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“Così non parlò Zarathustra” di Ettore Gotti Tedeschi, Edizioni Cantagalli
Descrizione

La profezia di Nietzsche si sta avverando, l’insegnamento del suo vicario Zarathustra ha attecchito nella nostra cultura occidentale. A poco più di un secolo dalla morte del filosofo tedesco, la civiltà cristiana sta scomparendo. L’uomo rinnega il suo Creatore e si sostituisce a Dio in un delirio di onnipotenza che lo porterà in breve tempo a compiere azioni incontrollate e incontrollabili in tutti i settori della vita: sociale, genetico, medico ed etico. La trascendenza e ogni ordine provvidenziale vengono spazzati via, si tenta di oscurare la Chiesa e il suo insegnamento, di estirpare le radici da cui sono nate la cultura europea e occidentale. Siamo agli albori di una nuova umanità.
Autore: Ettore Gotti Tedeschi con Giovanni Castellini Rinaldi
Pagine: 160
Formato: 13,5×21
ISBN: 9788868799380
“Contraddizioni Virali” di Claudio Amicantonio, Edizioni Solfanelli

Un intenso e serrato confronto con le contraddizioni che nel nostro tempo strangolano il pensare, il decidere e l’agire umano. Attraverso una ricognizione, insieme storica e teoretica, le riflessioni di Amicantonio intorno ad alcuni dei nodi problematici principali della scienza, della democrazia e del cristianesimo, conducono il lettore sulle soglie delle domande fondamentali per la comprensione della radice, lontana nel tempo, di ogni contraddizione: il nichilismo.
Ogni saggio prende avvio da questioni di attualità, legate soprattutto all’avvento della pandemia, invitando il lettore a porsi interrogativi radicali per comprendere cosa potrebbe nascondersi dietro le ovvietà del linguaggio, al fine di poter “osservare” ciò che ci circonda – e a volte sembra schiacciarci – da una prospettiva nuova e, per certi versi, spiazzante.
Le grandi voci della tradizione vengono incessantemente interrogate per comprendere, da ultimo, il fondamento della civiltà occidentale, sulla scia dell’opus severiniano.
[ISBN-978-88-3305-382-0]
Pagg. 120 – € 12,00
“Il pane del diavolo” di Valeria Montaldi, Edizione Piemme
1416, Castello di Fénis. Marion è una cuoca straordinaria. Le sue origini saracene ne hanno forgiato il gusto: le spezie, gli aromi, i condimenti insoliti con cui arricchisce i piatti entusiasmano il palato dei nobili commensali riuniti a banchetto. Talento e inventiva, tuttavia, non bastano a farle ottenere rispetto e considerazione: vessata da Amizon Chiquart, il celebrato maestro di cucina del duca Amedeo di Savoia, è costretta a subire umiliazioni continue, accettate sotto l’amara maschera della deferenza. Sì, perché lei è solo una donna e non potrà mai ambire a un ruolo superiore a quello di sguattera. O almeno così crede Chiquart, sottovalutando la tenacia, il coraggio e la rabbia che animano Marion. E soprattutto ignorando che un’ inutile saracena sappia leggere e scrivere. L’ultima scelta di una donna coraggiosa, la sua vendetta. 2016, Fénis. Il cadavere ritrovato nel bosco è quello di Alice Rey: la gola squarciata, il sangue che intride ancora la neve. L’indagine sul delitto è affidata al maresciallo Randisi del Comando dei carabinieri di Aosta. Da subito, gli indizi convergono sul marito della vittima, Jacques Piccot, chef stellato del ristorante di proprietà della moglie e appassionato collezionista di antichi ricettari. Le indagini sembrano confermare i primi sospetti, ma un secondo omicidio scoperchia un calderone pieno di segreti, rancori e ricatti che coinvolge l’intero ristorante. E a Randisi non resta che scavare a fondo fra presente e passato per scoprire di quanti veleni sia fatto un pane che ha il sapore del diavolo.
Sono passati quasi vent’anni dalla pubblicazione del mio primo romanzo, ma l’entusiasmo che mi animava allora non si è mai spento. La voglia di raccontare e di costruire personaggi è rimasta intatta e ha sempre governato la mia scrittura. Come è accaduto per Il pane del diavolo. La curiosità verso il variegato mondo della cucina mi ha spinto ad approfondirne alcuni aspetti, che si sono rivelati intriganti e, a mio avviso, degni di essere raccontati.
