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Archive for October 13, 2011

“Cul-de-sac” di Alberto Custerlina, Dalai Editore

October 13, 2011 Leave a comment

Codice ISBN 88-6620-106
Autore Alberto Custerlina
Anno di produzione 2011
Pagine 192
Argomento Thriller e noir
Prezzo: €17,00

A Trieste, leggere la pagina della cronaca nera è noioso quanto fare la fila alle poste. Ci penserà Ljudmila Horvat, killer croata e fervente cattolica, a movimentare la sonnolenta città spazzata da una bora gelida. In compagnia di un ex poliziotto croato-bosniaco, la donna dovrà impedire che un oligarca russo riesca a portare a termine il suo piano criminoso: mettere in piedi un traffico illecito di uranio dal Congo verso l’Iran. A complicare la situazione entra in gioco Zeno Weber, ex mercenario triestino che, suo malgrado, si troverà coinvolto negli eventi.
Con Cul-de-sac Alberto Custerlina sposta il mirino sul confine occidentale dei Balcani, mettendo in scena tre storie intrecciate che, in una escalation di avvenimenti, trascineranno i protagonisti in un abisso senza fondo, tra fascisti irriducibili, mafiosi russi, banchieri corrotti, poliziotti convinti di avere le mani troppo legate, organizzazioni segrete e criminali di bassa lega, tutti accomunati dalla smania di potere e di soldi, tutti personaggi di una tragedia umana fin troppo reale.

Alberto Custerlina, classe 1965, è nato e vive a Trieste. Ha esordito nel 2008 con Balkan bang! (Bologna 2008 – Milano 2010). Nel 2009 è stato finalista al Premio Camaiore di Letteratura Gialla e giurato per la sesta edizione del premio Lama e Trama. Mano Nera, il suo secondo romanzo, è uscito a luglio 2010 per Dalai editore e ha riscosso un notevole successo di pubblico e di critica. Cul-de-sac è il suo terzo romanzo.

Fonte: Dalai Editore

“Disordini” di Tano D’Amico, opening della mostra in occasione del Fotografia Festival Internazionale di Roma

October 13, 2011 Leave a comment

TANO D’AMICO – DISORDINI – 17 OTTOBRE, OPENING DELLA MOSTRA E PRESENTAZIONE DEL LIBRO “DI COSA SONO FATTI I RICORDI”

Nell’ambito del circuito di Fotografia Festival Internazionale di Roma, s.t. foto libreria galleria presenta una mostra antologica di Tano D’Amico intitolata Disordini. Nel corso dell’inaugurazione, lunedì 17 ottobre alle 18:00, il direttore di Radio 3 Marino Sinibaldi presenterà inoltre il libro di riflessioni sulla fotografia di Tano D’amico recentemente pubblicato da Postcart: Di cosa sono fatti i ricordi.
Nel linguaggio giornalistico, il termine disordini viene spesso utilizzato per riassumere l’esito più o meno violento di una manifestazione di protesta. Le immagini possono offrire, naturalmente, diversi livelli di documentazione ed interpretazione della dinamica e delle responsabilità di tali accadimenti.
Tano D’Amico è stato ed è il testimone non occasionale e non neutrale di molte di queste situazioni, di cui ha saputo cogliere la drammaticità puntando soprattutto sulle emozioni individuali, sull’intensità della partecipazione degli individui alle vicende della vita pubblica.
Da questa prospettiva, si può dire che per Tano D’Amico il disordine è solo la forma più traumatica, esplosiva, di una precarietà costitutiva del nostro equilibrio sociale; un ordine contraddittorio e dunque fragile, che per essere messo a fuoco richiede un approccio metodico quanto partecipato, amoroso quanto rigoroso: non quello del reporter che si trova casualmente a registrare gli eventi della cronaca; ma quello dell’artista che perlustra l’intera trama del vissuto quotidiano per metterne a fuoco i margini più sfrangiati: quelli capaci di produrre una sospensione, uno scarto e un rivolgimento del nostro sguardo e della nostra coscienza.
La mostra attraversa più di quarant’anni di storia italiana, combinando immagini di disordini veri e propri (cortei, occupazioni, scioperi, interventi della polizia), con quelle che meglio testimoniano la vocazione del fotografo a ritrarre le vibrazioni e gli urti del reale. Alle foto più note del passato, quelle che offrono un ritratto tutt’ora unico dell’Italia degli anni settanta (nei suoi risvolti innovativi ma anche tragici: dalle lotte del movimento femminista all’omicidio di Giorgiana Masi), si affiancano gli scatti più recenti, che testimoniano l’inesauribile curiosità di Tano D’Amico verso i sommovimenti anche più impercettibili della storia.
Oltre alle trenta immagini esposte a parete, selezionate dallo stesso fotografo e stampate per l’occasione, negli spazi di s.t. foto libreria galleria saranno presentate altre opere e documenti riconducibili al lavoro del fotografo: stampe vintage, giornali e riviste del passato, libri rari e fuori commercio.
Fra i suoi libri più recenti e facilmente reperibili in commercio, ricordiamo: Il Giubileo nero degli zingari, Editori Riuniti, 2000; Una storia di donne. Il movimento al femminile dal ’70 agli anni no global, Intra Moenia, 2003; La dolce ala del dissenso. Figure e volti oltre i cliché della violenza, Intra Moenia, 2004; E’ il 77, Manifestolibri, 2007; Volevamo solo cambiare il mondo. Romanzo fotografico degli anni ’70 di Tano D’Amico, Intra Moenia, 2008; Di cosa sono fatti i ricordi. Tempo e luce di un fotografo di strada, Postcart, 2011.
Mai illuso e mai arreso, irriducibile e forse romantico, Tano prosegue tuttora il suo lavoro di fotoreporter, la sua densa e appassionata ricerca sull’incanto e la speranza degli ultimi.

