Breve compendio sulla canonicità dell’omosessualità odierna

Sul piano individuale concordo pienamente nella completa latitanza del buon gusto che negli ultimi anni ha trasformato la nostra società in quello che potrei definire blasfemia culturale epocale, che poi vediamo sfociare anche nella sacralità. Le immagini pittoresche della mostra di Elisabeth Ohlson Wallin a Bruxelles ne rappresentano un risultato evidente. Molto clamore virale per poche immagini al di fuori del consueto ampiamente riconosciuto.
Non posso asserire che rasentino il buon gusto o che abbiano una diafanìa spirituale che rispetti ciò che oggi molti ancora considerano come cristianità. Ma probabilmente l’impatto emotivo é un cliché dirompente desiderato dalla fotografa per sensibilizzare l’argomentazione attraverso una chiave di lettura visiva di facile riconoscibilità emotiva.
Negli ultimi secoli siamo stati abituati a vedere, quindi a recepire, una sacralità legata al divino, dedita ad un conformismo religioso piuttosto austero e subissato da una devozione assoluta, poi divenuta prostrazione negli anni più turbinosi della cristianità. Pur tuttavia questa prostrazione eccessiva era sbagliata sul piano umano, anche se all’epoca le popolazioni ignoranti ne erano sopraffatte!
Non bisogna assolutamente dimenticare che il sacrilego, per come noi oggi possiamo definire alcune di queste scene fotografiche, abbia trascinato la chiesa del passato e quindi tutta la cristianità in continui déjà-vu storici laddove più volte la rappresentazione artistica suscitasse, spesso e malvolentieri, la riluttanza di coloro che si sentivano conformi alla conservazione dell’austerità. Ciò non toglie che sotto l’egida dell’intransigenza sacrale della fede, molti alti prelati sfogavano ira e sadismo sessuale oltre misura a discapito di fedeli inermi ed impauriti dalla solennità.
Ma diciamo che per quanto riguarda il cattivo gusto estetico, nonché una mancanza apparente di rispetto verso coloro che pensano che il sacro debba essere assimilato in un certo modo piuttosto che in un altro, posso comprendere le recriminazioni subissate del momento… in un certo senso sono d’accordo!
Ma per ben inteso, sono un uomo che va oltre l’apparenza della realtà. Quindi sotto questo profilo non sono perfettamente d’accordo, poiché tutto ciò che noi vediamo – mi riferisco alla decadenza socioculturale odierna che ad esempio si discosta completamente dal decadentismo post accademico vissuto alla fine dell’ottocento – rappresenta un profilo scomodo di ciò che sia stato creato nel mondo che ci circonda.
Tutto quello che osserviamo, tutto quello che assimiliamo in maniera distorta, tutto ciò che recepiamo come fastidio culturale o sacrale, non è altro che induzione involontaria!
Mi spiego meglio… l’iconografia blasfema della sacralità non è altro che il risultato di ciò che sia stato creato nel corso del tempo dalle istituzioni plasmate dalle classi di potere e perseguite senza indugio dalle masse.
È l’uomo che con la sua riluttanza indotta ha creato l’ideologia omosessuale come la vediamo oggi, l’ha plasmata nel corso degli anni, l’ha resa debole, usurpabile, sacrificabile e ancor peggio prostitutiva! Ragion per cui l’iconoclastia omosessuale per come la si vede nel presente è un fallimento della società. Le classi elitarie avrebbero dovuto renderla conforme, piuttosto che spingerla nella diversità durante il corso dei secoli, mentre invece l’hanno resa sempre più povera di contenuti, alquanto ghettizzata, nonostante che gran parte del genio umano sia riconducibile ad una diversa sfera sessuale dell’uomo.
Le classi omosessuali oggi si vedono così perché siamo stati noi – la comunità cosmopolita, la società odierna, il genere umano – a dipingerle diverse, a renderle tali! E non possiamo colpevolizzarne lo status quo presente senza assumersi la responsabilità di ciò che sia stato creato involontariamente, ma volontariamente da chi ne ha strumentalizzato la fattispecie dal remoto passato fino ad oggi.
La cosiddetta decadenza morale dell’omosessualità è un prodotto ideologico studiato a tavolino, come nel tempo è stata studiata la decadenza morale dell’omofobia non meno importante della decadenza morale del femminicidio!
Mi fermo qui perché altrimenti dovrei inoltrare temi ancora più profondi.
