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Lettera personale al Premier Mario Draghi, in risposta alla riunione del Consiglio Europeo del 23 / 24 giugno a Palazzo Chigi, 01 luglio 2022 – di Marius Creati

La presente lettera è stata inviata in data 01 luglio 2022 presso la segreteria personale dell’ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.

Prefazione

Gentilissimo prof. Premier Mario Draghi,

in vista di tutti gli accadimenti drammatici che stanno colpendo l’Europa e l’Italia ho deciso di scriverLe una lettera.

Da buon cittadino italiano nutro il bisogno intrinseco di far sentire ciò che penso a riguardo, democraticamente, e in linea sui presupposti che potrebbero avvicendarsi strada facendo. Avrei desiderato scriverle una lettera cartacea, ma la mia calligrafia manierista e i tempi stretti, collimati con la tecnologia, mi hanno indotto ad usare la posta elettronica.

Mi sono domandato più volte se fosse la cosa giusta da fare, ma sarebbe sbagliato non esprimere un proprio concetto. Lei, fondamentalmente, è un uomo lungimirante e penso che, nonostante tutte le avversità in cui si confronta giornalmente, comprenderà il mio gesto umile.

Penso che nella vita privata Lei sia un uomo gentile, di buon senso, deciso ed attento alla forma. Solitamente le trovo caratteristiche di enorme spessore.

Mi auguro che la mia lettera, che non vuole essere un monito sulle vicissitudini perpetrate su scala europea, sia intesa come una semplice e deduttiva constatazione della realtà che circonda ciascuno di noi, un punto di riflessione dislocato completamente dal suo contesto politico finanziario; più semplicemente una voce amica che nella verità afferma un ritorno alla realtà della vita.

Vorrei aprire gli occhi e sentire entropia, il profumo olistico di una speranza, oggi quasi impercettibile se pensiamo al prossimo futuro, e non la fobia di un’incertezza distopica convalescente!

Lei può convincere il Presidente Joseph Robinette Biden Jr. a fermare tutto, a donarci un ritorno alla piena libertà d’espressione.

Sinceramente non è quella che si sta concretizzando, la mia visione personale di NWO! Grazie di aver ascoltato, nel caso, le mie parole.

Le auguro di cuore una buona giornata.

Cordialmente, Marius Creati

Corpo della lettera

Gentilissimo prof. Premier Mario Draghi,

considerando i suoi molteplici impegni, innanzitutto vorrei ringraziarla di cuore nell’eventuale lettura della mia lettera. Il mio intento è quello di esprimere le mie opinioni, consensi e dissensi, sull’operato occidentale di questo ultimo periodo.

Mi esprimerò sempre nel miglior modo possibile e veritiero affinché il mio pensiero, un pensiero al di fuori di ogni pretesto politico ma collimato all’inquietudine degli italiani, possa sopraggiungere come messaggero di pace, da uomo a uomo, Lei che ha molti anni più di me, istigandone una riflessione pacifica da anteporre durante i colloqui internazionali. Il mio unico intento è quello di difendere la pace nel mio paese e nel mondo circostante.

Iniziamo subito nel dire che l’invasione russa in Ucraina è dipesa completamente dall’inserimento di armamenti occidentali nei territori ucraini, di cui la Russia in passato ha più volte reclamato la presenza al parlamento europeo, come d’altronde ha informato il medesimo sui continui omicidi perpetrati ad opera dei soldati Azov nel Donbass. La Nato quindi è corresponsabile in primo piano di tutte le morti che si sono susseguite in questi quattro mesi di guerra correlate alle operazioni occulte ordite contro la Russia. I danni collaterali sopraggiunti in seguito agli scontri armati sono da considerarsi opera di entrambe le fazioni, gli ucraini bombardano postazioni civili, i russi bombardano insediamenti militari ucraini dislocati in centri abitati… Inutile fare mera propaganda!

La strategia dell’Unione Europea in collaborazione con la Nato verte verso un sostegno militare all’esercito ucraino che non ha nulla a che vedere con eventuali trattative di pace. L’invio di armi sicuramente nuoce alla pace. Finora l’Unione Europea e la Nato non hanno mai predisposto azioni diplomatiche pacifiche nei confronti della Russia, usando la parola pace si sono inviate armi di distruzione per consentire all’Ucraina di combattere contro i soldati russi, nell’intento comune di far prolungare il conflitto. Il governo italiano non ha mai optato per azioni di pace per far finire l’operazione militare iniziata dal presidente russo Putin.

