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Breve compendio sulla canonicità dell’omosessualità odierna

Sul piano individuale concordo pienamente nella completa latitanza del buon gusto che negli ultimi anni ha trasformato la nostra società in quello che potrei definire blasfemia culturale epocale, che poi vediamo sfociare anche nella sacralità. Le immagini pittoresche della mostra di Elisabeth Ohlson Wallin a Bruxelles ne rappresentano un risultato evidente. Molto clamore virale per poche immagini al di fuori del consueto ampiamente riconosciuto.

Non posso asserire che rasentino il buon gusto o che abbiano una diafanìa spirituale che rispetti ciò che oggi molti ancora considerano come cristianità. Ma probabilmente l’impatto emotivo é un cliché dirompente desiderato dalla fotografa per sensibilizzare l’argomentazione attraverso una chiave di lettura visiva di facile riconoscibilità emotiva.

Negli ultimi secoli siamo stati abituati a vedere, quindi a recepire, una sacralità legata al divino, dedita ad un conformismo religioso piuttosto austero e subissato da una devozione assoluta, poi divenuta prostrazione negli anni più turbinosi della cristianità. Pur tuttavia questa prostrazione eccessiva era sbagliata sul piano umano, anche se all’epoca le popolazioni ignoranti ne erano sopraffatte!

Non bisogna assolutamente dimenticare che il sacrilego, per come noi oggi possiamo definire alcune di queste scene fotografiche, abbia trascinato la chiesa del passato e quindi tutta la cristianità in continui déjà-vu storici laddove più volte la rappresentazione artistica suscitasse, spesso e malvolentieri, la riluttanza di coloro che si sentivano conformi alla conservazione dell’austerità. Ciò non toglie che sotto l’egida dell’intransigenza sacrale della fede, molti alti prelati sfogavano ira e sadismo sessuale oltre misura a discapito di fedeli inermi ed impauriti dalla solennità.

Ma diciamo che per quanto riguarda il cattivo gusto estetico, nonché una mancanza apparente di rispetto verso coloro che pensano che il sacro debba essere assimilato in un certo modo piuttosto che in un altro, posso comprendere le recriminazioni subissate del momento… in un certo senso sono d’accordo!

Ma per ben inteso, sono un uomo che va oltre l’apparenza della realtà. Quindi sotto questo profilo non sono perfettamente d’accordo, poiché tutto ciò che noi vediamo – mi riferisco alla decadenza socioculturale odierna che ad esempio si discosta completamente dal decadentismo post accademico vissuto alla fine dell’ottocento – rappresenta un profilo scomodo di ciò che sia stato creato nel mondo che ci circonda. 

Tutto quello che osserviamo, tutto quello che assimiliamo in maniera distorta, tutto ciò che recepiamo come fastidio culturale o sacrale, non è altro che induzione involontaria!

Mi spiego meglio… l’iconografia blasfema della sacralità non è altro che il risultato di ciò che sia stato creato nel corso del tempo dalle istituzioni plasmate dalle classi di potere e perseguite senza indugio dalle masse. 

È l’uomo che con la sua riluttanza indotta ha creato l’ideologia omosessuale come la vediamo oggi, l’ha plasmata nel corso degli anni, l’ha resa debole, usurpabile, sacrificabile e ancor peggio prostitutiva! Ragion per cui l’iconoclastia omosessuale per come la si vede nel presente è un fallimento della società. Le classi elitarie avrebbero dovuto renderla conforme, piuttosto che spingerla nella diversità durante il corso dei secoli, mentre invece l’hanno resa sempre più povera di contenuti, alquanto ghettizzata, nonostante che gran parte del genio umano sia riconducibile ad una diversa sfera sessuale dell’uomo. 

Le classi omosessuali oggi si vedono così perché siamo stati noi – la comunità cosmopolita, la società odierna, il genere umano – a dipingerle diverse, a renderle tali! E non possiamo colpevolizzarne lo status quo presente senza assumersi la responsabilità di ciò che sia stato creato involontariamente, ma volontariamente da chi ne ha strumentalizzato la fattispecie dal remoto passato fino ad oggi. 

La cosiddetta decadenza morale dell’omosessualità è un prodotto ideologico studiato a tavolino, come nel tempo è stata studiata la decadenza morale dell’omofobia non meno importante della decadenza morale del femminicidio! 

Mi fermo qui perché altrimenti dovrei inoltrare temi ancora più profondi.

Purtroppo questa trasformazione radicale e negativa della società andrà avanti! Andrà peggio fino a quando le masse non si renderanno conto che l’assoluto controllo delle cose porterà alla dissoluzione, quindi alla dissociazione e quindi al caos strutturale. Quando ci si renderà conto che la diversità, anche sessuale, non è altro che una parte dell’insieme, quindi dell’unicità del tutto, allora il caos culturale epocale svanirà nel nulla. Ma quando le masse riusciranno a comprendere che il potere della compensazione è nelle mani dell’armonizzazione… Probabilmente mai!

Marius Creati

foto di Elisabeth Ohlson Wallin (mostra di Bruxelles)

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