Purtroppo questa trasformazione radicale e negativa della società andrà avanti! Andrà peggio fino a quando le masse non si renderanno conto che l’assoluto controllo delle cose porterà alla dissoluzione, quindi alla dissociazione e quindi al caos strutturale. Quando ci si renderà conto che la diversità, anche sessuale, non è altro che una parte dell’insieme, quindi dell’unicità del tutto, allora il caos culturale epocale svanirà nel nulla. Ma quando le masse riusciranno a comprendere che il potere della compensazione è nelle mani dell’armonizzazione… Probabilmente mai!
Marius Creati
foto di Elisabeth Ohlson Wallin (mostra di Bruxelles)

“Radical Voice. Woman, Life, Freedom”, exhibition of Fashion Revolution Iran at Fondazione Sozzani in Milan

JAN JIAN AZADI – ‘FREEDOM OF WOMEN’S LIFE’ IT IS THE SYMBOL OF COURAGE. IT IS BREAKING THE SILENCE OF IRANIAN WOMEN. THE PRINCIPLES OF THE PROTESTS IN DEFENSE OF WOMEN’S RIGHTS ARE ENCLOSED IN THREE WORDS, WHICH HAVE THEIR ROOTS IN HISTORY. THANKS TO THIS SLOGAN THE PROTEST HAS GROWN FROM IRAN TO THE WHOLE WORLD.
EXHIBITION OPENING
THURSDAY MAY 11, 2023 AT 5.30PM
FONDAZIONE SOZZANI, VIA ENRICO TAZZOLI 3, MILANO
WITH
LEILA & SARA SHIRVANI, VIOLONCELLIST AND PIANIST
MARTINA CASTIGLIANI, AUTHOR AND JOURNALIST OF IL FATTO QUOTIDIANO
NAZANIN KARIM KHANI, FASHION REVOLUTION IRAN COORDINATOR
SARA SOZZANI MAINO, FONDAZIONE SOZZANI CREATIVE DIRECTOR
SOMAYEH HAGHNEGAHDAR, IRANIAN DOCUMENTARY FILM DIRECTOR
TALK
SATURDAY 13 MAY 2023 AT 6.00PM
WITH
MARCO CARRARA, TELEVISION JOURNALIST AND UNICEF NEXTGEN AMBASSADOR
PEGAH MOSHIR POUR, HUMAN AND DIGITAL RIGHTS ACTIVIST
SENNAIT GHEBREAB, AUTHOR, ACADEMIC AND WINNER OF THE TALENTED YOUNG ITALIANS AWARD IN THE UK
RSVPMAILING@FONDAZIONESOZZANI.ORG
ON VIEW FROM THURSDAY MAY 11 TO SUNDAY 14, 2023
THE PHOTOS MAY BE PUBLISHED ONLY FOR ARTICLES ABOUT THE EXHIBITION RADICAL VOICE. DONNA, VITÀ, LIBERTÀ. ALL OTHER USES OF THESE IMAGES IS PROHIBITED, INCLUDING BUT NOT LIMITED TO ANY EDITING OR PARTIAL REPRODUCTION OF THE IMAGES FOR ANY PURPOSE WHATSOEVER, OR USED IN ANY RETAIL ITEM WITHOUT PRIOR WRITTEN APPROVAL. NO USE ON A PUBLICATION COVER WITHOUT A SEPARATE PERMISSION.
LIST OF CREDITS OF THE IMAGES ATTACHED. FOR ANY FURTHER REQUESTS REGARDING THE USES OF THIS OR ANY PUBLICATION PLEASE WRITE TO: RADICALVOICE.IRAN@GMAIL.COM
“Il mio nome è Gordon Pym” di Roberto Melchiorre, Edoardo Oliva a Pescara

Non sono pochi i grandi scrittori che tra Otto e Novecento hanno cercato di indagare il fondo dell’animo umano, soprattutto là dove risiede la sua parte più oscura, crudele, dannata. Basti pensare a Dostoevskij, Stevenson, Conrad…Tuttavia, l’autore che sì è spinto con maggiore accanimento alla ricerca di questa regione remota, ma sempre capace di partorire all’improvviso l’orrore, è l’Edgar Allan Poe di Gordon Pym. E in tempi come quelli che stiamo vivendo, con l’uomo che mostra di essere ancora quello della pietra e della fionda, per citare Quasimodo, la ricerca di Poe – scrittore a cui si deve l’invenzione del racconto poliziesco, della letteratura dell’orrore e del giallo psicologico – appare non solo di straordinaria attualità, ma addirittura necessaria. Per questo, volendo intraprendere un cammino verso dove ha inizio la notte dell’umano, ho scelto di ispirarmi proprio a Gordon Pym; raccogliendo però, dal racconto, più che i fatti le suggestioni, le atmosfere, le voci, grazie anche a un testo che abbandona la prosa per seguire le forme, il ritmo e la musicalità della
poesia.