Le strategie europee delle sanzioni contro la Russia si sono rivelate un fallimento totale. Tali sanzioni hanno colpito in maniera drastica soltanto l’economia europea danneggiando in maniera particolare quella italiana. Ma si ha l’impressione che questo ardire al governo italiano sembra non interessare.

Il grave errore del presidente ucraino Zelens’kyj è stato quello di affidarsi completamente al governo democratico americano guerrafondaio, sicuramente avrà avuto le sue ricompense esclusive, mettendo a serio rischio il popolo, ignaro di ciò che stava per accadere nel paese dietro accordi specifici tra il governo ucraino rovesciato, mediante la presenza assidua di Victoria Nuland, e quello americano. Il resto è solo un’escalation di eventi, del quale il presidente Joe Biden tesseva la sua trama belligerante. Quando sento parlare di democrazia e libertà per il popolo ucraino, innanzitutto penso alla stessa democrazia e libertà che i soldati ucraini guidati dal loro governo hanno negato ingiustamente agli abitanti filo russi del Donbass. Tutto il mondo conosce perfettamente le motivazioni reali per cui il presidente Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina. Tutto il mondo conosce la realtà creatasi nel Donbass a discapito di civili inermi con l’unico scopo di innescare un incidente diplomatico che avrebbe poi messo la Russia in discussione. Quando sento parlare di democrazia e libertà vorrei sentir menzionare anche le atrocità subite dagli abitanti di quelle regioni del sud ucraino, persone che la Nato non ha mai menzionato, persone che il parlamento europeo non ho mai menzionato, persone che sono state dimenticate letteralmente dalla comunità europea e dei suoi parlamentari. Quando sento parlare di democrazia e di libertà per il popolo ucraino, un popolo martoriato per colpa dell’Occidente e dei suoi intrighi folli nei loro territori, devo sentir dire sostegno e giustizia per i filo russi del sud-ucraina, in quanto sono stati evasi i trattati di Minsk e gli accordi di pace tra le due fazioni in discussione: USA e Federazione Russa.

L’unico sostegno che l’Unione Europea e l’Italia possono garantire all’Ucraina, nell’interesse delle popolazioni coinvolte nell’operazione militare iniziata dal governo russo, è l’immediata cessazione dell’invio di armi che possano consentire la continuità dell’ostilità nella quale perderebbero la vita altre migliaia di persone, ucraine e russe. L’unico interesse dell’Italia sarebbe quello di far cessare tali ostilità fermando l’invio delle armi. Il governo ucraino non doveva dare inizio alle azioni ostili iniziate otto anni fa con il massacro di civili filo russi. Il governo ucraino deve rendersi conto, malauguratamente, che tali azioni intraprese hanno un prezzo, ragion per cui la perdita del Donbass e della Crimea sarebbero la giusta punizione per aver perpetrato indisturbatamente azioni di guerra e massacri contro civili indifesi.

Agli occhi di noi italiani sembra che il suo governo e i membri del G7 abbiano l’unica intenzione di far continuare il conflitto, l’operazione militare russa, nell’intento di non consentire uno spiraglio di pace al popolo ucraino, piuttosto alimentare spifferi di guerra prolungati nel tempo indeterminatamente. Il governo italiano, considerando l’enorme crisi che l’Italia sta attraversando grazie all’operato ventennale di governanti incapaci e corrotti che hanno messo il paese in ginocchio, dovrebbe occuparsi piuttosto della ricostruzione del paese, laddove esistono centri abitati e città ancora nel baratro dopo molti anni dagli accadimenti successivi alle catastrofi naturali, laddove esistono zone coinvolte nella povertà e nell’impoverimento economico dovuto al fallimento dell’economia del paese. Il governo italiano dovrebbe occuparsi esclusivamente delle problematiche sociali ed economiche del suo paese poiché gli italiani soffrono sempre più i fallimenti continuativi di politiche sbagliate che hanno agevolato i piani alti al potere, le banche, le multinazionali straniere, ma hanno reso le risorse produttive nazionali sempre più deboli, isolate, abbandonate, deviate al fallimento e quindi alla povertà. In primis il governo italiano deve occuparsi dei bambini italiani che soffrono il malcontento scolastico, il bullismo, la formazione di baby gang alimentate dalla povertà deflagrante; in secundis il governo italiano deve occuparsi del recupero della ripresa economica e sociale dell’Italia. L’unico vostro impegno è quello di far rinascere il nostro paese.