L’arte culinaria del passato, straordinariamente simile alla nostra odierna, e la deferenza tributata agli antichi chef, affine al plauso ottenuto da quelli contemporanei, mi hanno fornito lo spunto per questo nuovo romanzo che, come il precedente, si snoda fra epoche diverse: fumose cucine medievali e asettici ambienti moderni, misteriosi intrighi del passato ed efferati omicidi perpetrati appena ieri. E poi, come d’abitudine, la condizione femminile, argomento che mi è molto caro. Che siano protagoniste o comprimarie, le donne hanno sempre un posto di rilievo nelle mie storie: le vessazioni e la sopraffazione a cui sono sottoposte da secoli, la loro indomita forza di carattere, la volontà di diventare padrone della propria vita percorrono, e continueranno a percorrere, tutte le mie pagine.
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GenereThriller e gialli
- Listino:€ 18,90
- Editore:Piemme
- Collana:Storica
- Data uscita:18/09/2018
- Pagine:336
- Formato:rilegato
- Lingua:Italiano
- EAN:9788856666434
“Ritrovarsi”, romanzo di Raffaele Messina, Guida Editori
Un romanzo ambientato tra Capri e Napoli durante i dolorosi anni della Seconda guerra mondiale. Il racconto dell’iniziazione del giovane Francesco alla vita, ai suoi piaceri e ai suoi affanni, in un’epoca e in una società difficili, in cui non era possibile manifestare il proprio credo e i propri valori. È anche la storia di un amore che vince il tempo e lo spazio, e del sogno di un’esistenza vissuta nella pace e nel rispetto degli esseri umani. Ritrovarsi è un inno alla libertà e al coraggio di agire e di amare nonostante le difficoltà che purtroppo fanno parte del cammino dell’uomo. Un romanzo duro, che racconta senza ingentilirli gli aspetti più cruenti dell’occupazione tedesca nel napoletano, riservando un posto particolare alle “Quattro giornate di Napoli” e alle disastrose conseguenze sulla città e sul destino del protagonista.
Titolo: Ritrovarsi
Autore: Raffaele Messina
Genere: Romanzo di formazione
Casa Editrice: Guida Editori
Pagine: 176
Codice ISBN: 978-88-6866-390-2
«[…] Era come un sovrapporsi di più presenze, misteriosamente esalate, scomparse, trasformate tutte in assenze. Ne restavano tracce evidenti, ma non c’erano più l’imperatore Tiberio e la sua corte, i suoi servi; non c’erano più gli archeologi e i loro operai. Non c’era neanche un custode. C’era lui, Francesco. Intruso, furtivo, e, come tale, anch’egli una presenza-assenza, partecipe dello stesso mistero».
Ritrovarsi di Raffaele Messina è un romanzo che accoglie in sé tanti temi importanti, dalla guerra e le sue terribili conseguenze alla difficoltà della crescita e degli anni dell’adolescenza. Attraverso il racconto della vita del protagonista Francesco Nastasi, si ripercorre un pezzo della storia di Napoli durante l’occupazione tedesca nella Seconda guerra mondiale, e della guerriglia urbana portata avanti da coraggiosi cittadini stanchi di essere asserviti a un padrone straniero e violento. Si parla delle dure leggi razziali, dell’illogica persecuzione degli ebrei, della falsità della propaganda fascista e del duro risveglio del popolo italiano dall’illusione di una guerra “giusta”. Nel racconto dei bombardamenti su Napoli si ha una delle immagini più intense del romanzo: quando Francesco e sua madre raggiungono il rifugio antiaereo, una discesa all’inferno per salvarsi la vita, vedono sul muro un graffito in cui è rappresentata una casa circondata da alberi e sotto di essa tanti fili d’erba, che si scoprono poi essere il metodo per contare i giorni di chiusura forzata nel bunker. Un’immagine che contiene in sé la critica a una guerra che ha distrutto vite e identità, e che ha privato gli uomini della sicurezza della casa e quindi della famiglia. Ritrovarsi pone l’accento sulla forza che ognuno trova dentro di sé quando si deve lottare per ciò che è davvero importante. Nel racconto delle “Quattro giornate di Napoli” si assiste alla fedele ricostruzione storica della resistenza dei napoletani, gente normale che ha deciso di non arrendersi e di sfidare un nemico più grande e potente, in nome della libertà. Parallelamente alle vicende storiche, Messina segue da vicino la storia del protagonista Francesco nei suoi tormentati anni dell’adolescenza, raccontandone la maturazione affettiva, sociale, sessuale e politica. Il ragazzo vive il difficile periodo storico che sta distruggendo ogni certezza con un unico, grande punto fermo nel cuore: l’amore per Patrizia. Un rapporto osteggiato dal destino, un amore vissuto a distanza, senza la sicurezza che l’altra stia ancora pensando a lui, senza la sicurezza che ella, di famiglia ebrea, sia ancora viva. Un altro rapporto è ben indagato dallo scrittore: quello pieno di incomprensioni di Francesco con il padre Salvatore. Due caratteri che sembrano opposti e che troveranno un punto di incontro solo quando riusciranno ad andare al di là delle apparenze. È qui che risiede il significato del titolo del romanzo, quel ritrovarsi di due anime, siano esse legate dall’amore tra un uomo e una donna, o dall’amore tra un padre e suo figlio.