L’orrore ha il movimento del mare: implacabile, calmo, maestoso, tumultuoso, glaciale. Il suo flusso è inarrestabile e ciclico : onde, maree, correnti nel loro inesorabile andare e venire. Un viaggio all’inferno di andata e ritorno. Gordon Pym oscilla e bascula nella sua doppia anima, cullato e scosso al contempo, si muove sinuoso tra le spire marine, tra gli opposti, tra l’andare e il venire. La costruzione dello spettacolo, che utilizza diversi linguaggi espressivi, cerca di restituire l’ipnosi di quel terribile movimento immobile che il testo di Melchiorre, nella sua riduzione e composizione lirica, contiene. La sintesi tra le diverse grammatiche come strumento per la moltiplicazione di un frammento del dna del delirante romanzo di Poe. Gordon Pym, come nel quadro di Magritte “ La riproduzione vietata” ( una copia sgualcita del romanzo appare nel quadro stesso) , dove un uomo allo specchio fissa il se stesso di spalle che fissa il vuoto, è l’abisso che fissa il cielo che fissa l’abisso. Un viaggio tra gli opposti infiniti. L’approdo è l’inferno o la salvezza?
Roberto Melchiorre
Edoardo Oliva
Evento di Edoardo Oliva
Via Pietro Nenni, 5, 65129 Pescara PE, Italia – Istituto Ugo Foscolo
Durata: 1 h 30 min
BIGLIETTO UNICO € 10
CONSIGLIATA LA PRENOTAZIONE al 3515466681 dalle 16 alle 20.30
Elisabeth Ohlson Wallin, recensione alla personale di Marius Creati

Da un punto di vista puramente culturale, quindi in tal senso figurativo, posso dire che la fotografa Elisabeth Ohlson Wallin gode di un grandissimo talento fotografico riconosciuto… Diciamo che potrebbe essere paragonata al classicismo realistico di Bruce Weber, come d’altronde non citare il grandissimo fotografo di moda Steven Meisel con le sue iconografie sessuali storiche nel mondo della fotografia, colui che ha dato vita all’immagine iconografica erotomane di Madonna… possiedo un suo libro fotografico in edizione limitata di SEX acquistato negli anni 90… L’arte fotografica d’altronde rispecchia in chiave moderna quella figurativa dei secoli scorsi – ma anche di alcuni artisti attuali pedissequi del nudo sessuale contemporaneo – in cui il concetto di sessualità era applicato da molti artisti dell’antichità, oggi non fortemente conosciuti ma non bisogna dimenticare che il sesso, anche quello omosessuale, è sempre stato presente nella sfera della cultura umana.
Diciamo che la politica strumentalizza l’arte e ne fa un uso diverso da ciò che sembra. Quindi non mi sento compartecipe nel criticare la figurazione di una fotografa di grande impatto, che nel suo lavoro ha cercato di esprimere un concetto che va oltre la politica, e va oltre la bellezza intrinseca dell’immagine, ma tutt’altro scorgo dell’ideologia di rivalsa… certo l’artista per emergere cavalca l’onda, e l’onda viene trasportata dalla ventata politicante che ne strumentalizza l’operato. Laddove qualcuno veda la scabrosità di certe immagini, alcune delle quali possono essere in qualche modo riconducibili a vessazioni culturali o semplicemente blasfemie di natura religiosa, ribadisco la concettualità di ciò che si voglia esprimere in qualunque tipo di esperienza artistica, in tal caso fotografica.
Osservando le foto della mostra credo che il concetto di base che Elisabeth Ohlson Wallin desidera esprimere rientra nella sfera spirituale del mondo omosessuale, o in maniera più completa, LGBTQ+, termine oggi di gran moda in ambiente culturale e politico. Aldilà delle immagini grottesche, sessual pittoresche, magari iconograficamente sacrileghe sotto certi punti di vista, ciò che l’arte fotografica esprime rientra nella piena canonicità religiosa di cui gli stessi omosessuali si sentono compartecipi, poiché appartenenti allo stesso tessuto sociale contemporaneo di coloro che invece si sentono ancora avversi alla loro presenza nel mondo. Piuttosto scorgo un grido di rivalsa di natura religiosa, d’altronde da anni le classi omosessuali rivendicano il proprio diritto alla parità rispetto alle ingiustizie evase nel tempo.