Certamente non si può far rinascere un popolo dilaniato da una guerra istigata per colpa del suo governo sulla decadenza effettiva di un altro popolo che ha sempre vissuto nella pace e nella fratellanza. L’Italia non può morire per far rivivere l’Ucraina! L’Italia deve sopravvivere all’Ucraina! L’Italia non è certamente responsabile della azioni ostili di quei governi occultati, ragion per cui non deve necessariamente pensare alla rinascita di una nazione estranea alla sua realtà.

L’Italia, quella conosciuta dai suoi cittadini che la vivono quotidianamente, non vuole che l’Ucraina entri nella comunità europea a discapito dei cittadini europei. L’Ucraina non ho mai perso la sua sovranità, l’Ucraina è un paese libero che ha scelto di tradire la Russia per accordi segretati, l’Ucraina è un paese che ha tradito i trattati di Minsk ragion per cui non può entrare nel parlamento europeo a causa dei suoi comportamenti inadeguati.

A riguardo di queste decisioni il governo italiano è travisato da altre motivazioni che sono al di fuori dello status quo nazionale, motivazioni che spingono più verso gli interessi americani e meno verso quelli italiani. La posizione assunta dal governo italiano, non corrispondente alla volontà degli italiani, i quali sono nella maggioranza assolutamente contrari a siffatte decisioni, imposizioni che mettono in discussione la stessa incolumità nazionale dinanzi alle sanzioni, che noi italiani riteniamo non conformi alla situazione creatasi nei territori conflittuali, dinnanzi al continuo invio di armi e alla possibilità insensata di inviare militari in territori di guerra, e che possono nel complesso nuocere alla sicurezza nazionale. A mio avviso il governo italiano sta muovendo delle considerazioni non condivise dal suo popolo, nonché non accettate dal medesimo, in prossimità di eventuali ritorsioni che la nazione stessa potrebbe subire sul fronte delle sue posizioni, ripeto non condivise dal popolo. Questa posizione di governo nuoce gravemente alla sicurezza internazionale dello Stato Italiano, nuoce alla sicurezza nazionale dei suoi cittadini, nuoce alla sicurezza nazionale dei territori nazionali coinvolti. Il governo italiano continua a ledere la sicurezza nazionale del paese, continuando nel dire di operare nel giusto sposando la causa di un parlamento europeo che vede l’Italia come nazione da spremere e da prendere letteralmente a calci, tirando la corda che la Nato continua a sottendere con l’unico scopo di valorizzare gli interessi economici americani. Come lo stesso Carlo Messina ha ribadito, l’Italia è un paese sovrano e non uno Stato mendicante! L’Italia non è subordinata dell’America! L’Italia non appartiene né alla Nato, né all’Unione Europea! L’Italia appartiene all’Italia e ai suoi italiani. L’Italia esige la sua piena sovranità, da condividere successivamente nell’Unione Europea.

Asserisce che i paesi limitrofi alla Russia vedono l’Occidente europeo per la propria sicurezza, la propria pace, la propria stabilità. Possiamo definire i nostri stati europei davvero sicuri, davvero in pace, davvero stabili? La sicurezza nelle strade non esiste più, sia per il malcontento della delinquenza organizzata, sia per i continui attentati subiti nel corso degli anni sui territori occidentali; la stessa pace di cui parla viene minata costantemente dalle continue guerre che la Nato affligge anno dopo un anno in molti paesi stranieri, i quali vedono i nostri Stati come una possibile minaccia per la loro sicurezza; la nostra stabilità è a rischio, non siamo stabili, non trasudiamo fermezza, siamo un insieme di nazioni nel baratro, pericolosamente instabili e in procinto di una povertà imminente che renderà le nostre società invivibili, a meno che non si corra ai ripari dosando cultura e responsabilità sociale, elementi radicalmente mancanti nei nostri sistemi di vita sociale. Quindi immagino, anzi asserisco con sicurezza, che quei paesi limitrofi di cui vocifera hanno nei loro intenti tutt’altro che sicurezza, pace e stabilità!

