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Archive for July, 2012

“Mash Up. Antonio Barrella, Luca Cosenza, Guillermo Mariotto”, mostra fotografica al Museo di Roma in Trastevere

July 31, 2012 Leave a comment

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Mash Up. Antonio Barrella, Luca Cosenza, Guillermo Mariotto – 01/06 – 16/09/2012
La mostra ripercorre il lavoro nato dalla collaborazione di tre “geniacci” che si incontrano, lavorano insieme, e in modo quasi inconsapevole segnano una vera e propria svolta nella comunicazione visiva tra il 1998 e il 2012: Guillermo Mariotto, stilista, Antonio Barrella, fotografo e Luca Cosenza, art director.
Mash-Up: i dj usano questa parola in sostituzione del concetto di remix. Tecnicamente è il termine con cui si indica, in ambito musicale, un brano composto da frammenti di altri brani. Traslando il termine in senso artistico non si parla semplicemente di decostruire o reinterpretare, bensì di plasmare materiale preesistente in una nuova forma.
Ed è questo il significato della mostra fotografica Mash Up. Immagini che parlano non solo di moda, ma che esprimono un contenuto, raccontano una storia, stupiscono, scandalizzano, generano pensieri, a volte scatenano critiche feroci, a volte suscitano vere e proprie ovazioni.
Guillermo è l’artefice di abiti bellissimi, vere e proprie prove d’autore e fulcro per lo studio creativo dell’immagine fotografica: stupisce con abiti sensazionali, abiti a volte esagerati, opere create per far discutere, opere mediatiche. Illuminate da una fotografia sempre più curata, che trasmettesse delle sensazioni inusuali che vanno oltre la bellezza dell’immagine, dell’abito e della modella. La luce, segno identificativo delle foto di Antonio Barrella, caratterizza tutte le immagini, grazie anche alla perfezione della sua inseparabile Hasselblad. Con  la tecnica ineccepibile e la grande passione per l’immagineche caratterizza il lavoro di Barrella  gli abiti e gli art-work prendono vita con il colore o si sfocano nella magia di un bianco e nero soffuso. Luca ripercorre la contemporaneità, va oltre la forma, esprime al massimo il contenuto, tra citazioni colte, paralleli culturali  audaci, provocazioni giocose.
Le immagini possono essere lette a livelli diversi: foto di moda impeccabili, narrazione di un fatto, espressione di un pensiero, denuncia di una necessità, narrazione poetica.
La mostra ripercorre il lavoro di questo sodalizio di teste pensanti, autodefinitesi “Gruppo Fatti Creativi” che per 15 anni ha prodotto le immagini per la comunicazione della maison Gattinoni: Guillermo Mariotto, Antonio Barrella e Luca Cosenza, hanno elaborato e realizzato una rappresentazione fotografica di moda senza dare a quest’ultima quell’immagine “tradizionale”, ma creando una “capsule” di genialità, buon gusto e amore per l’arte. Guardando al futuro e all’immaginazione, vera essenza di nuove avventure.
Una mostra che comprende cinquanta opere fotografiche, con accanto  istallazioni, citazioni, performance, in un’atmosfera tra il mitico e il fantastico, che vede convivere lo spirito della factory e i camouflages di Warhol, i graffiti di Haring, il museo Dalì.
Curatore/i
Stefano Dominella

Orario
Martedì-domenica ore 10.00-20.00; chiuso lunedì
La biglietteria chiude un’ora prima
Biglietto d’ingresso
Intero: € 6,50
Ridotto: € 5,50
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
Per i cittadini residenti nel Comune di Roma (mediante esibizione di valido documento che attesti la residenza)
Intero: € 5,50
Ridotto: € 4,50
Informazioni
Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00)
Altre informazioni
Promossa da Roma Capitale, Assessorato alle Politiche Culturali e Centro Storico – Sovraintendenza ai Beni Culturali
Supporto organizzativo e servizi museali
Zètema Progetto Cultura
Sponsor Sistema Musei Civici
Banche tesoriere di Roma Capitale: BNL Gruppo BNP Paribas, Unicredit, Banca Monte dei Paschi di Siena;
Acqua Claudia; Finmeccanica; Il Gioco del Lotto; Vodafone
Con il contributo tecnico di
La Repubblica; ATAC