Credo che il messaggio che vorrebbe infondere l’artista sia proprio connaturato all’ideologia di potersi identificare sul piano religioso, come sul piano umano, con le stesse rivendicazioni ideologiche e quindi teosofiche dell’uomo hÉteros. In sintesi le classi omosessuali non sono diverse dalle altre. Negli ultimi cinquant’anni sono stati costretti ad usare il linguaggio del corpo per emergere dall’emarginazione sociale, i gay Pride sono un classico esempio di come abbiano strumentalizzato l’esasperazione della carne attraverso l’immagine corporale per definire e quindi rivendicare la propria identità, allorquando la società moderna li aveva emarginati a classe inferiore.
Quindi aldilà del fronte politico che vede nella rivendicazione ideologica omosessuale un modo per sconvolgere l’opinione pubblica e quindi trarne vantaggio, ciò che evince dalle immagini della mostra personale di Elisabeth Ohlson Wallin è un grido di riconoscimento religioso: “l’omosessualità non ha una natura umana diversa, per cui l’omosessuale può amare Dio come tutti gli altri, esserne compartecipe nel credo e nella spiritualità della fede”, che fino ad oggi è stata spesso negata per incompatibilità ecumenica, e lo espone attraverso l’elemento ideologico che lo ha contraddistinto nel spazio del tempo, ossia il linguaggio del sessualità.
Marius Creati
Lettera personale al Premier Mario Draghi, in risposta alla riunione del Consiglio Europeo del 23 / 24 giugno a Palazzo Chigi, 01 luglio 2022 – di Marius Creati

La presente lettera è stata inviata in data 01 luglio 2022 presso la segreteria personale dell’ufficio della Presidenza del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana.
Prefazione
Gentilissimo prof. Premier Mario Draghi,
in vista di tutti gli accadimenti drammatici che stanno colpendo l’Europa e l’Italia ho deciso di scriverLe una lettera.
Da buon cittadino italiano nutro il bisogno intrinseco di far sentire ciò che penso a riguardo, democraticamente, e in linea sui presupposti che potrebbero avvicendarsi strada facendo. Avrei desiderato scriverle una lettera cartacea, ma la mia calligrafia manierista e i tempi stretti, collimati con la tecnologia, mi hanno indotto ad usare la posta elettronica.
Mi sono domandato più volte se fosse la cosa giusta da fare, ma sarebbe sbagliato non esprimere un proprio concetto. Lei, fondamentalmente, è un uomo lungimirante e penso che, nonostante tutte le avversità in cui si confronta giornalmente, comprenderà il mio gesto umile.
Penso che nella vita privata Lei sia un uomo gentile, di buon senso, deciso ed attento alla forma. Solitamente le trovo caratteristiche di enorme spessore.
Mi auguro che la mia lettera, che non vuole essere un monito sulle vicissitudini perpetrate su scala europea, sia intesa come una semplice e deduttiva constatazione della realtà che circonda ciascuno di noi, un punto di riflessione dislocato completamente dal suo contesto politico finanziario; più semplicemente una voce amica che nella verità afferma un ritorno alla realtà della vita.
Vorrei aprire gli occhi e sentire entropia, il profumo olistico di una speranza, oggi quasi impercettibile se pensiamo al prossimo futuro, e non la fobia di un’incertezza distopica convalescente!
Lei può convincere il Presidente Joseph Robinette Biden Jr. a fermare tutto, a donarci un ritorno alla piena libertà d’espressione.
Sinceramente non è quella che si sta concretizzando, la mia visione personale di NWO! Grazie di aver ascoltato, nel caso, le mie parole.
Le auguro di cuore una buona giornata.
Cordialmente, Marius Creati
Corpo della lettera
Gentilissimo prof. Premier Mario Draghi,
considerando i suoi molteplici impegni, innanzitutto vorrei ringraziarla di cuore nell’eventuale lettura della mia lettera. Il mio intento è quello di esprimere le mie opinioni, consensi e dissensi, sull’operato occidentale di questo ultimo periodo.
Mi esprimerò sempre nel miglior modo possibile e veritiero affinché il mio pensiero, un pensiero al di fuori di ogni pretesto politico ma collimato all’inquietudine degli italiani, possa sopraggiungere come messaggero di pace, da uomo a uomo, Lei che ha molti anni più di me, istigandone una riflessione pacifica da anteporre durante i colloqui internazionali. Il mio unico intento è quello di difendere la pace nel mio paese e nel mondo circostante.
Iniziamo subito nel dire che l’invasione russa in Ucraina è dipesa completamente dall’inserimento di armamenti occidentali nei territori ucraini, di cui la Russia in passato ha più volte reclamato la presenza al parlamento europeo, come d’altronde ha informato il medesimo sui continui omicidi perpetrati ad opera dei soldati Azov nel Donbass. La Nato quindi è corresponsabile in primo piano di tutte le morti che si sono susseguite in questi quattro mesi di guerra correlate alle operazioni occulte ordite contro la Russia. I danni collaterali sopraggiunti in seguito agli scontri armati sono da considerarsi opera di entrambe le fazioni, gli ucraini bombardano postazioni civili, i russi bombardano insediamenti militari ucraini dislocati in centri abitati… Inutile fare mera propaganda!
