e nel mentre passa la processione dei fedeli diretti in chiesa, e tutti intonano intonano il canto del Regina Coeli.
Terminato il canto la gente entra nella chiesa e Santuzza e Lucia rimangono sole. Mamma Lucia chiede il perché della visita e Santuzza le confida che Turiddu, dopo averle tolto l’onore e promesso di sposarla ha ricominciato a trescare con Lola. Scossa dalla notizia, mamma Lucia si reca in chiesa. Giunge intanto Turiddu sulla piazza del paese: egli risponde evasivamente alle domande di Santuzza tentando invano di calmarla. Il dialogo è interrotto dall’arrivo di Lola che sta per recarsi in chiesa cantando una stornello. Dopo avere chiesto se il marito fosse da quelle parti, si reca in chiesa percependo l’atteggiamento ostile di Santuzza.
Santuzza intanto trattiene Turiddu per un braccio impedendogli di seguire Lola. Disperata e piangente lo implora di non abbandonarla. Turiddu seccato la respinge con violenza e si reca in chiesa.
Santuzza lo maledice per avere infranto la promessa delle nozze (“A te la mala Pasqua! Spergiuro!”) e rivela ad Alfio, appena sopraggiunto, l’infedeltà della moglie che riceve Turiddu in casa quando egli è al lavoro, e la sua disperazione per essere stata disonorata . Alfio incredulo minaccia di morte Santuzza in caso abbia raccontato una menzogna, diversamente il carrettiere si ripromette di vendicarsi entro la stessa giornata. Santuzza esca di scena e con la piazza vuota si odono le struggenti note dell’Intermezzo.
Pietro Mascagni – Foto autografata del 1890
Archivio Accademia di Santa Cecilia
Al termine della messa uomini e donne escono di chiesa e Turiddu invita gli amici a bere (“Viva il vino spumeggiante”) e inneggia alla festa e alla bellezza di Lola. Sopraggiunge Alfio che, invitato al brindisi, rifiuta sdegnato. Turiddu comprende il gesto di sfida e butta a terra il vino, le donne si ritirano spaventate. I rivali si abbracciano e Alfio morde l’orecchio a Turiddu, segno, nella tradizione siciliana, della sfida a duello. Turiddu si addossa la responsabilità dell’accaduto ma Alfio non lo perdona. I due si lasciano e Alfio soggiunge che attenderà Turiddu dietro l’orto. Turiddu ha un ultimo pensiero di pietà per Santuzza ed allora, fingendo di essere ebbro, dichiara di volere prendere una boccata d’aria. Prima di uscire raccomanda Santuzza alla madre alla quale poi chiede di essere benedetto. Subito dopo fugge via. Giunge Santuzza che in preda ad un presentimento fatale abbraccia Mamma Lucia, ignara del duello, angosciata e in preda ad un triste presentimento invano domanda spiegazioni delle sue parole e del suo comportamento; ella non riesce a trattenerlo. Giunge poco dopo un mormorio lontano, poi il grido delle donne: “Hanno ammazzato compare Turiddu” .

Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

February 11, 2012 Leave a comment

sabato 18 febbraio ore 18
lunedì 20 febbraio ore 21
martedì 21 febbraio ore 19.30
Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Christoph Eschenbach direttore
Leonidas Kavakos violino
Strauss Sul bel Danubio blu
Korngold Concerto per violino
Brahms/Schönberg Quartetto in sol minore op.25
Vienna è il fil rouge del concerto diretto da Chrisroph Eschenbach. Le note del Bel Danubio Blu e la versione orchestrata da Schönberg del Quartetto in sol minore di Brahms incorniciano la performance di uno dei massimi violinisti in attività – Leonidas Kavakos – solista del Concerto per violino di Erich Wolfgang Korngold.
ORCHESTRA DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
CHRISTOPH ESCHENBACH direttore
LEONIDAS KAVAKOS violino
STRAUSS ….. Sul bel Danubio blu
KORNGOLD ….. Concerto per violino
BRAHMS/SCHÖNBERG ….. Quartetto in sol minore op.25
Nei primi anni del ‘900 Vienna era l’indiscussa capitale mondiale della musica, il cui inno ufficiale erano ancora le note iniziali del Bel Danubio Blu di Johann Strauss, invidiatissime dallo stesso Brahms che firmando un autografo sul ventaglio di una dama le riportò sullo schizzo di un pentagramma, aggiungendovi in calce “Peccato che non siano mie!”… A Vienna e a quella incredibile stagione musicale è dedicato il concerto diretto da Christoph Eschenbach che inizia proprio con il valzer più famoso della storia della musica e si chiude con il Quartetto in sol minore Op. 25 di Johannes Brahms, nella sgargiante versione orchestrale di quell’Arnold Schönberg che proprio a Vienna getterà con la dodecafonia le basi della musica del futuro. Ma al centro della serata arriva Leonidas Kavakos, giustamente considerato tra i massimi violinisti in attività, che eseguirà lo splendido e struggente Concerto per violino e orchestra di un grande compositore viennese costretto, negli anni bui del nazismo e delle persecuzioni razziali, a fuggire negli Stati Uniti, dove diventò il più celebre autore di colonne sonore hollywoodiane: Erich Wolfgang Korngold.