Cina, prodotti cosmetici testati su animali mentre l’occidente accondisce alla vendita

Molto è stato fatto in questi anni per eliminare la crudeltà del testare i prodotti cosmetici sugli animali. La sensibilità dei consumatori è cresciuta grazie anche al lavoro svolto da alcune associazioni animaliste che hanno comunicato al mondo intero il problema, a volte anche con azioni spettacolari da parte degli attivisti. Nel 2011, negli Stati Uniti è stato introdotto il Safe Cosmetics Act, una sorta di testo che bandisce la pratica delle sperimentazioni sugli animali, ma finora non è stato trasformato in legge. In Europa, poi, la situazione è ancora più confusa: secondo il Daily Mail un decreto dell’Unione Europea contro i test compiuti sugli animali dovrebbe entrare in vigore entro il prossimo anno, tuttavia non è dato sapere, fino ad allora, quali pratiche, invece, siano ancora accettate. Ma il vero problema per le aziende di questo settore è rappresentato dalla Cina in quanto per vendere prodotti cosmetici al colosso mondiale dell’economia è necessario non possedere il classico simbolo del coniglietto che indica che i prodotti contenuti nel pack sono stati realizzati senza test su animali. La Cina, infatti, è fortemente a favore dei test su animali prima che i prodotti vengano usati dall’uomo. Secondo The Independent, alcuni marchi noti, per vendere in Cina, hanno ceduto alla richiesta e per questa ragione i prodotti indirizzati a quel mercato hanno eliminato il simbolo del coniglietto. In altre parole, le aziende cederebbero sul versante etico, pur di vendere alla Cina. E anche se le aziende tirate in causa hanno negato l’accusa, di fatto, per accedere al mercato cinese della cosmetica è necessario per legge testare i prodotti sugli animali.
Insomma, fino a quando la materia non verrà regolamentata in maniera uniforme, il dilemma rimarrà: educare una nazione a essere più gentile nei riguardi degli animali o vendere ipocritamente prodotti non testati su animali in tutto il resto del mondo tranne proprio che in Cina?

Fonte: VM-Mag

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Emanuela Orlandi, nuove informazioni sul caso della scomparsa

Il caso della povera Emanuela Orlandi, scomparsa in giugno del 1982 a soli 16 anni e della quale nonostante molti vari personaggi hanno provato a fare chiarezza sulla sua scomparsa, non se n’è saputo più nulla. Emanuela sparita nel vento e la sua verità portata via con esso. A distanza di 28 anni da questa assurda vicenda vien fuori come un fulmine a ciel sereno, la presunta dichiarazione di Padre Amort, noto esorcista legato da sempre agli ambienti del Vaticano e stimatissimo da sua Eminenza Benedetto XVI. Gira sui social network la notizia secondo cui l’eminente esorcista avrebbe confermato che la povera Emanuela fu vittima di un festino di pedofili probabilmente consumato all’interno delle mura vaticane. Secondo Amort, una non ben identificata guardia svizzera si occupava di reclutare ragazze minorenni, grossomodo dell’età di Emanuela, le quali venivano drogate e sottoposte ad abusi sessuali di ogni tipo. Sempre stando alla notizia emersa dai social network, la sventurata ragazzina sarebbe poi stata uccisa da qualche esponente della banda della Magliana, probabilmente il De Pedis e il suo cadavere fu occultato per sempre. Rimane tuttavia da valutare la reale fondatezza di tali presunte dichiarazioni visto che la fonte della notizia non è ancora stata dichiarata.