La strategia dell’Unione Europea in collaborazione con la Nato verte verso un sostegno militare all’esercito ucraino che non ha nulla a che vedere con eventuali trattative di pace. L’invio di armi sicuramente nuoce alla pace. Finora l’Unione Europea e la Nato non hanno mai predisposto azioni diplomatiche pacifiche nei confronti della Russia, usando la parola pace si sono inviate armi di distruzione per consentire all’Ucraina di combattere contro i soldati russi, nell’intento comune di far prolungare il conflitto. Il governo italiano non ha mai optato per azioni di pace per far finire l’operazione militare iniziata dal presidente russo Putin.
Le strategie europee delle sanzioni contro la Russia si sono rivelate un fallimento totale. Tali sanzioni hanno colpito in maniera drastica soltanto l’economia europea danneggiando in maniera particolare quella italiana. Ma si ha l’impressione che questo ardire al governo italiano sembra non interessare.
Il grave errore del presidente ucraino Zelens’kyj è stato quello di affidarsi completamente al governo democratico americano guerrafondaio, sicuramente avrà avuto le sue ricompense esclusive, mettendo a serio rischio il popolo, ignaro di ciò che stava per accadere nel paese dietro accordi specifici tra il governo ucraino rovesciato, mediante la presenza assidua di Victoria Nuland, e quello americano. Il resto è solo un’escalation di eventi, del quale il presidente Joe Biden tesseva la sua trama belligerante. Quando sento parlare di democrazia e libertà per il popolo ucraino, innanzitutto penso alla stessa democrazia e libertà che i soldati ucraini guidati dal loro governo hanno negato ingiustamente agli abitanti filo russi del Donbass. Tutto il mondo conosce perfettamente le motivazioni reali per cui il presidente Vladimir Putin ha invaso l’Ucraina. Tutto il mondo conosce la realtà creatasi nel Donbass a discapito di civili inermi con l’unico scopo di innescare un incidente diplomatico che avrebbe poi messo la Russia in discussione. Quando sento parlare di democrazia e libertà vorrei sentir menzionare anche le atrocità subite dagli abitanti di quelle regioni del sud ucraino, persone che la Nato non ha mai menzionato, persone che il parlamento europeo non ho mai menzionato, persone che sono state dimenticate letteralmente dalla comunità europea e dei suoi parlamentari. Quando sento parlare di democrazia e di libertà per il popolo ucraino, un popolo martoriato per colpa dell’Occidente e dei suoi intrighi folli nei loro territori, devo sentir dire sostegno e giustizia per i filo russi del sud-ucraina, in quanto sono stati evasi i trattati di Minsk e gli accordi di pace tra le due fazioni in discussione: USA e Federazione Russa.
L’unico sostegno che l’Unione Europea e l’Italia possono garantire all’Ucraina, nell’interesse delle popolazioni coinvolte nell’operazione militare iniziata dal governo russo, è l’immediata cessazione dell’invio di armi che possano consentire la continuità dell’ostilità nella quale perderebbero la vita altre migliaia di persone, ucraine e russe. L’unico interesse dell’Italia sarebbe quello di far cessare tali ostilità fermando l’invio delle armi. Il governo ucraino non doveva dare inizio alle azioni ostili iniziate otto anni fa con il massacro di civili filo russi. Il governo ucraino deve rendersi conto, malauguratamente, che tali azioni intraprese hanno un prezzo, ragion per cui la perdita del Donbass e della Crimea sarebbero la giusta punizione per aver perpetrato indisturbatamente azioni di guerra e massacri contro civili indifesi.