“Il Libro dei Sette Sigilli”, orchestra e coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

February 9, 2012 Leave a comment

sabato 11 febbraio ore 18
lunedì 13 febbraio ore 21
martedì 14 febbraio ore 19.30
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Leopold Hager direttore
Michael Schönheit organo
Günther Groissböck basso – Die Stimme des Herrn
Herbert Lippert tenore – Johannes
Schmidt Il Libro dei Sette Sigilli
Un grandioso affresco sonoro ispirato all’Apocalisse di Giovanni. Visionario e spettacolare come un kolossal cinematografico in 3-D, l’oratorio per soli coro e orchestra di Franz Schmidt in una rara occasione d’ascolto.
ORCHESTRA E CORO DELL’ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA
LEOPOLD HAGER direttore
MICHAEL SCHÖNHEIT organo
GÜNTHER GROISSBÖCK basso – Die Stimme des Herrn
HERBERT LIPPERT tenore – Johannes
MAUREEN MC KAY soprano
STEPHANIE ATANASOV contralto
TIMOTHY OLIVER tenore
JACQUES-GREG BELOBO basso

SCHMIDT ….. Il Libro dei Sette Sigilli
Nell’Austria degli anni ’30, ancora profondamente turbata dal cataclisma che con la fine della Prima Guerra Mondiale spazzò via il “Mondo di Ieri” dell’Impero Asburgico, la vita musicale oscillava tra le avanguardie dodecafoniche e un estenuato tardo-romanticismo post mahleriano, entrambi espressione del tormento di una città che, come Vienna, manteneva saldamente un ruolo centrale nella vita culturale della mitteleuropa.
Franz Schmidt, carismatico insegnante di composizione e stimato compositore di due opere e quattro sinfonie, pur ammirando Schönberg e Berg, che a loro volta ne ricambiavano con rispetto la stima, fu tra coloro che preferirono adottare un linguaggio riconoscibile come derivazione dei grandi modelli del passato, quali Brahms e Bruckner. Il suo capolavoro più riuscito e complesso è senz’altro il gigantesco e ambizioso oratorio per soli, coro e orchestra Il Libro dei Sette Sigilli tratto dalla biblica Apocalisse tradotta in tedesco da Martin Lutero, visionario e spettacolare come un kolossal cinematografico in 3-D, finalmente tornato in repertorio dopo l’oblio che nel secondo dopoguerra toccò a tutti quei compositori che non avendo abbracciato l’audacia dei linguaggi modernisti godettero dei favori del regime nazista.

“Bach Recital II” di András Schiff presso Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma

February 7, 2012 Leave a comment

venerdì 10 febbraio ore 20.30
András Schiff pianoforte
Bach Partite BWV 825 – 830
Serata all’insegna di Bach per uno dei suoi interpreti più apprezzati da pubblico e critica, il pianista András Schiff. In programma le Sei Partite BWV 825 – 830, capolavori di virtuosismo e fantasia.
Al di là di ogni facile gioco di parole con il lessico calcistico, una “Partita” in musica è una composizione dedicata a uno strumento solista molto simile alla Suite, e come una Suite (che vuol dire letteralmente “sequenza”) è generalmente una selezione di quattro danze, Allemanda, Corrente, Sarabanda e Giga, precedute da un’ampia introduzione che può essere il classico Preludio, oppure una Fantasia o una Sinfonia. Per il secondo appuntamento del suo Progetto Bach, dopo il Clavicembalo ben temperato di gennaio il pianista ungherese Andras Schiff ha scelto le Sei Partite BWV 825-830, altrettanti capolavori di fantasia e virtuosismo alla tastiera rutilanti di pura musica, da restituire con tutta la lucidità, la limpidezza, il rigore, ma anche con quel grande senso di risolta geometria morale percepito ad ogni ascolto di una qualunque delle 1080 composizioni catalogate nel Bach Werke Verzeichnis (Catalogo delle opere di Bach, da cui la sigla BWV), senza mai distogliere lo sguardo (o l’orecchio) dalla radiosa luce di una luminosa, immanente bellezza.

Pappanoinweb, grande successo realizzato da Telecom Italia e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia

January 10, 2012 Leave a comment

Riprende dopo il grande successo dello scorso anno il progetto Pappanoinweb, realizzato da Telecom Italia e dall’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, che permette di partecipare gratuitamente – dal proprio computer e da ogni dispositivo connesso in rete – alla grande musica e contemporaneamente condividere impressioni ed emozioni con tutti gli appassionati connessi, grazie alla chat appositamente predisposta durante la diretta. Nel 2012 Pappanoinweb prevede otto appuntamenti con quattro concerti, tre sinfonici e uno da camera, e la grande novità di quest’anno: le quattro guide all’ascolto. Tra visite live e ondemand i tre concerti in streaming del 2011 sono stati seguiti per intero da più di 350.000 visitatori con più di tre milioni e mezzo di contatti e un tempo medio di permanenza intorno ai 37 minuti. Un pieno successo della strategia attuata da Telecom Italia per lo sviluppo di progetti che uniscono cultura d’eccellenza e linguaggi digitali.
L’edizione 2012 è arricchita dalle guide all’ascolto, quattro lezioni-conversazioni curate dal musicologo Giovanni Bietti e dallo stesso Antonio Pappano che, trasmesse in diretta streaming qualche giorno prima dei concerti, forniscono utilissime informazioni per arrivare preparati all’ascolto dei capolavori in programma.
Come funziona
E’ semplice: per partecipare agli appuntamenti in diretta basterà dotarsi di un dispositivo connesso ad internet (PC, Mac, Tablet etc.) e visitare il sito www.telecomitalia.com/pappanoinweb durante le date e gli orari indicati.
Giovedì 12 gennaio – ore 21
Guida all’ascolto a cura di Giovanni Bietti
Partecipa anche tu alla diretta! Per chi desiderasse assistere dal vivo all’introduzione al concerto, sarà possibile l’accesso presso lo Spazio Risonanze dell’Auditorium Parco della Musica di Roma fino alle ore 20.30. Ingresso libero fino ad esaurimento posti
Lunedì 16 gennaio – ore 21
Orchestra e Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Antonio Pappano direttore
Rossini La Scala di seta: Sinfonia
Haydn Sinfonia Concertante
Mozart Requiem K626
clicca qui per visualizzare tutti gli appuntamenti online di PappanoinWeb