TRAMA. Ritrovarsi è ambientato tra il 1938 e il 1946 sull’isola di Capri e successivamente a Napoli, intrecciandosi con le dinamiche della città nei primi anni della Seconda guerra mondiale e durante la rivolta popolare delle “Quattro Giornate”. Protagonista del romanzo è Francesco Nastasi, adolescente irrequieto preda di un amore incrollabile per una ragazzina ebrea, Patrizia, che scompare con la famiglia per sfuggire alle vessazioni del Podestà di Capri. Messina segue il protagonista negli anni della maturazione, nel contrasto con la figura paterna, maresciallo dei Reali Carabinieri, costretto per servizio a trasferirsi a Napoli, nelle difficoltà d’inserimento in una nuova realtà inasprita dalla guerra, nella stima ritrovata per il padre perduto sulle barricate e nella tenacia del primo amore che non muore mai.
“Le fiabe felici”, libro di Oscar Wilde, BESA Editrice
Questo volume raccoglie due gruppi di fiabe (datati rispettivamente 1888 e 1891) che Wilde scrisse per i suoi figli, con l’obiettivo non solo di divertirli, ma soprattutto di educarli a valori universali quali l’amore, l’amicizia, la giustizia, il rispetto della diversità, la devozione e la compassione.
In questi nove piccoli capolavori estremamente attuali, Wilde unisce la morale cristiana (cui si avvicinò nell’ultima parte della vita) al suo genio incline al paradosso e all’umorismo, polemico nei confronti della società del tempo, ironico e talvolta malinconico.
Re, regine, incantesimi e profezie, piante e animali con caratteristiche umane, sirene, nani, pastori e mendicanti che scoprono di avere nobili origini, maghi e perfide streghe che influenzano il destino degli uomini ma nulla possono contro la forza del vero amore, sono elementi che Wilde riprende dal repertorio classico e reinterpreta in maniera originale, sotto la lente di uno sguardo disincantato sul mondo. Il risultato sono racconti che divertono e fanno riflettere, rivolgendosi sia ai bambini che agli adulti, sempre lontano dalla retorica. Perché, come dice Wilde, “le fiabe non sono solo per i fanciulli, ma per persone dall’animo fanciullesco d’età compresa fra gli otto e gli ottant’anni”.
OSCAR FINGAL O’FLAHERTIE WILLS WILDE (Dublino 1854-Parigi 1900), commediografo, saggista, poeta, novellista e romanziere nell’Inghilterra vittoriana, si distinse per la costante quanto aspra critica della buona società inglese e della sua morale bigotta, diventando punto di riferimento della vita artistico-mondana londinese. Fra le opere dell’autore, nel 2016 per Besa editrice è già uscita una raccolta di Aforismi.
Autore: Oscar Wilde
Collana: Nadir 92
Categoria: Fiabe/Europa occidentale
Pagine: 156
ISBN: 978-88-497-1148-6
Data di pubblicazione: gennaio 2018
€ 15,00
“Una tigre in casa” di Carl Van Vechten, recensione di Marius Creati
Quanti individui adottano un gatto sognando di condividere l’esperienza di una piccola tigre in casa e quanti riscontrano nelle goffe movenze del proprio Felis Catus le leggiadre movenze di un impavido felide della savana.
