“Al dì di Pentecoste” di Miljenko Jergović, Zandonai Editore
AL DÌ DI PENTECOSTE
Srda pjeva, u sumrak, na Duhove
Traduzione di Ljiljana Avirović
ISBN: 978-88-95538-49-5
Quando un uomo diventa vecchio e la vita gli è già passata sopra, pensa Lazar, allora scompare in lui ogni forma di rabbia. Ora non sarebbe più disposto a picchiare, bensì si lascerebbe cadere, leggero e silente come la pioggia, come il sonno o la morte, sul bel corpo di Srda Kapurova.
In un appartamento sfitto di Zagabria viene scoperto il cadavere di una giovanissima zingara, vittima di un efferato omicidio. La polizia brancola nel buio: nessuno si presenta a riconoscere la salma, nessuno chiede notizie di lei e il suo nome non compare in alcun registro anagrafico. Si sa solo che è stata vista per l’ultima volta a un semaforo, il giorno di Pentecoste, mentre chiedeva l’elemosina danzando e cantando. La matassa si dipana pian piano attraverso cinque testimonianze che, ciascuna a suo modo, costituiscono esemplarmente ciò che rimane dell’identità jugoslava andata in frantumi con le guerre degli anni novanta: un’umanità preda del risentimento, attratta da miti posticci e dal cinismo di vecchi e nuovi malfattori. Da una pittoresca galleria di personaggi goffi e spaesati, fatalmente inclini alla malinconia e condannati a essere per sempre stranieri in patria, emerge un affresco cangiante e monumentale della Jugoslavia lungo tutto il Novecento, un crocevia di storie che sembrano scavare un gigantesco baratro. Storie intrise di magia e di epos, e forgiate dallo stile rapsodico, dalla vena dissacrante e dall’irresistibile comicità di un maestro della narrazione qual è Jergović, «uno che dissotterra e strappa con le unghie all’oblio interi pezzi di vita» (Paolo Rumiz).