Agli occhi di noi italiani sembra che il suo governo e i membri del G7 abbiano l’unica intenzione di far continuare il conflitto, l’operazione militare russa, nell’intento di non consentire uno spiraglio di pace al popolo ucraino, piuttosto alimentare spifferi di guerra prolungati nel tempo indeterminatamente. Il governo italiano, considerando l’enorme crisi che l’Italia sta attraversando grazie all’operato ventennale di governanti incapaci e corrotti che hanno messo il paese in ginocchio, dovrebbe occuparsi piuttosto della ricostruzione del paese, laddove esistono centri abitati e città ancora nel baratro dopo molti anni dagli accadimenti successivi alle catastrofi naturali, laddove esistono zone coinvolte nella povertà e nell’impoverimento economico dovuto al fallimento dell’economia del paese. Il governo italiano dovrebbe occuparsi esclusivamente delle problematiche sociali ed economiche del suo paese poiché gli italiani soffrono sempre più i fallimenti continuativi di politiche sbagliate che hanno agevolato i piani alti al potere, le banche, le multinazionali straniere, ma hanno reso le risorse produttive nazionali sempre più deboli, isolate, abbandonate, deviate al fallimento e quindi alla povertà. In primis il governo italiano deve occuparsi dei bambini italiani che soffrono il malcontento scolastico, il bullismo, la formazione di baby gang alimentate dalla povertà deflagrante; in secundis il governo italiano deve occuparsi del recupero della ripresa economica e sociale dell’Italia. L’unico vostro impegno è quello di far rinascere il nostro paese.
Certamente non si può far rinascere un popolo dilaniato da una guerra istigata per colpa del suo governo sulla decadenza effettiva di un altro popolo che ha sempre vissuto nella pace e nella fratellanza. L’Italia non può morire per far rivivere l’Ucraina! L’Italia deve sopravvivere all’Ucraina! L’Italia non è certamente responsabile della azioni ostili di quei governi occultati, ragion per cui non deve necessariamente pensare alla rinascita di una nazione estranea alla sua realtà.
L’Italia, quella conosciuta dai suoi cittadini che la vivono quotidianamente, non vuole che l’Ucraina entri nella comunità europea a discapito dei cittadini europei. L’Ucraina non ho mai perso la sua sovranità, l’Ucraina è un paese libero che ha scelto di tradire la Russia per accordi segretati, l’Ucraina è un paese che ha tradito i trattati di Minsk ragion per cui non può entrare nel parlamento europeo a causa dei suoi comportamenti inadeguati.
A riguardo di queste decisioni il governo italiano è travisato da altre motivazioni che sono al di fuori dello status quo nazionale, motivazioni che spingono più verso gli interessi americani e meno verso quelli italiani. La posizione assunta dal governo italiano, non corrispondente alla volontà degli italiani, i quali sono nella maggioranza assolutamente contrari a siffatte decisioni, imposizioni che mettono in discussione la stessa incolumità nazionale dinanzi alle sanzioni, che noi italiani riteniamo non conformi alla situazione creatasi nei territori conflittuali, dinnanzi al continuo invio di armi e alla possibilità insensata di inviare militari in territori di guerra, e che possono nel complesso nuocere alla sicurezza nazionale. A mio avviso il governo italiano sta muovendo delle considerazioni non condivise dal suo popolo, nonché non accettate dal medesimo, in prossimità di eventuali ritorsioni che la nazione stessa potrebbe subire sul fronte delle sue posizioni, ripeto non condivise dal popolo. Questa posizione di governo nuoce gravemente alla sicurezza internazionale dello Stato Italiano, nuoce alla sicurezza nazionale dei suoi cittadini, nuoce alla sicurezza nazionale dei territori nazionali coinvolti. Il governo italiano continua a ledere la sicurezza nazionale del paese, continuando nel dire di operare nel giusto sposando la causa di un parlamento europeo che vede l’Italia come nazione da spremere e da prendere letteralmente a calci, tirando la corda che la Nato continua a sottendere con l’unico scopo di valorizzare gli interessi economici americani. Come lo stesso Carlo Messina ha ribadito, l’Italia è un paese sovrano e non uno Stato mendicante! L’Italia non è subordinata dell’America! L’Italia non appartiene né alla Nato, né all’Unione Europea! L’Italia appartiene all’Italia e ai suoi italiani. L’Italia esige la sua piena sovranità, da condividere successivamente nell’Unione Europea.
Asserisce che i paesi limitrofi alla Russia vedono l’Occidente europeo per la propria sicurezza, la propria pace, la propria stabilità. Possiamo definire i nostri stati europei davvero sicuri, davvero in pace, davvero stabili? La sicurezza nelle strade non esiste più, sia per il malcontento della delinquenza organizzata, sia per i continui attentati subiti nel corso degli anni sui territori occidentali; la stessa pace di cui parla viene minata costantemente dalle continue guerre che la Nato affligge anno dopo un anno in molti paesi stranieri, i quali vedono i nostri Stati come una possibile minaccia per la loro sicurezza; la nostra stabilità è a rischio, non siamo stabili, non trasudiamo fermezza, siamo un insieme di nazioni nel baratro, pericolosamente instabili e in procinto di una povertà imminente che renderà le nostre società invivibili, a meno che non si corra ai ripari dosando cultura e responsabilità sociale, elementi radicalmente mancanti nei nostri sistemi di vita sociale. Quindi immagino, anzi asserisco con sicurezza, che quei paesi limitrofi di cui vocifera hanno nei loro intenti tutt’altro che sicurezza, pace e stabilità!