Il percorso da paese candidato a Stato membro è lungo, ma sarà possibile soltanto quando l’Ucraina dimostrerà al mondo intero di essere una nazione pacifica e pronta ad intraprendere azioni di pace con i suoi paesi confinanti, Russia compresa. Ma sicuramente il suo ingresso nella Nato sarà impossibile fino a quando la stessa Nato non cesserà di esistere come tale per creare una nuova organizzazione intergovernativa più contemporanea nella quale poter ospitare, un giorno mi auguro, anche la Russia come Stato membro alla pari degli altri stati. Le sanzioni adottare nei confronti della Russia, alcune delle quali sono per lo più improponibili sotto un profilo della logica, sono assolutamente inutili. Non funzioneranno perché sono illogiche, irrazionali, irresponsabili, insignificanti. Si continuano a fare previsioni scontate che poi risultano essere fallimenti sconcertanti, ma i vostri fallimenti, intendo quelli dell’Unione Europea, sono fallimenti a senso unico che colpiscono in maniera percettibile gli europei. Il tempo rivelerà che queste vostre misure saranno sempre meno efficaci. La Russia per anni ha giocato al gioco delle sanzioni americane pagandone il prezzo soltanto per quieto vivere, eppure quelle famose sanzioni non l’hanno scalfita, tutt’altro l’hanno resa invulnerabile.

Non smetterò mai di ripetere che fino a quando saranno inviate armi che uccideranno ucraini e russi, nonostante asserisca che i nostri canali di dialogo rimangono aperti, le porte della diplomazia internazionale rimarranno inaccessibili, mancheranno i presupposti affinché quegli usci vengano varcati. La pace non si ottiene con le armi nel pugno.

La pace di cui brama l’Ucraina non è un reale segnale di pace. Dopo anni di molteplici azioni corrotte, trattati violati, massacri costipati sotto gli occhi ignari degli europei e l’inadeguata irresponsabilità dell’Europa Unita nei confronti della Russia, che più volte allarmava gli stati membri di ciò che accadeva in terra ucraina, la pace di cui brama il presidente Volodymyr Zelens’kyj è una richiesta improponibile.

Nel suo discorso menziona che la base del progetto dell’Unione Europea si prodiga nel promuovere nuovi principi che rivalutino i confini, la sicurezza, la pace e la stabilità dai paesi segnati dalla guerra; importanti sono i presupposti per la salvaguardia della salute, dello studio, del lavoro, dell’economia di mercato funzionale, delle tutele sul lavoro, del potente incentivo allo sviluppo della vita democratica, del rispetto della dignità umana e dello stato di diritto. Mi domando opportunamente in quale remota posizione si colloca l’Italia se, in tutto questo marasma di riforme europee e attuazioni prolifiche del benessere collettivo, la nostra nazione oggigiorno sembra mancare di tutti questi proponimenti ridondanti. Mi auguro che Essa rientri in tutto ciò dato che, al momento, gran parte di queste riforme risultino assenti nel nostro paese o per lo meno, oserei dire, on vacancy! – un pizzico di sano americanismo non guasta!

Oltremodo mi spaventa il suo discorso sulla riflessione profonda sulle regole da rispettare che disciplinano il suo funzionamento in politica estera, di sicurezza, in politica economica, in politica sociale. Conosciamo le regole imposte in Italia durante la pandemia, le quali piuttosto che disciplinare i contenuti summenzionati sono state evidenziate come tra le più coercitive al mondo in mancanza di rispettabilità e di dignità violando tutte le norme della nostra costituzione, non che i precetti del codice di Norimberga e le norme della Dichiarazione dei Diritti Umani.

La sfida di cui vocifera viene presentata con aria minacciosa per la stabilità delle nostre libertà d’espressione e di movimento. Vedremo quel che accadrà!

Nel frattempo il governo italiano non ha ancora pagato il debito per i crimini costituzionali perpetrati contro l’umanità!

“Il conflitto in atto rischia di creare una crisi umanitaria di dimensioni straordinarie”… devo ribadire che il conflitto in atto è solo frutto di molteplici linee guida anti russe escogitate in territorio ucraino negli anni posteriori al 2014, postumi alla rivoluzione massacro di piazza Maidan. Se quelle linee guida prestabilite fossero state evitate oggi non avremmo subito alcun conflitto. Ragion per cui la crisi umanitaria in questione ha una correlazione con tutti gli accadimenti esterni al normale svolgimento della scena pubblica e privata ucraina. In breve la crisi umanitaria è una triste conseguenza di ciò che è stato progettato logisticamente dall’Occidente, in barba allo stato federale russo, e si sussegue che il parlamento Nato ne è pienamente corresponsabile!