Stagione dei Mille, Accademia Nazionale di Santa Cecilia

October 12, 2011 Leave a comment

ACCADEMIA NAZIONALE DI SANTA CECILIA Fondazione
La Stagione dei Mille
Inaugurazione sabato 22 ottobre con la monumentale Sinfonia n. 8 di Gustav Mahler diretta da Antonio Pappano. Il ritorno il 20 novembre di Claudio Abbado che questa volta salirà sul podio dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia nonché dell’Orchestra Mozart, per un originalissimo programma. Si fa sempre più saldo così il rapporto tra il celebre Direttore e l’Istituzione romana che insieme daranno vita a nuovi e molteplici progetti nell’arco dei prossimi anni.
Le linee programmatiche sono chiare e ben definite: repertorio vasto, variegato e aperto in tutte le direzioni, affidato a un’Orchestra che, per unicità di suono, duttilità e originalità interpretativa, occupa da tempo i primi posti nella classifica delle migliori compagini del panorama nazionale e internazionale; “grandi padri” della scena direttoriale mondiale allineati accanto alle più giovani ma sicure promesse; solisti tra i più celebri e celebrati, progetti originali e uno sguardo sempre attento ai linguaggi più innovativi della musica contemporanea. E’ la Stagione di Musica Sinfonica 2011-2012 dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia che si inaugura sabato 22 ottobre con la Sinfonia n. 8 in mi bemolle maggiore di Gustav Mahler diretta da Antonio Pappano alla testa dell’Orchestra e del Coro dell’Accademia di Santa Cecilia. Una Stagione che si concluderà il 14 giugno 2012.
Ufficio Stampa L.go Luciano Berio, 3 ‐ 00196 Roma ‐ Tel 06 80 242 501 ‐ Fax 06 80 242 301 ufficio_stampa@santacecilia.ithttp://www.santacecilia.it
ANTONIO PAPPANO ALLA NONA Sono nove gli appuntamenti con Antonio Pappano, Direttore Musicale dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia. Il primo, come già accennato, è previsto per l’inaugurazione il 22 ottobre con repliche il 23 e il 24. Un organico strumentale di dimensioni grandiose, otto voci soliste che in questa produzione ceciliana allinea nomi del calibro di Manuela Uhl, Christine Brewer, Meagan Miller, Sara Mingardo, Maria Radner, Nikolai Schukoff, Christopher Maltman, Georg Zeppenfeld: è l’Ottava Sinfonia di Mahler che si aggiunge a quel doveroso omaggio dell’Accademia al grande musicista boemo – con l’esecuzione dell’integrale delle Sinfonie iniziato lo scorso anno – per celebrarne i 150 anni dalla nascita (nel 2010) e i 100 dalla morte (nel 2011). Accanto al Coro di Santa Cecilia ci sarà il China National Chorus prestigiosa compagine formata da oltre 70 elementi che vanta un’intensa attività concertistica in tutto il mondo. Attuale Direttore Ospite Principale è Vijay Upadhyaya, maestro di origini indiane ma di formazione austriaca. Alla figura di Faust si ispira il programma del secondo concerto diretto da Antonio Pappano previsto a novembre. In prima assoluta sarà presentato il nuovo lavoro di Matteo D’Amico (commissione dell’Accademia) dal titolo Veni veni Mephostophilis (…lente currite noctis equi) per tenore, (con il grande Gregory Kunde) coro femminile e orchestra su testi di Christopher Marlowe. Conclude la lisztiana Faust-Symphonie, che si aggiunge così alle iniziative di Santa Cecilia per celebrare il bicentenario della nascita del musicista ungherese. Il concerto è realizzato in collaborazione con Romaeuropa. Nel terzo appuntamento (novembre) il Direttore Musicale dell’Orchestra di Santa Cecilia dirige la giovanissima Yuja Wang – appena ventiquattrenne ma già celebrata pianista cinese – nel Concerto n. 2 di Bartók. A conclusione la Sinfonia n. 9 “Dal nuovo mondo” di Dvořák, che diventerà una nuova produzione discografica per l’etichetta EMI. A gennaio si può ascoltare il Requiem di Mozart che Pappano dirige per la prima volta all’Accademia; successiva sarà la Sinfonia Concertante Hob. 105 di Haydn nell’esecuzione degli eccellenti Solisti dell’Orchestra di Santa Cecilia. Nel gennaio 2012 Maurizio Pollini compie 70 anni e Santa Cecilia vuole festeggiare questo traguardo dello straordinario pianista con un concerto diretto da Pappano, in cui Pollini sarà interprete del mozartiano Concerto per pianoforte n. 23 K. 488.