Carla Liberatore

Fonte: AGS Cosmo

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Christian Leotta

July 30, 2012 Leave a comment

Christian Leotta è stato definito dalla leggendaria Rosalyn Tureck come “uno straordinario talento con una meravigliosa musicalità innata” e il grande Karl Ulrich Schnabel ha di lui scritto: “il suo rispetto delle indicazioni dei compositori classici e romantici è perfetto e notevole è la loro comprensione”. Nato a Catania, Christian Leotta ha cominciato lo studio del pianoforte all’età di sette anni. Ha studiato con Mario Patuzzi al Conservatorio “G. Verdi” di Milano, alla “Fondazione Internazionale Theo Lieven per il Pianoforte” sul lago di Como e, in Inghilterra, alla “Tureck Bach Research Foundation” di Oxford. Presentando per la prima volta nel 2002 a Montreal, all’età di soli 22 anni, l’integrale delle 32 sonate per pianoforte di Beethoven, Christian Leotta è il più giovane pianista al mondo, da quando Daniel Barenboim eseguì il ciclo negli anni ’60 a Tel Aviv, ad aver mai affrontato in pubblico l’eccezionale impresa musicale. Christian Leotta è stato da allora protagonista di ben tredici esecuzioni dell’integrale delle 32 sonate di Beethoven, interpretandole in Europa e in America in importanti capitali musicali internazionali. Le interpretazioni di Christian Leotta sono state apprezzate in modo particolare per “la sua tecnica prodigiosa, usata per esprimere al meglio la poesia della musica di Beethoven” (The Whole Note, Toronto), per “la sua capacità di sorprendere davvero l’ascoltatore in momenti inaspettati” (All Music Guide, Stati Uniti d’America), descrivendolo  come “un pianista di altissimo livello: tecnico, musicale e interpretativo tutti insieme” (La Presse, Montreal).

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Italia, oltre mille movimenti tellurici dal primo luglio

July 28, 2012 Leave a comment

Dal primo luglio ad oggi sono 1.116 i terremoti registrati in Italia dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV). Parte di questi eventi sismici sono concentrati nell’area emiliana colpita dai terremoti del 20 e 29 maggio ma il maggior numero di terremoti rimane concentrato nell’area appenninica centrale da L’Aquila fino a San Marino. Interessata da numerosi eventi anche la Sicilia Orientale da Siracusa fino a Nord dello Stretto di Messina e la Calabria, a Sud di Reggio Calabria e a Nord nel Pollino. Interessata da eventi sismici anche la catena alpina al confine con la Pianura Padana dal Piemonte al Friuli-Venezia Giulia.
Nei primi 28 giorni di luglio sono stati registrati 915 terremoti inferiori a M 2.0, 133 terremoti di M fra 2.0 e 2.4, 52 terremoti fra M 2.5 e 2.9, 10 terremoti fra M 3.0 e 3.4, 2 terremoti fra M 3.5 e 3.9 e 4terremoti maggiori del quarto grado di cui il più importante la scorsa notte di M 4.9 nei Balcani Bosniaci.
Possiamo tuttavia dire che questa attività rientra nella media dei terremoti che vengono registrati quotidianamente sul territorio nazionale ma che in questi ultimi mesi vanno a confermare lo stress cui sono sottoposte le nostre catene montane appenniniche ed alpine.

Fonte: Fondazione Giuliani

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“Corpo Arcaico”, progetto di ricerca internazionale di danza contemporanea a Cagliari

