“TONY VIRAMONTES, trasgressivo, bello e dannato”, mostra presso la Galleria Carla Sozzani di Milano
TONY VIRAMONTES
trasgressivo, bello e dannato
“Cerco nuove idee, perché mi piace essere costantemente in uno stato di ansia creativa e di insicurezza. Se mi sento sicuro non posso essere creativo, cerco di rinnovarmi.”
Tony Viramontes
Trasgressivo, bello e dannato. Alla fine degli anni ‘70, Tony Viramontes esordisce nel mondo dell’illustrazione di moda con successo immediato. Riceve subito prestigiosi incarichi editoriali, solitamente assegnati ai fotografi da riviste come Vogue negli Stati Uniti, the Face in Inghilterra, Lei e Per Lui in Italia e ancora Jill Magazine, Marie Claire, Le Monde e City Magazine in Francia.
Il suo stile forte e diretto è in netto contrasto con le tonalità pastello degli anni ’70. Al momento della sua morte, nel 1988, gli era appena stata offerta la direzione creativa di Genius Group e aveva lavorato con alcuni dei nomi più celebri da Valentino a Jean Paul Gaultier a Hanae Mori. Viramontes ha disegnato anche per Givenchy, Yssey Miyake, Yves Saint Laurent, Pierre Cardin, Ungaro e Dior. Ha ritratto, tra gli altri, Isabella Rossellini, Paloma Picasso e Janet Jackson.
Viramontes disegnava ritraendo dal vivo i suoi modelli, che posavano anche per ore, coinvolgendoli nel suo processo creativo. Come Egon Schiele, uno degli artisti a cui si è più ispirato quando era studente d’arte a New York, Viramontes aveva approfondite conoscenze di anatomia. Non aveva bisogno di distorcere linee e forme, come molti artisti cercavano di fare, ma usava la sua spiccata capacità d’osservazione della realtà come punto di partenza per il suo lavoro.
Veloce ed elettrico, disegnava decine di schizzi rapidissimi per riuscire a catturare l’essenza di una posa. La bocca sensuale, i fianchi e le spalle pronunciate, l’impertinenza e la grinta graffiante sono i tratti distintivi delle sue opere. Ha disegnato gli uomini con la stessa sensuale insolenza che donava alle donne. Ha coraggiosamente esteso i confini dell’identità maschile, al punto che i suoi modelli (e amanti) posavano truccati, indossando gioielli e turbanti esotici.
Tony Viramontes è stato condannato dall’Aids, quando, negli anni ’80, quelli che erano giovani, belli e di talento erano amati e idolatrati, spesso da entrambi i sessi. Nelle discoteche hanno ballato, usato droghe, sperimentato una sessualità sfrenata, ma hanno anche saputo stimolare la creatività, ampliando le rispettive visioni e condividendone i processi, partecipando all’arte, alla moda e alla musica che hanno definito quel decennio.
Come si può riconoscere nel catalogo e nel corpus dei suoi lavori che viene presentato per la prima volta in Italia dalla Galleria Carla Sozzani. Dopo vent’anni, è possibile fare un passo indietro e riscoprire la cura meticolosa e la disciplina riposta in ogni suo disegno. Un talento superbo cresciuto in un ambiente pericoloso e insicuro. Ma proprio questa inquietudine era ciò di cui Viramontes aveva bisogno per raggiungere risultati spettacolari. Una realtà che finirà per ucciderlo.
Come Fran Lebowitz ha osservato nel documentario di Martin Scorsese, Public Speaking, 2010: “quelli che negli anni Ottanta vollero amare la bellezza e il talento più estremo, sono quelli che sono morti”. Condannati dalla loro bellezza, dal talento e dalla joi de vivre – dannati per tutte le ragioni sbagliate.
in mostra dal 6 settembre al 3 novembre 2013
martedì, venerdì, sabato e domenica, ore 10.30 – 19.30
mercoledì e giovedì, ore 10.30 – 21.00
lunedì, ore 15.30 – 19.30
Galleria Carla Sozzani
Corso Como 10 – 20154 Milano, Italia
tel. +39 02.653531 fax +39 02.29004080
press@galleriacarlasozzani.org