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Sempre a gennaio la bacchetta di Pappano si leverà su un programma di estremo interesse che prevede il Concerto per violoncello di Dvořák nell’interpretazione di Mario Brunello e la Sinfonia n. 1 di Edward Elgar, opera di ampie proporzioni e di notevole bellezza melodica, poco frequentata nei repertori italiani. E sempre sull’onda delle giovani star Janine Jansen a marzo sarà al fianco di Pappano nel Concerto per violino di Brahms cui segue la Sinfonia n. 5 di Prokof’ev. Sempre a marzo il podio dell’Orchestra di Santa Cecilia attende il “suo” direttore per la maestosa Sinfonia n. 8 in do minore di Anton Bruckner. Gli appuntamenti con Antonio Pappano si concludono a maggio con un concerto che impagina un programma particolare e raffinato, interpretato da straordinari artisti. Ai due pianoforti del Concerto di Martinů siederanno le sorelle Katia e Marielle Labeque, e soprano del Gloria di Poulenc sarà Sally Matthews. Il concerto, che si conclude con la mozartiana Sinfonia n. 35 “Haffner”, è realizzato in collaborazione con Amnesty International, in occasione dei cinquant’anni dalla fondazione.
IL RE LEAR DI CLAUDIO ABBADO Sono ormai anni che Claudio Abbado mantiene costante e salda la sua presenza a Santa Cecilia e da questa Stagione il rapporto di collaborazione tra il direttore milanese e l’Istituzione romana si farà sempre più stretto con progetti di ampio respiro che si realizzeranno con cadenza regolare nei prossimi anni. Una novità ci sarà già a partire dal 20 novembre quando Abbado salirà qui a Roma non solo sul podio della “sua” Mozart ma anche di quello dell’Orchestra e del Coro di Santa Cecilia. Grande appassionato di cinema, Claudio Abbado ha a cuore da molto tempo un progetto legato alla settima arte, in particolare alla cinematografia russa e a compositori che per quest’ultima hanno scritto memorabili colonne sonore, tra cui Šostakovič e Prokof’ev. Nel concerto del 20 novembre, infatti, dirigerà le musiche che Dmitrij Šostakovič scrisse per il film King Lear (op. 137) di Grigorij Kozincev, unite alle musiche di scena per King Lear op. 58 dello stesso autore. Sulla rara esecuzione scorreranno le immagini del film girato da Kozincev nel 1970, proiettato in versione originale e con sottotitoli in italiano. Sempre d’ispirazione shakespeariana sarà inoltre La Tempesta fantasia sinfonica op. 18 di Čajkovskij eseguita in apertura del concerto.
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L’ORCHESTRA DEL TEATRO MARIINSKY IN RESIDENCE Una lunga “residenza” sarà quella di Valery Gergiev, direttore molto amato e sempre atteso nei concerti di Santa Cecilia e dell’Orchestra del Teatro Mariinsky di San Pietroburgo che sosteranno a Roma per più di dieci giorni nel mese di novembre. Il celebre direttore russo, che ha già diviso il podio con Pappano nell’esecuzione integrale delle Sinfonie di Gustav Mahler, porterà a compimento questo progetto produttivo di enorme impegno dell’Accademia con l’esecuzione delle Sinfonie n. 3, n. 4 n. 10 (l’Adagio) alla testa della compagine russa e della Sinfonia n. 7 sul podio, invece, dell’Orchestra di Santa Cecilia. La lunga “kermesse” di Gergiev e dell’Orchestra del Teatro Mariinsky si aprirà con il capolavoro lirico eseguito in forma di concerto dell’Evgenij Onegin di Čajkovskij dove sarà impegnato il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia.
I DIRETTORI E I SOLISTI: I GRANDI PADRI E LA NUOVA SCENA
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ha sempre rivolto massima attenzione alle nuove generazioni di direttori, diventando così una delle istituzioni, a livello europeo, che può vantare una media d’età dei maestri ospiti tra le più basse. E anche in questa Stagione sono numerosi i nomi degli “under 30-40” che, tra debutti e ritorni, leveranno la bacchetta sull’Orchestra ceciliana.