July 26, 2012 Leave a comment

Performance di danza a Cagliari.
L’Aquarium Gallery, in Via Tasso a Cagliari, presenta un progetto di ricerca internazionale per una danza sarda attraverso il Butoh.
Butoh è il nome di varie tecniche e forme di danza contemporanea ispirate dal movimento Ankoku-Butoh (ankoku=tenebre) attivo in Giappone negli anni ’50. Aspetti tipici del butoh sono la nudità del ballerino, il corpo dipinto di bianco, le smorfie grottesche ispirate al teatro classico giapponese, la giocosità delle performance, l’alternarsi di movimenti estremamente lenti con convulsioni frenetiche. Non esiste una messa in scena tipica del butoh. Le sue origini vengono fatte risalire a Tatsumi Hijikata ed a Kazuo Ohno.
Il primo spettacolo butoh fu presentato ad un festival di danza giapponese da Tatsumi Hijikata nel 1959 col nome di Kinjiki (Colori Proibiti). Lo spettacolo, basato sull’omonima novella di Yukio Mishima, aveva per argomento l’omosessualità. L’immagine finale di Yoshito Ono (figlio di Kazuo Ohno) con un pollo vivo tra le gambe fu talmente oltraggiosa per la platea che lo spettacolo venne censurato spegnendo le luci sul palcoscenico, e Tatsumi Hijikata bandito dal festival ed etichettato come iconoclasta.
Hijikata continuò, nei suoi lavori successivi, a sovvertire le nozioni fondamentali della danza, ispirato anche da scrittori come Yukio Mishima, Lautréamont, Antonin Artaud, Jean Genet e de Sade. Le sue ricerche esplorarono i campi del grottesco, dell’oscurità, della decadenza. Hijikata è stato il primo a sviluppare un linguaggio coreografico del butoh, il butoh-fu (“fu” in giapponese significa “parola”), seppur poetico e surreale, che permettesse al danzatore di trasformarsi in animali o oggetti. Questa trasformazione coinvolge l’individuo prima sul piano psicologico e poi su quello fisico e si contrappone alla semplice imitazione dell’oggetto. Hijikata ha curato molte coreografie per Kazuo Ohno, il quale è considerato come uno dei più grandi danzatori di tutti i tempi e ha ricevuto riconoscimenti in tutto il mondo. La sua notevole longevità artistica gli ha permesso di presentare al mondo il suo capolavoro Admiring la Argentina all’età di 70 anni nel novembre del 1977. Ha continuato a danzare fino a 95 anni. Dai primi anni ’80 il butoh ha cominciato a diffondersi nel mondo. Sono nati gruppi di danzatori in ogni continente, e l’estetica del butoh ha cominciato a contaminarsi fortemente con quella di altre culture.

Pierluigi Montalbano

Fonte: Quotidiano di Storia e Archeologia

Alessandro Turri

July 26, 2012 Leave a comment

Alessandro Turri (tenore): nato a Varese, studia pianoforte presso la Civica Scuola di Musica “Amadeus” di Jerago e canto lirico al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como con il M° Carlos Amaro Del Bosco. Nel 2008 vince il “Premio Speciale Giovane Talento” al Concorso Internazionale di Canto Lirico di Campolieto. Nel 2011 vince il Concorso Internazionale di Canto Lirico “Claudio Barbieri”. Nel novembre 2011 interpreta al “Teatro Sociale” di Como il ruolo di Rinuccio, protagonista dell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini.

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Israele, rinvenuto antico porto di Akko

July 26, 2012 Leave a comment

Akko, il vecchio porto
L’Israel Antiquities Authority ha annunciato di aver scoperto, durante una campagna di scavo ai piedi delle costruzioni portuali di Akko, resti appartenenti ad un porto che servì la città nel periodo ellenistico (III-II secolo a.C.), porto che era, all’epoca, il più importante porto d’Israele.
I primi indizi che indicavano la possibile esistenza di un molo portuale si ebbero nel 2009, quando fu scoperta una sezione di pavimento costituito da larghe lastre di arenaria, disposte secondo lo stile utilizzato dai Fenici per le costruzioni portuali. Questo pavimento, scoperto sotto la superficie dell’acqua, determinò una serie di discussioni tra gli archeologi, incentrantesi soprattutto sull’appartenenza del pavimento ad un molo oppure ad un grande edificio.
Tra gli ultimi ritrovamenti sono da annoverare delle grandi pietre di ormeggio che, un tempo, erano incorporate al molo e che erano utilizzate per assicurare le imbarcazioni ancorate al porto circa 2300 anni fa. Quest’ultimo e fondamentale ritrovamento ha risolto la diatriba tra gli archeologi sulla pertinenza della copertura pavimentale in arenaria. In aggiunta gli studiosi hanno ritrovato le prove di una deliberata e sistematica distruzione del porto nell’antichità.
La struttura portuale ritrovata apparteneva, forse, all’antico porto militare di Akko. Si tratta di un impressionante sezione di pavimento in pietra di otto metri di lunghezza e cinque di larghezza. Il pavimento è delimitato da entrambe le parti da due imponenti muri di pietra, costruiti anch’essi secondo una tecnica in uso tra i Fenici. Sembra che il pavimento tra i due muri sia scivolato verso sud, mentre alcune pietre sono cadute al centro del pavimento.
Oltre alle strutture in pietra dell’antico porto, sono stati ritrovati anche centinaia di frammenti di ceramica, tra i quali dozzine di vasi e di oggetti metallici intatti. La prima identificazione dei vasi in ceramica indica che molti di essi provenivano dalle isole del mar Egeo, quali Knido, Rodi, Kos e da altri porti che si trovavano lungo le coste del Mediterraneo. Questi ritrovamenti costituiscono una prova evidente della collocazione del porto ellenistico o del porto militare dell’antica Akko. Finora l’ubicazione del porto, infatti, non era molto chiara.
Gli scavi proseguono per accertare la reale ampiezza del porto e per chiarire da chi è stato distrutto il porto, se da Tolomeo nel 312 a.C., oppure gli Asmonei nel 167 a.C. o se la distruzione sia stata causata da altri eventi.

