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Catalytic Clothing, abiti del futuro

Qualche mese fa, all’annuale Festival della Scienza tenutosi ad Edimburgo, sono stati presentati abiti molto particolari chiamati “Catalytic Clothing” e cioé degli abiti che incredibilmente sono in grado di purificare l’aria circostante chi li indossa, attraverso una semplice reazione chimica! Come è possibile tutto ciò? Semplice, basta aggiungere uno speciale ammorbidente al normale detersivo ed il gioco è fatto!
Come funzionano i Catalytic Clothing
Premesso che un catalizzatore è una sostanza che interviene in una reazione chimica aumentandone la velocità ma rimanendo inalterata al termine della stessa, questi abiti hanno i tessuti ricoperti di nano-particelle di biossido di titanio, una polvere cristallina incolore tendente al bianco e funzionano, appunto, da foto- catalizzatori: in presenza di luce ed ossigeno accelerano le reazioni chimiche che permettono la scomposizione degli agenti inquinanti presenti nell’atmosfera e li trasformano in altri agenti non nocivi, che svaniscono con la pioggia. In altre parole, questi abiti purificano l’aria, infatti, secondo i suoi creatori, un metro quadrato di tessuto catalitico indossato regolarmente sarebbe in grado di scindere e trasformare 0,5 grammi di ossidi di azoto al giorno.
Le particelle del catalizzatore sono, infatti, minuscole palline che misurano meno di 10 nanometri di diametro (1 nanometro = 1 miliardesimo di metro) e proprio per il fatto che sono così piccole, riescono ad attaccarsi sulla superficie del tessuto in modo permanente.
Questo video spiega chiaramente il funzionamento degli abiti catalitici
Gli ideatori dei Catalytic Clothing
Helen Storey lavora nel campo della moda dal 1981 e fin dall’inizio, ha sempre messo in discussione i tradizionali concetti di glamour associati all’immagine delle donne e già nel 1991 vinse il premio come più innovativa designer dell’anno. La Storey è attualmente professoressa ordinaria di Scienza della Moda presso il College of Fashion a Londra.
In una recente intervista, ha dichiarato “Attraverso il mio lavoro cerco di condividere e coinvolgere il pubblico, Catalytic Clothing è un esperimento di collaborazione tra moda e scienza, è un concetto radicalmente nuovo quello di purificare l’aria che si respira attraverso la superficie dei nostri vestiti”.
Tony J Ryan è Direttore del Dipartimento di Chimica e del Centro Polimeri presso l’Università di Sheffield dove è stato in precedenza Professore di Chimica Fisica. Ha collaborato con Helen Storey fin dall’inizio della carriera della stilista e la sua ricerca riguarda appunto la sintesi, la struttura, la lavorazione e le proprietà dei polimeri. Ryan ha dichiarato che “Questo esperimento tra moda e scienza è un tentativo di purificare l’aria che respiriamo attraverso i jeans trattati con particelle nanometriche di biossido di titanio. Solo nel Regno Unito, infatti, lo smog uccide 29.000 persone all’anno e l’asma è un problema crescente soprattutto tra i giovani che vivono nelle grandi città con alti livelli di NOx e di altre sostanze inquinanti presenti”.
La Storey e il Professor Ryan cercano di coinvolgere il pubblico sulle tematiche ambientali attraverso l’arte e la moda. “La moda è un comunicatore straordinario”, sostiene Storey; “In un primo momento, pensavano tutti che fossimo stupidi. Ma dopo che i primi test hanno dimostrato l’efficacia del sistema Catalytic Clothing le cose sono cambiate. Abbiamo poi scoperto nel fare esperimenti che i jeans denim sono la superficie più efficace tra tutti i tessuti, e sono anche il pezzo più democratico di abbigliamento in tutto il mondo. Oggigiorno ci sono sul pianeta più jeans denim che persone”.
Conclusioni
Negli ultimi anni si è sviluppata e sta crescendo sempre di più la sensibilità verso tutto ciò che si definisce “ecosostenibile”, a partire dagli ultimi accorgimenti in materia di packaging dei prodotti, nuovi motori che inquinano sempre meno, attenzione per le energie rinnovabili e così via; nonostante siamo (purtroppo) ancora lontani dal poterci definire un popolo eco-solidale. Personalmente, ritengo che le invenzioni ecologiche, in ogni campo, siano di importanza fondamentale e penso che, in futuro, se almeno la metà di queste diventasse di utilizzo comune, potremmo davvero migliorare la salute del nostro pianeta.
Pensare che quello che indossiamo potrebbe cambiare il modo in cui viviamo, è una cosa bellissima e soprattutto, l’aspetto che più colpisce degli abiti catalitici è l’altruismo del concetto stesso; i benefici, infatti non arrivano direttamente a chi li utilizza, ma a tutti coloro che si trovano vicini.

Fonte: Tasc

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