In ordine di tempo il primo giovane debutto a Santa Cecilia sarà quello di Stéphane Denève, francese, acclamato lo scorso anno dello scaligero Faust di Gounod per la regia di Nekrosius. Attuale Direttore Musicale della Royal Scottish National Orchestra, alla quale Denève ha dato notevole impulso portandola a rinomanza internazionale, a breve sarà nominato Direttore Musicale della Radio-Symphonieorchester di Stoccarda. Tutto francese è il programma proposto a Roma nel progetto dal titolo Vive la France I in cui Denéve sarà affiancato da Enrico Dindo per il Concerto per violoncello n. 1 di Saint- Saëns. La seconda parte di Vive la France, invece, programmata a maggio 2012, avrà un “grande” francese, Lorin Maazel che poserà il suo gesto direttoriale sulle pagine di Fauré, Debussy, Ravel.
Daniele Rustioni è il secondo debutto nella new generation di direttori che insieme a Denis Matsuev, titanico pianista siberiano, straordinario e prodigioso interprete di Rachmaninoff a dicembre sarà protagonista di una serata tutta dedicata al compositore
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russo con l’esecuzione dei Concerti per pianoforte n. 2 e n. 3. A soli 27 anni Daniele Rustioni può essere considerato una consolidata realtà nel panorama musicale internazionale. Nel settembre 2010 ha debuttato al Teatro alla Scala mentre nel marzo 2011 ha diretto per la prima volta alla Royal Opera House, Covent Garden di Londra. Anche Andrés-Orozco-Estrada giunge per la prima volta a Santa Cecilia. Il giovane direttore colombiano sale sul podio dell’Orchestra per dirigere un altro giovanissimo talento, Rafal Blechacz – che il pubblico romano conosce bene nel suo più vigoroso virtuosismo – impegnato nel Concerto n. 4 per pianoforte di Beethoven. Seconda parte del concerto con la Sinfonia n. 7 di Dvořák.
E’ uno tra i compositori più affermati e interessanti della scena mondiale; è l’inglese Thomas Adès che a Santa Cecilia sarà – per la prima volta in Italia – anche in veste di direttore. A marzo, Adès offrirà al pubblico romano un concerto ispirato alla shakespeariana Tempesta con due delle sue più importanti opere, The Tempest (ouverture e scene) in prima italiana e Asyla. Completano il concerto Čaikovskij (La Tempesta op. 18) e Sibelius (Preludio e Suite n. 1 da La Tempesta).
Tra i ritorni della nouvelle vague direttoriale due tra i più brillanti risultati del Sistema Abreu: Gustavo Dudamel sul podio della Simon Bolivar Youth Orchestra e Diego Matheuz che a giugno dirige un concerto tutto dedicato a Čajkovskij. E sempre a giugno torna – per concludere la Stagione – un altro “figlio prediletto” di Abbado, Daniel Harding (attuale Direttore Ospite della London Symphony Orchestra) in un concerto che si preannuncia di estremo interesse. Infatti al pianoforte ci sarà il funambolico Stefano Bollani nella sua travolgente interpretazione del Concerto in sol di Ravel.
Svizzero, classe 1974, attuale direttore musicale dell’Opéra National de Paris torna Philippe Jordan che a gennaio 2012 sarà alla testa dell’Orchestra per dirigere – in prima italiana – “Conjurer” concerto per percussioni e orchestra (alle percussioni Martin Grubinger) del contemporaneo John Corigliano e la Decima Sinfonia di Šostakovič.
Da non mancare il concerto del giovane Vladimir Jurowski, presenza frequente nelle stagioni ceciliane che a febbraio dirige lo straordinario Evgeny Kissin nel Concerto in la minore per pianoforte di Edvard Grieg. Torna la lirica con Cavalleria Rusticana di Mascagni diretta da James Conlon con il grande mezzosoprano Luciana D’Intino.
Due i concerti dedicati agli oratori. Nella versione di Dublino è il Messiah di Händel di Fabio Biondi, alla testa dell’Orchestra di Santa Cecilia. Un cast d’eccezione darà voce al
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capolavoro händeliano come il soprano Carolyn Sampson, il mezzosoprano Romina Basso, il tenore Jeremy Ovenden e il basso Vito Priante. Fabio Luisi, invece, da quest’anno Direttore Principale Ospite del Metropolitan di New York, dirige Il libro dei Sette Sigilli di Franz Schmidt.