Fonte: Le Nebbie del Tempo

Premio Charlot, XXIV edizione del premio internazionale della comicità a Paestum

July 26, 2012 Leave a comment
La XXIV edizione del Premio Charlot, Premio Internazionale della Comicità sarà dedicata ad uno dei più grandi riferimenti dello spettacolo in : la famiglia Bixio, che,  dagli anni  ’20 del secolo scorso, è stata prima riferimento nel campo della canzone e poi delle colonne sonore.
Esiste infatti un sottile e fondamentale fil rouge, che collega il Premio Charlot al lavoro della famiglia Bixio. Cesare Andrea Bixio, come Charlie Chaplin, ha certamente  dovuto affrontare le problematiche del passaggio epocale dal muto al sonoro, sapendo però cogliere al contempo la grande opportunità offerta dalla nuova tecnologia: ne sono esempio le musiche da lui composte per il primo film sonoro italiano (1930) La Canzone dell’Amore, tratto dalla novella di Pirandello In Silenzio.
Tale simbiosi verrà suggellata venerdì 27 Luglio nel suggestivo scenario dei templi di Paestum, all’interno di un evento condotto da  Gian Maurizio Foderaro, una delle più note voci di Rai Radio 1, che vedrà  la partecipazione di numerosi ospiti e la proiezione di inediti contributi video.
Sarà questa anche l’occasione per celebrare l’ottantesimo anniversario di uno dei brani più noti di Cesare Andrea Bixio: Parlami d’amore Mariù, scritto con Ennio Neri, nel 1932 quale colonna sonora del film Gli uomini che mascalzoni (diretto da Mario Camerini) interpretato da Vittorio De Sica, brano simbolo dell’amore ed emblema della donna senza tempo che continua tutt’oggi ad essere interpretato a livello internazionale, in varie lingue e versioni,  nel cinema, nel teatro e nella pubblicità.
Nel corso della serata l’opera di Cesare Andrea Bixio sarà raccontata dal figlio Franco, attualmente alla guida del Gruppo Editoriale Bixio. 
A testimoniare l’importante contributo della famiglia Bixio alla storia della musica e del cinema in Italia, interverranno, alternandosi al piano, Claudio Simonetti, Vince Tempera e Fabio Frizzi. 
Il concertista Alberto Pizzo, ultima scoperta della Cinevox Record, eseguirà, con il suo stile virtuoso, alcune tra le più famose colonne sonore della Cinevox. Tra gli altri ospiti anche il soprano giapponese Yuki Sunami, che recentemente ha ottenuto grande successo con l’Orchestra del Teatro San Carlo di Napoli, e il compositore Pier Nicola di Muro, autore per la Cinevox delle musiche  di alcune popolari serie tv tra cui “Tutti pazzi per amore”.
L’impostazione dell’evento è stata concepita congiuntamente da Claudio Tortora, direttore artistico del Premio, da Gianni Sergio di Palco Reale e da Renato Marengo, che collaborano con il Gruppo Editoriale Bixio  per alcune iniziative artistiche.
Il Gruppo Editoriale Bixio, e poi la Cinevox Record hanno pubblicato capolavori di grandi autori come Ennio Morricone, Keith Emerson, Bill Wyman, Trovajoli, Umiliani, Piovani, Rota, Carpi, Cipriani, Ortolani, Rustichelli, Goblin, Fabio Frizzi, Vince Tempera, Andrea Guerra, Pino Donaggio e molti altri.
Negli ultimi anni, la Cinevox si è specializzata anche nella produzione di colonne sonore per fiction televisive, ottenendo grandi successi con le musiche di “Un medico in famiglia”, “I Cesaroni” e “Tutti pazzi per amore”.
Altra caratteristica fondamentale che nel tempo ha contraddistinto l’attività  della famiglia Bixio è stata quella di offrire opportunità professionali ai giovani talenti. 
E’ nato per questo il contest CINEVOX – L’IMMAGINE DEL SUONO, diretto da Renato Marengo, che intende promuovere le nuove realtà artistiche relative alla creazione di cortometraggi, ispirate alle musiche dei grandi compositori del catalogo Cinevox e messe gratuitamente a disposizione per sonorizzare i corti. Lo slogan “LA NOSTRA MUSICA PER I VOSTRI CORTI” invita appunto i giovani videomaker a entrare nel mondo della famiglia BIXIO per intraprendere insieme un viaggio nel piccolo grande cinema di internet, ma anche un modo di cogliere le peculiarità importanti del settore, sempre con lo sguardo rivolto al futuro.
www.premiocharlot.it