“Una tigre in casa”, un libro da comprendere, un saggio compendioso, un lodevole spunto d’osservazione per gli amanti di questo piccolo animale domestico, un petit passe-partout ideato dalla mente di un grand amateur per elogiarne le caratteristiche, da cui trova la sua massima espressione mediante una chiave di lettura disimpegnata attraverso cui i simpatici amici a quattro zampe animano la vita e gli attimi fugaci dei loro condiscepoli umani, spesso attanagliate nelle vicende quotidiane di personaggi di spicco.
Gatti, gatti e semplicemente gatti… di tutte le razze e diversa natura, appassionati, affettuosi, melodrammatici, un peu flanêur e bighelloni…
Carl Van Vechten strumentalizza aneddoti e racconti in maniera esemplare ,immedesimando il lettore in un tripudio irrefrenabile di storie narranti le peripezie rocambolesche di tutta una serie di micioni e micetti, per animare un libretto straordinario di notevole gusto narrativo la cui bellezza espositiva indossa una calzamaglia di pelo gattice lungo le riga della narrazione sottolineanti gli aspetti variegati del folclore, dell’occulto, della musica, dell’arte e della vita sociale di fine secolo scorso.
Marius Creati
“La passeggiata”, racconto di Robert Walser, Adelphi Edizioni
La passeggiata (1919) è uno dei testi più perfetti di Walser, il grande scrittore svizzero che ormai, soprattutto dopo la pubblicazione delle sue opere complete, viene posto accanto a Kafka, a Rilke, a Musil – ammesso cioè fra i massimi autori di lingua tedesca del nostro secolo. Ma La passeggiata ha anche un significato peculiare in rapporto a tutta l’opera di Walser: è in certo modo la metafora della sua scrittura nomade, perpetuamente dissociata e abbandonata agli incontri più incongrui, casuali e sorprendenti, come lo è appunto ogni accanito passeggiatore – e tale Walser era –, che abbraccia amorosamente ogni particolare del circostante e insieme lo osserva da una invalicabile distanza, quella del solitario, estraneo a ogni rapporto funzionale col mondo. In un décor di piccola città svizzera, e della campagna che la circonda, il passeggiatore Walser ci guida, con la sua disperata ironia, in un labirinto della mente, abitato da figure disparate, dalle più amabili alle più inquietanti. Da Eichendorff a Mahler, il vagabondaggio è stato un archetipo ricchissimo della più radicale letteratura moderna. Tutta quella grande tradizione sembra condensarsi, quasi clandestinamente, nella Passeggiata di Walser, a cui lo scrittore ci invita col suo irresistibile tono: «Lei non crederà assolutamente possibile che in una placida passeggiata del genere io m’imbatta in giganti, abbia l’onore d’incontrare professori, visiti di passata librai e funzionari di banca, discorra con cantanti e con attrici, pranzi con signore intellettuali, vada per boschi, imposti lettere pericolose e mi azzuffi fieramente con sarti perfidi e ironici. Eppure ciò può avvenire, e io credo che in realtà sia avvenuto».
Traduzione di Emilio Castellani
Piccola Biblioteca Adelphi
1976, 23ª ediz., pp. 106
isbn: 9788845901867
Temi: Letterature di lingua tedesca
“Kiribati. Cronache illustrate da una terra (s)perduta”, libro di Alice Piciocchi e Andrea Angeli, 24 Ore Cultura
a cura di Alice Piciocchi e Andrea Angeli
Un mondo fuori dal tempo, dove la malattia è curata da stregoni, i dispersi vengono ritrovati grazie ai lettori di nuvole, le balene vengono catturate grazie al canto di donne dai poteri speciali e il tesoro più prezioso può essere rappresentato da un allevamento di vongole.
