“Figurarsi il Tempo” al Museo delle Arti – Castello De Sterlich-Aliprandi, recensione di Marius Creati

La mostra bipersonale é davvero affascinante…
Giorgio Cutini non lo conoscevo, possiamo definirlo un vero maestro e cultore della fotografia, in alcuni tratti evoca il mistero dell’essere presenti, perlomeno persistenti… ho apprezzato molto i suoi scatti annichiliti nella nebbia del tempo immortalati in quell’istante di realtà.
Marco Stefanucci é fine a se stesso! Formidabili le sue Vanitas, mi colpisce molto il suo stile, i suoi volti carichi di espressione, simbolicamente metafisica dell’eternità in cui il tempo si disperde in quelle forme che non sono più neanche immagini di volti, ma figure ectoplasmatiche indissolubili. Lo sfondo noir accentua la carica estetica… Il volto femminile all’ingresso della mostra è fenomenale con il suo squarcio frontale evoca una visione prospettica del tempo che nuoce alla realtà.
Due artisti fenomenali seppure diversi nel loro stile. Complimenti al curatore d’arte Anthony Molino per la scelta emblematica.
L’arte è un godimento dei sensi!
Marius Creati