www.bixio.it

Festival Città di Cernobbio, concerto d’arie d’opera introduce alla quarta edizione a Villa d’Este

July 26, 2012 Leave a comment

27 luglio, a Villa d’Este un concerto d’arie d’opera introduce alla quarta edizione del Festival Città di Cernobbio
Venerdì 27, alle 18.30 a Villa d’Este, con il concerto a inviti di arie d’opera si chiude l’anteprima 2012 del Festival Città di Cernobbio. Il trio composto dal tenore Alessandro Turri, dalla soprano Consuelo Gilardoni e dal pianista Marco Rossi si esibirà in un programma di arie tratte da opere di Puccini (Tosca e Bohème), Donizetti (Don Pasquale) e da note romanze come la Musica proibita di Galstaldon e Tu che m’hai preso il cuor di Lehar. Il concerto conclude il prefestival di Cernobbio, la rassegna di tre concerti organizzato dal Comune di Cernobbio con la direzione artistica di Roberta di Febo, dell’Accademia musicale “Giuditta Pasta onlus” di Como, e introduce alla quarta edizione del festival Città di Cernobbio, che scatterà il 4 agosto con il concerto di Tullio de Piscopo “In quartet”. Gli inviti per il concerto possono essere richiesti all’ufficio IAT, in Largo Visconti, 4 aperto tutti i giorni dalle 10 alle 18 telefonando allo 031-349341.
Di seguito il programma del concerto:
Quel guardo il cavaliere…so anch’io la virtù magica… (tratto da “Don Pasquale” di G. Donizetti) 
Recondita Armonia (tratta da “Tosca” di G. Puccini) 
Mi chiamano Mimì (tratta da “La Bohème” di G. Puccini) 
O soave fanciulla (tratta da “La Bohème” di G. Puccini) 
Musica Proibita (S. Gastaldon) 
Tu che m’hai preso il cuor (F. Lehar)
Con te partirò (L. Quarantotto – F. Sartori)
Profili dei musicisti:
Alessandro Turri (tenore): nato a Varese, studia pianoforte presso la Civica Scuola di Musica “Amadeus” di Jerago e canto lirico al Conservatorio di Musica “Giuseppe Verdi” di Como con il M° Carlos Amaro Del Bosco. Nel 2008 vince il “Premio Speciale Giovane Talento” al Concorso Internazionale di Canto Lirico di Campolieto. Nel 2011 vince il Concorso Internazionale di Canto Lirico “Claudio Barbieri”. Nel novembre 2011 interpreta al “Teatro Sociale” di Como il ruolo di Rinuccio, protagonista dell’opera Gianni Schicchi di Giacomo Puccini. 
Consuelo Gilardoni, soprano, ha studiato presso il Conservatorio «G. Verdi» di Comocanto lirico con il M° Soprano Cristina Rubin , con la quale si perfeziona tuttora. Ha studiato Arte Scenica con Maria Luisa Iotti. Dal 2009 si perfeziona a New York con il M° Carlo Faria, direttore d’orchestra e allievo del Maestro Arturo Toscanini, con il quale collabora costantemente per concerti e produzioni. Nell’ottobre 2010 è tra i semifinalisti del 4° Concorso Internazionale Lirico “Magda Olivero”. Nel maggio 2011 si qualifica al trentesimo Hans Gabor Belvedere Singing Competition alla Wiener Kammeroper in Vienna.Debutta nella stagione d’opera e d’operetta 2011-2012 del Teatro San Babila in diversi ruoli di operetta.