Per i “grandi padri” torna Yuri Temirkanov, direttore molto amato che nel primo di due appuntamenti dirige la straordinaria violinista georgiana Lisa Batiashvili nel Concerto per violino n.1 di Šostakovič del quale Temirkanov dirigerà anche Il Canto della foresta (tenore Mikhail Agafonov, baritono Vitalij Kowaljow). Nel secondo appuntamento Temirkanov leverà la bacchetta sulla Sinfonia n. 7 di Beethoven e la Sinfonia n. 2 di Brahms. E la Nona di Beethoven segnerà un altro atteso e gradito ritorno, quello di George Prêtre che quest’anno “compie” 50 anni a Santa Cecilia. Infatti il maestro francese ha debuttato all’Accademia nel 1962 con la Quinta Sinfonia di Beethoven.
LA MUSICA CONTEMPORANEA
Particolare attenzione è rivolta alla musica contemporanea. Nella nuova Stagione saranno presentate – in prima assoluta e in prima italiana – sei opere dei più interessanti compositori italiani e stranieri. Si parte con Veni veni Mephostophilis (…lente currite noctis equi) per tenore, coro femminile e orchestra su testi di Christopher Marlowe di Matteo D’Amico commissione dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia ed eseguita in prima assoluta.
Sempre in prima assoluta sarà presentato il Concerto per Clarinetto del compositore francese Jean-Pascal Beintus. In prima italiana, invece, sarà “Conjurer” Concerto per percussioni e orchestra di John Corigliano compositore newyorkese e di Thomas Adés saranno presenti Asyla, composta nel 1997 e The Tempest (prima italiana) del 2004.
Il Sentieri Selvaggi Ensemble proporrà (Stagione di Musica da Camera) una sorta di “opera collettiva” dal titolo Metropolis. Si tratta di un concerto che narra come la creatività musicale del nostro tempo incontri l’immaginario generato dalla metropoli: tutte le partiture in programma, infatti, sono influenzate da esperienze, visioni, corpi colori e suoni che abitano il paesaggio urbano nella quotidianità contemporanea. Le musiche sono di Del Corno, Gordon, Turnage, Boccadoro, qui impegnato anche come direttore, Andriessen, Galante e Martland.
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Di Jacopo Baboni Schilingi, quarantenne compositore milanese, sarà la prima assoluta (Commissione dell’Accademia, Stagione di Musica da Camera) di De la nature du sacre terzo quartetto per archi scritto da Baboni Schilingi all’interno di un ciclo che, nella sua versione finale, ne prevede cinque. Si tratta di una composizione per quartetto d’archi e live computer che rientra nel genere della musica interattiva. Ne saranno i musicisti del Quartetto Leonis.
LA STAGIONE DI MUSICA DA CAMERA
Ricco e variegato anche il cartellone della Stagione di Musica da Camera 2011-2012 che, continuando l’omaggio a Franz Liszt nel bicentenario della nascita, si inaugura il 21 ottobre con Michele Campanella pianista di riferimento dell’interpretazione lisztiana. Del musicista ungherese il maestro campano eseguirà Gli anni di pellegrinaggio: terzo anno Italia e la Sonata in si minore.
I PIANISTI
Santa Cecilia è stata sempre scena privilegiata dei massimi pianisti e anche quest’anno come da tradizione, il gotha del pianismo mondiale sarà presente nella Stagione 2011- 2012. Dopo Campanella, si può tornare ad ascoltare Ivo Pogorelich che dopo una breve assenza dai palcoscenici riappare con il suo musicista d’elezione: Fryderyk Chopin.
Ama i lupi che alleva ed è una grande pianista: è Hélène Grimaud che a Santa Cecilia sarà a dicembre con un programma che da Mozart, Liszt arriva a Berg e Bartók, esaltando così quella duttilità insita nella bella pianista francese. La raffinatezza e la leggerezza di Andras Schiff si effonderanno nelle sue superbe interpretazioni bachiane suddivise in tre concerti. Nel primo recital (gennaio 2012) il pianista ungherese affronterà il Primo Libro del Clavicembalo Ben Temperato. Nel recital di febbraio Schiff eseguirà le Sei Partite e l’ultimo appuntamento lo vedrà impegnato nelle Sei Suite Francesi e nell’Ouverture alla francese (marzo 2012). Sempre a febbraio Maurizio Pollini sarà presente anche nella Stagione da Camera in un recital. Tra i sommi pianisti tornano Grigory Sokolov, sempre atteso e amato dal pubblico ceciliano e Radu Lupu che donerà emozioni immense con la sua