Siamo a Kiribati, una nazione in mezzo all’Oceano Pacifico composta da un’isola e 32 atolli (di cui 12 inabitati), che ha recentemente attirato l’attenzione della cronaca per il tragico destino che sembra attenderla. In passato crocevia di culture e esploratori, secondo molti studiosi, Kiribati sarà infatti la prima nazione al mondo a scomparire a causa del cambiamento climatico. Fra 20, 30, 50, 100 anni, a seconda delle ipotesi, queste isole saranno sommerse dalle acque dell’oceano; un rischio reale, che ha portato il presidente della nazione a progettare una futura migrazione di massa nelle isole Fiji in un terreno a 3.000 chilometri di distanza acquistato dalla Chiesa Anglicana.
Il volume Kiribati. Cronache illustrate da una terra (s)perduta, pubblicato da 24 ORE Cultura, racconta la storia e l’identità di queste isole “in via di estinzione”. Gli autori Alice Piciocchi e Andrea Angeli hanno percorso ben 14.769 chilometri per raggiungerle, convinti di trovare una popolazione in emergenza; in realtà si sono trovati di fronte un mondo immerso nella tradizione, abituato a vivere giorno per giorno senza preoccuparsi del futuro. Di qui la scelta di documentarne tradizioni, leggende, riti magici, usanze, valori e convenzioni culturali attraverso un diario di viaggio dal sapore ottocentesco che, grazie a esperienze a contatto con la popolazione, ci svela tutti i segreti e le contraddizioni di questo straordinario popolo. Al testo del diario si affianca parallelamente una sequenza di tavole illustrate dalla grafica ricercata che restituisce in maniera dettagliata e quasi scientifica gli aspetti identitari di Kiribati, ripresi e approfonditi in un glossario finale.
“Il buio oltre la siepe” di Harper Lee, Feltrinelli Editore
In una cittadina del “profondo” Sud degli Stati Uniti l’onesto avvocato Atticus Finch è incaricato della difesa d’ufficio di un negro accusato di violenza carnale; riuscirà a dimostrare l’innocenza, ma il negro sarà ugualmente condannato a morte. La vicenda, che è solo l’episodio centrale del romanzo, è raccontata dalla piccola Scout, la figlia di Atticus, un Huckleberry in gonnella, che scandalizza le signore con un linguaggio non proprio ortodosso, testimone e protagonista di fatti che nella loro atrocità e violenza non riescono mai a essere più grandi di lei. Nel suo raccontare lieve e veloce, ironico e pietoso, rivive il mondo dell’infanzia che è un po’ di tutti noi, con i suoi miti, le sue emozioni, le sue scoperte, in pagine di grande rigore stilistico e condotte con bravura eccezionale.
Genere: letteratura internazionale
Listino:€ 9,50
Editore: Feltrinelli
Collana: Universale economica
Data uscita: 25/02/2013
Pagine: 304
Formato: Tascabile
EAN:9788807881558
“La lunga notte” di Salvatore Scalisi, Amazon
L’uomo è nato per creare.
La vocazione umana è quella di immaginare, inventare, osare nuove imprese.
(Michael Novak)
Una lettura semplice e lineare, quella che il nostro autore propone al proprio lettore con questo romanzo noir.
Realismo e finzione guidano e accompagnano questo lavoro, esso rispecchia totalmente la fantasia dell’autore che, attraverso dialoghi scorrevoli, accompagna e conduce il lettore fin dentro il romanzo stesso.
La fantasia, infatti, motiva tutto il noir, la situazione originale a quella finale, la credibilità degli eventi, la minuziosa descrizione delle azioni e dei luoghi.
Il contenuto graffiante permette di entrare dentro ogni singolo personaggio senza lasciare per scontato nulla, nemmeno il finale dei protagonisti appare lasciato al caso.
Questo costante elemento di mistero appassiona il lettore, che nel proseguo della lettura lo coinvolge emotivamente.
Un noir classico lo definirei, certamente coinvolgente.
Fa da sfondo alla storia una qualsiasi città metropolitana, con i rischi e pericoli che la notte in essa nasconde. Quasi un’ambientazione classica, dove trovano naturale collocazione: la sensazione di paura,il buio,il vicolo chiuso senza uscita.
Sopraggiunge alla fine della lunga notte il grigio dell’alba e, con esso il finale, forse prevedibile, ma non per questo accattivante.
Raccontare, appassionare, OSARE NUOVE IMPRESE, spinge e accompagna l’autore in quest’ultima fatica; a lui l’augurio di ogni successo, al lettore appassionato l’invito ad un’accattivante lettura.
Dott. Luigi Lo Mascolo