Marco Rossi (pianoforte): nato a Milano, ha compiuto gli studi musicali presso il Conservatorio “G. Verdi” diplomandosi in Pianoforte e in Clavicembalo con il massimo dei voti. All’intensa attività concertistica come solista e accompagnatore (al pianoforte, clavicembalo e organo) affianca una costante ricerca musicologica. Già organista presso la Basilica dei SS. Apostoli e Nazaro in Milano e organista e consulente musicologico della Cappella Tergestina di Trieste, insegna come docente in ruolo presso il Conservatorio di Como  e collabora con la Scuola del Piccolo Teatro di Milano e come assistente musicale agli spettacoli presso il teatro stesso. Numerose le collaborazioni con i media (Raitre, Cominciamo Bene Prima; Radiodue Svizzera Italiana). È l’ideatore della masterclass «Tutti in classe con l’Operetta» che, nel 2010, ha portato Andrea Binetti al Conservatorio di Como e con il quale ha iniziato una collaborazione nell’ambito della «Piccola Lirica» con approfondimento di aspetti didattico-pratici per l’allestimento di spettacoli di Operetta.     
Info per il prefestival: www.festivaldicernobbio.eu http://www.accademiagiudittapasta.it/
tel. 031-349341 tel. 031-308318
Una settimana dopo il concerto “arie d’opera”, il 4 agosto, prenderà il via il Festival Città di Cernobbio, che si terrà nel parco di Villa Erba. Tutti i concerti, a ingresso libero, sono preceduti dall’esibizione di un giovane talento musicale scelto, a seguito di audizione, dall’Accademia Giuditta Pasta di Como. 
Calendario:
4 agosto – “In quartet”, Tullio De Piscopo  
5 agosto – Giornata Re.Seed
6 agosto – “Recital”, Elio con Roberto Prosseda
9 agosto –  “La vita, l’amore, l’eternità: l’anima di Ludwig Van Beethoven al pianoforte” Christian Leotta 
11 agosto –  “L’uomo sinfonico”, Max Gazzè con la Filarmonica Arturo Toscanini
12 agosto –  “da Bach a Morricone” Dodecacellos
15 agosto – “A forza di essere vento”, musiche di Fabrizio De André con ensemble Franziska Four Step Choir
L’inizio dei concerti, che si terranno anche in caso di pioggia, è alle 21.30. Il Festival di Cernobbio, da quest’anno, è gemellato con il Piano Master festival di Gravedona per la condivisione della linea artistica, la contaminazione, e per la volontà di dare spazio a talenti emergenti. i festival sono inseriti nella “Rete dei festival musicali” del Progetto INTERREG Italia – Svizzera “Turismo alpino: saper fruire il territorio in modo sostenibile” finanziato nell’ambito del PO di Cooperazione transfrontaliera IT/CH 2007-2013 dell’Unione Europea, che si prefigge di creare una rete italo-elvetica di festival musicali estivi, partendo dalle esperienze esistenti nel territorio, da promuovere come pacchetti turistici coordinati. Sito: http://www.festivaldicernobbio.eu/.
contatti: Consel srl +39.0332 239607 comunicazione@conselonline.it; www.conselonline.it 
Eo Ipso srl, Marco Calini: cell. 339 1544973 mail mcalini@eoipso.it