“Per mia madre” di Mahmoud Darwish

October 13, 2011 Leave a comment

Per mia madre

Bramo il pane di mia madre
il caffé di mia madre
il tocco di mia madre

Cresce  in me l’infanzia
giorno dopo giorno
ed amo la mia vita… perché
nell’ora della mia morte
mi vergogno delle lacrime di mia madre!

E se tornassi indietro un giorno
prendimi velo per le tue ciglia
e copri le mie ossa con erba
benedetta dalla tua caviglia.
E stringi le mie catene
con un ricciolo dei tuoi capelli
con un filo penzolante dall’orlo del tuo vestito.

Forse diverrei un dio
un dio diverrei…
se toccassi le profondità del tuo cuore!

Se tornassi indietro… usami
combustibile nella fornace del tuo fuoco,
corda da panni sul tetto della tua casa,
perché divenni debole per stare in piedi
senza la tua preghiera giornaliera.

Diventai vecchio decrepito.
Restituiscimi le stelle dell’infanzia
cosìcche io,
condivida con i piccoli uccelli
il percorso di ritorno
verso il nido della tua attesa.

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“Abra Kadabra”, secondo appuntamento Laboratorio Saccardi alla Galleria Quattrocentometriquadri di Ancona

October 13, 2011 Leave a comment

Ancona – Sabato 15 ottobre ad Ancona secondo appuntamento dedicato al noto collettivo palermitano Laboratorio Saccardi.
Prosegue la nuova rassegna di arte contemporanea della Galleria Quattrocentometriquadri di Ancona. Sulla scia del successo di Rumore Bianco, che ha segnato l’avvio dell’attività espositiva della Quattrocentometriquadri gallery, prosegue la collaborazione con il curatore Davide W. Pairone per “Abra Kadabra – tre artisti e il sacro, la magia, il mistico”.

La rassegna Abra Kadabra, dedicata al tema del sacro, presenta tre percorsi artistici selezionati fra i migliori giovani attivi nel panorama italiano, chiamati a confrontarsi con il tema tanto ambizioso e universale quanto poco sviscerato nella contemporaneità della “morte di Dio” e della caduta degli idoli. La formula “Abra Kadabra” scelta per il titolo sintetizza l’atteggiamento al tempo stesso ironico e decostruttivo dell’arte contemporanea nei confronti del sacro.
Dopo il primo atto (10sett/2ott) dedicato a Giacomo Giovannetti, talento marchigiano già molto apprezzato per il suo stile personalissimo, tanto da attirare anche Jovanotti lo ha scelto per disegnare le immagini della t-shirt ufficiale del suo tour, arriva da Palermo il collettivo Laboratorio Saccardi, in mostra anche a Roma in ITALIA ORA fino al 13 novembre 2011.

Laboratorio Saccardi (Palermo) è un collettivo composto da quattro giovani artisti: Marco Barone: nato a Palermo nel 1978; Giuseppe Borgia: nato a Palermo nel 1978; Vincenzo Profeta: nato a Palermo nel 1977; Tothi Folisi: nato a Sant‘Agata Militello (ME) nel 1979.
Saliti agli onori delle cronache per le loro esposizioni e le loro performance basate su un’attitudine dissacrante al limite del dileggio,a sentire loro non c’è nessun intento trasgressivo in quello che fanno.
Se nelle prime fasi della loro carriera gli obiettivi priviliegiati dell’ironia corrosiva erano i protagonisti del gossip più becero e della tv trash, recentemente l’attività dei Saccardi si è concentrata sul recupero della tradizione popolare sicula e sicana sia per quanto riguarda  i lavori pittorici sia sul versante installativo e performativo. Nella fase più recente del loro lavoro dimostrano grande attenzione alla dimensione della memoria e del rituale che deriva da un’idea dell’arte come momento comunitario e liturgico. A queste ultime ricerche darà spazio la Qauttrocentometriquadri gallery, con la rassegna ABRA KADABRA, che si chiuderà con la terza ed ultima personale ‘fuorisincrono’ di Davide Costantini a Dicembre.

Un evento organizzato dall’Associazione culturale Quattrocentometriquadri con il patrocinio del Comune di Ancona – Assessorato alla  Cultura, della Provincia di Ancona-Assessorato alla Cultura e il sostegno di Pavipal ristrutturazioni.

All’inaugurazione del 15 ottobre  saranno presenti l’artista e il curatore.
La mostra sarà visitabile fino al 13 novembre dal giovedì alla domenica, dalle ore 19.00 alle 20.30. In altri orari su prenotazione.
Info: http://www.quattrocentometriquadri.eu, tel 3934522197; 3382430040. Ingresso libero.

Artico, elementi inquinanti dal passato

Una recente ricerca ha dimostrato che a causa dei cambiamenti climatici e il conseguente scioglimento dei ghiacciai, nell’Artico si stanno ‘risvegliando’ degli agenti inquinanti come il DDT ed altri pericolosi elementi organici che stanno tornando a circolare nell’atmosfera. Lo studio è stato condotto e coordinato dal Dipartimento governativo canadese per l’ambiente e ha evidenziato alcuni inquinanti organici persistenti che presentano una grande resistenza al processo di degradazione e comprendono i policlorobifileni ed altri pesticidi vari. I ricercatori hanno analizzato concentrazioni atmosferiche di POP nell’Artico a partire dagli anni ’90 fino ad oggi confrontando questi dati con le simulazioni dei cambiamenti climatici è emerso che vari agenti inquinanti organici persistenti è stato già liberato nell’atmosfera dai depositi dei ghiacciai che si sono sciolti e dal riscaldamento delle acque gelide.

Carla Liberatore

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