Ha perfettamente ragione nel dire che la situazione della guerra peggiorerà nei prossimi mesi, sottolineerei piuttosto che gli accadimenti deterioreranno radicalmente già alla fine dell’estate, se non finire per collidere alle porte dell’autunno. Tutto questo deve finire subito!

È difficile poter ipotizzare sui vari tentativi falliti, quando finora avete giocato al gioco del rubamazzo con il presidente russo, uscendone perdenti su tutti i fronti! Non evince dal suo discorso di quale alternativa stiano proponendo l’ONU e gli USA quando in realtà, non avendo considerato i fatti reali, il parlamento Nato ha più volte istigato dissapori internazionali con pressioni economiche e logistico militari piuttosto che inoltrare veri messaggi di pace. Non esistono ulteriori alternative alla pace, se non la cessazione dell’invio di armi che consenta la fine delle ostilità belliche e l’inizio di azioni diplomatiche che aiutino una rappacificazione sostanziale con lo stato federale russo. L’Ucraina conserverà la sua sovranità fuori dai giochi militari occidentali; le regioni del sud diverranno indipendenti dal governo ucraino che le ha devastate. Le decisioni di come desiderano vivere appartengono ai suoi abitanti, agli abitanti del Donbass e della Crimea.

Per quel che concerne il gas russo… c’era da aspettarselo! Eravate convinti che il presidente Putin avrebbe accettato le sanzioni, avrebbe abbassato i prezzi delle sue materie prime, avrebbe permesso di colpire l’economia del suo stato? Magari lo toglierà del tutto se continuerete ad adottare strategie strampalate. E la strategia di ricerca di altri fornitori consentiranno al nostro paese di pagare le forniture di gas molto più del corrispettivo pagato alla Russia fino ad oggi. Potrei definire la vostra è una mera strategia fallimentare, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe portare benefici all’America o ai paesi stranieri, direttamente o indirettamente, alleati di BRICS. Quindi trattasi di strategia fallimentare in senso stretto! Per gli investimenti rinnovabili, il popolo italiano non è sufficientemente pronto al cambiamento, né all’esubero economico che siffatto cambio effettivo graverebbe sui risparmi, già fortemente compromessi dalle lacunose bollette e dal rialzo del carovita rispetto al mediocre tenore di vita italiano. La totale indipendenza dal gas russo entro il 2023 porterà ad un crollo dell’economia europea, in particolare modo quella italiana, in quanto ancora sprovvisti di piani strategici efficienti per contenere il cambiamento radicale dello sviluppo sostenibile.

Purtroppo la pace in Europa è stata violata da una serie di accadimenti predisposti accuratamente dal partito democratico americano sotto l’egida dell’attuale presidente Joe Biden, il quale non ha badato a spese nell’operabilità dei suoi intenti, ma si è tenuto ben lontano dal constatare che i suoi interessi personali avrebbero leso i nostri interessi comuni, messo in grave crisi umanitaria gli stati europei, preposto un incidente diplomatico contro la Russia che potrebbe indurre in un’escalation di eventi pericolosi, annientata brutalmente l’identità di una nazione incolume ai traffici transnazionali occidentali, realizzare una nuova guerra di enorme portata… Si presuppone che dagli operati dei vari parlamenti dei paesi europei, stiate alimentando un dissenso, un voto controcorrente alle volontà dei cittadini europei, che spinga l’Europa verso un conflitto europeo contro la Russia, di cui l’unico paese che ne trarrebbe beneficio sarebbe l’America, oserei aggiungere, un piano strategico ben ordito di cui il governo italiano sembra ignorare completamente. Nei vostri intenti si prelude la volontà di spingere la nostra civiltà occidentale verso la distruzione di se stessa, devastazione che segnerà la fine dell’impero americano e l’annientamento del vecchio continente.

Come superare la crisi? Far finire il conflitto nell’unico modo possibile. Stop alle armi! Tutto il resto è solo dangerous, pericolo di morte, insieme per il futuro verso la fine del mondo che conosciamo.

Tornerò a scrivere se necessario.

Grazie per aver ascoltato la mia voce sotto forma epistolare, una voce assolutamente amica e notevolmente allarmata.

Nell’espressione dei miei intenti, i quali ribadisco sono solo intenti di pace, le auguro una buona giornata.

Cordialmente, Marius Creati

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