Il percorso da paese candidato a Stato membro è lungo, ma sarà possibile soltanto quando l’Ucraina dimostrerà al mondo intero di essere una nazione pacifica e pronta ad intraprendere azioni di pace con i suoi paesi confinanti, Russia compresa. Ma sicuramente il suo ingresso nella Nato sarà impossibile fino a quando la stessa Nato non cesserà di esistere come tale per creare una nuova organizzazione intergovernativa più contemporanea nella quale poter ospitare, un giorno mi auguro, anche la Russia come Stato membro alla pari degli altri stati. Le sanzioni adottare nei confronti della Russia, alcune delle quali sono per lo più improponibili sotto un profilo della logica, sono assolutamente inutili. Non funzioneranno perché sono illogiche, irrazionali, irresponsabili, insignificanti. Si continuano a fare previsioni scontate che poi risultano essere fallimenti sconcertanti, ma i vostri fallimenti, intendo quelli dell’Unione Europea, sono fallimenti a senso unico che colpiscono in maniera percettibile gli europei. Il tempo rivelerà che queste vostre misure saranno sempre meno efficaci. La Russia per anni ha giocato al gioco delle sanzioni americane pagandone il prezzo soltanto per quieto vivere, eppure quelle famose sanzioni non l’hanno scalfita, tutt’altro l’hanno resa invulnerabile.
Non smetterò mai di ripetere che fino a quando saranno inviate armi che uccideranno ucraini e russi, nonostante asserisca che i nostri canali di dialogo rimangono aperti, le porte della diplomazia internazionale rimarranno inaccessibili, mancheranno i presupposti affinché quegli usci vengano varcati. La pace non si ottiene con le armi nel pugno.
La pace di cui brama l’Ucraina non è un reale segnale di pace. Dopo anni di molteplici azioni corrotte, trattati violati, massacri costipati sotto gli occhi ignari degli europei e l’inadeguata irresponsabilità dell’Europa Unita nei confronti della Russia, che più volte allarmava gli stati membri di ciò che accadeva in terra ucraina, la pace di cui brama il presidente Volodymyr Zelens’kyj è una richiesta improponibile.
Nel suo discorso menziona che la base del progetto dell’Unione Europea si prodiga nel promuovere nuovi principi che rivalutino i confini, la sicurezza, la pace e la stabilità dai paesi segnati dalla guerra; importanti sono i presupposti per la salvaguardia della salute, dello studio, del lavoro, dell’economia di mercato funzionale, delle tutele sul lavoro, del potente incentivo allo sviluppo della vita democratica, del rispetto della dignità umana e dello stato di diritto. Mi domando opportunamente in quale remota posizione si colloca l’Italia se, in tutto questo marasma di riforme europee e attuazioni prolifiche del benessere collettivo, la nostra nazione oggigiorno sembra mancare di tutti questi proponimenti ridondanti. Mi auguro che Essa rientri in tutto ciò dato che, al momento, gran parte di queste riforme risultino assenti nel nostro paese o per lo meno, oserei dire, on vacancy! – un pizzico di sano americanismo non guasta!
Oltremodo mi spaventa il suo discorso sulla riflessione profonda sulle regole da rispettare che disciplinano il suo funzionamento in politica estera, di sicurezza, in politica economica, in politica sociale. Conosciamo le regole imposte in Italia durante la pandemia, le quali piuttosto che disciplinare i contenuti summenzionati sono state evidenziate come tra le più coercitive al mondo in mancanza di rispettabilità e di dignità violando tutte le norme della nostra costituzione, non che i precetti del codice di Norimberga e le norme della Dichiarazione dei Diritti Umani.
La sfida di cui vocifera viene presentata con aria minacciosa per la stabilità delle nostre libertà d’espressione e di movimento. Vedremo quel che accadrà!
Nel frattempo il governo italiano non ha ancora pagato il debito per i crimini costituzionali perpetrati contro l’umanità!
“Il conflitto in atto rischia di creare una crisi umanitaria di dimensioni straordinarie”… devo ribadire che il conflitto in atto è solo frutto di molteplici linee guida anti russe escogitate in territorio ucraino negli anni posteriori al 2014, postumi alla rivoluzione massacro di piazza Maidan. Se quelle linee guida prestabilite fossero state evitate oggi non avremmo subito alcun conflitto. Ragion per cui la crisi umanitaria in questione ha una correlazione con tutti gli accadimenti esterni al normale svolgimento della scena pubblica e privata ucraina. In breve la crisi umanitaria è una triste conseguenza di ciò che è stato progettato logisticamente dall’Occidente, in barba allo stato federale russo, e si sussegue che il parlamento Nato ne è pienamente corresponsabile!
