“Real Steel” di Shawn Levy (2011)
Charlie Kenton è un pugile sul viale del tramonto, che è stato costretto a farsi da parte quando il mondo del pugilato è stato invaso da giganteschi robot d’acciaio. Privo ormai di qualsiasi prospettiva, Charlie è diventato un promotore di incontri di pugilato fra i robot, e si guadagna a malapena da vivere assemblando robot scadenti e in disuso per cui organizza match nei vari ring clandestini. Ma proprio quando Charlie pensa che le cose non possano andare peggio di così, nella sua vita improvvisamente riappare Max, il figlio che aveva da tempo perso di vista, un ragazzino pieno di risorse malgrado la sua giovane età. Padre e figlio, dopo un’iniziale, reciproca riluttanza, uniscono le loro forze per costruire e addestrare un robot malandato e trasformarlo in un pugile da combattimento. Sullo sfondo di un’arena brutale e priva di regole, Charlie, avrà finalmente l’occasione di un insperato ritorno.
Perché vederlo – Fantascienza e azione, ma anche il fascino di Hugh Jackman ed Evangeline Lilly (la Kate di Lost) per una storia di pugilato che vede l’attore australiano nei panni di un ex-pugile che sul ring è stato sostituito da massicci robot da combattimento, e adesso è lui ad assemblarli per le gare clandestine. Il regista del film è Shawn Levy, che finora ha diretto prevalentemente commedie – tra cui Una notte al museo.