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interpretazione di Franck (Preludio, Corale e Fuga), Schubert (Improvvisi op. 142) e Debussy (Secondo Libro dei Preludi). Debutto a Santa Cecilia del pianista francese Alexander Tharaud che nella sua performance non sarà solo, ma si accompagnerà ai Solisti dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia in un programma dedicato a Bach e a Scarlatti, mentre Roberto Prosseda con il Gewandhaus Streichquartett sarà al pianoforte per il Quintetto op. 54 di Schumann.
LA VOCE E LANIMA
Un’ampia sezione sarà dedicata alla musica vocale con programmi originali e raffinati interpretati da artisti di grande calibro. Il baritono tedesco Christian Gerhaher sarà il protagonista di una serata dedicata ai lieder di Gustav Mahler e il grande tenore inglese Ian Bostridge, più volte applaudito dal pubblico di Santa Cecilia torna per dar voce allo schubertiano Winterreise.
Torna Cecilia Bartoli che insieme al mezzosoprano Ann Hallenberg saranno le protagoniste di un raffinato progetto dedicato alla voce dei castrati. Apprezzata dal pubblico romano nella mozartiana Messa in do minore diretta da Nagano, l’Hallenberg darà la sua splendida voce alla prima parte del progetto dal titolo Omaggio a Farinelli; musiche di Porpora, Broschi, Vinci e Leo, nell’interpretazione dell’ensemble Les Talens Lyriques diretto da Christophe Rousset impegnato anche al clavicembalo.
La Bartoli, invece, è la protagonista del secondo appuntamento con l’omaggio alla tradizione dei castrati. Il titolo della serata è Sacrificium, in cui il grande soprano romano con l’ensemble La Scintilla si fa interprete delle pagine di Caldara, Porpora, Araia, Leo e Vinci.
Il bravo Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, apprezzato dalla critica e dalle platee internazionali, sotto la direzione del suo maestro Ciro Visco, intonerà la struggente bellezza dello Stabat Mater di Dvořák. Chiude la Stagione di musica cameristica un altro grande ritorno: il 24 maggio la Sala Santa Cecilia sarà attraversata dalle straordinarie agilità della voce di Juan Diego Florez.
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IL TRIONFO DEGLI ARCHI
Anche alla musica per archi è dedicato un ampio spazio. Concerto di notevole interesse è quello che a dicembre vede impegnata l’Orchestra d’Archi di Santa Cecilia, realizzato in collaborazione con la Fondazione Pro Canale, istituzione che conserva e gestisce un importante patrimonio di strumenti storici ad arco. La Fondazione che ha sede a Milano mette a disposizione i propri strumenti musicali, permettendo così a musicisti professionisti (giovani e già affermati) di usufruire di strumenti importanti altrimenti inaccessibili. Nel concerto di Santa Cecilia, insieme a Enrico Dindo e al violinista Pavel Berman si siederanno ai leggii giovanissimi musicisti cui la Fondazione Pro Canale ha destinato, appunto, i suoi preziosi strumenti. Pertanto si potranno ascoltare dalle corde di questi archi di inestimabile valore le vivaldiane Quattro Stagioni, di Sarasate / Strel’nikov Fantasia su temi di Carmen e infine di Piazzolla / Dindo Le gran Tango. Dà il via alle ospitalità dei Quartetti il Quatuor Mosaïque formazione austriaca fondata nel 1987 che suona esclusivamente su strumenti originali e che presenta un programma di musiche di Haydn, Mozart e Beethoven; seguono il Quartetto Ebéne con Mozart, Schubert e Čaikovskij, il Gewandhaus Streichquartett di Lipsia con Haydn, Mendelssohn e Schumann (Quintetto con Prosseda al pianoforte), il Quartetto Hagen con Beethoven, Verdi e Mozart e infine il Quartetto Leonis con Baboni Schilingi, Reich e Ravel. Vivaldi: ovvero L’armonico Estro è il titolo del concerto dell’ensemble I musici e per i grandi interpreti Uto Ughi sarà ospite anche quest’anno con il suo viaggio in musica; Terre di destinazione la Russia, la Francia e il Belgio.
Ancora la Francia, con le sue suggestioni musicali e sonore, sarà protagonista con una delle più indiscusse orchestre della scena internazionale. Ad arricchire la nutrita Stagione da Camera di Santa Cecilia è l’orchestra Les Siècles fondata e diretta dal carismatico François-Xavier Roth che nella performance ceciliana leverà la bacchetta su La Mer e la Fantasia per pianoforte (pianista Alain Planès) di Claude Debussy e la Sinfonia Française di Théodore Dubois.
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