Ha perfettamente ragione nel dire che la situazione della guerra peggiorerà nei prossimi mesi, sottolineerei piuttosto che gli accadimenti deterioreranno radicalmente già alla fine dell’estate, se non finire per collidere alle porte dell’autunno. Tutto questo deve finire subito!
È difficile poter ipotizzare sui vari tentativi falliti, quando finora avete giocato al gioco del rubamazzo con il presidente russo, uscendone perdenti su tutti i fronti! Non evince dal suo discorso di quale alternativa stiano proponendo l’ONU e gli USA quando in realtà, non avendo considerato i fatti reali, il parlamento Nato ha più volte istigato dissapori internazionali con pressioni economiche e logistico militari piuttosto che inoltrare veri messaggi di pace. Non esistono ulteriori alternative alla pace, se non la cessazione dell’invio di armi che consenta la fine delle ostilità belliche e l’inizio di azioni diplomatiche che aiutino una rappacificazione sostanziale con lo stato federale russo. L’Ucraina conserverà la sua sovranità fuori dai giochi militari occidentali; le regioni del sud diverranno indipendenti dal governo ucraino che le ha devastate. Le decisioni di come desiderano vivere appartengono ai suoi abitanti, agli abitanti del Donbass e della Crimea.
Per quel che concerne il gas russo… c’era da aspettarselo! Eravate convinti che il presidente Putin avrebbe accettato le sanzioni, avrebbe abbassato i prezzi delle sue materie prime, avrebbe permesso di colpire l’economia del suo stato? Magari lo toglierà del tutto se continuerete ad adottare strategie strampalate. E la strategia di ricerca di altri fornitori consentiranno al nostro paese di pagare le forniture di gas molto più del corrispettivo pagato alla Russia fino ad oggi. Potrei definire la vostra è una mera strategia fallimentare, che nella peggiore delle ipotesi potrebbe portare benefici all’America o ai paesi stranieri, direttamente o indirettamente, alleati di BRICS. Quindi trattasi di strategia fallimentare in senso stretto! Per gli investimenti rinnovabili, il popolo italiano non è sufficientemente pronto al cambiamento, né all’esubero economico che siffatto cambio effettivo graverebbe sui risparmi, già fortemente compromessi dalle lacunose bollette e dal rialzo del carovita rispetto al mediocre tenore di vita italiano. La totale indipendenza dal gas russo entro il 2023 porterà ad un crollo dell’economia europea, in particolare modo quella italiana, in quanto ancora sprovvisti di piani strategici efficienti per contenere il cambiamento radicale dello sviluppo sostenibile.
Purtroppo la pace in Europa è stata violata da una serie di accadimenti predisposti accuratamente dal partito democratico americano sotto l’egida dell’attuale presidente Joe Biden, il quale non ha badato a spese nell’operabilità dei suoi intenti, ma si è tenuto ben lontano dal constatare che i suoi interessi personali avrebbero leso i nostri interessi comuni, messo in grave crisi umanitaria gli stati europei, preposto un incidente diplomatico contro la Russia che potrebbe indurre in un’escalation di eventi pericolosi, annientata brutalmente l’identità di una nazione incolume ai traffici transnazionali occidentali, realizzare una nuova guerra di enorme portata… Si presuppone che dagli operati dei vari parlamenti dei paesi europei, stiate alimentando un dissenso, un voto controcorrente alle volontà dei cittadini europei, che spinga l’Europa verso un conflitto europeo contro la Russia, di cui l’unico paese che ne trarrebbe beneficio sarebbe l’America, oserei aggiungere, un piano strategico ben ordito di cui il governo italiano sembra ignorare completamente. Nei vostri intenti si prelude la volontà di spingere la nostra civiltà occidentale verso la distruzione di se stessa, devastazione che segnerà la fine dell’impero americano e l’annientamento del vecchio continente.
Come superare la crisi? Far finire il conflitto nell’unico modo possibile. Stop alle armi! Tutto il resto è solo dangerous, pericolo di morte, insieme per il futuro verso la fine del mondo che conosciamo.
Tornerò a scrivere se necessario.
Grazie per aver ascoltato la mia voce sotto forma epistolare, una voce assolutamente amica e notevolmente allarmata.
Nell’espressione dei miei intenti, i quali ribadisco sono solo intenti di pace, le auguro una buona giornata.
Cordialmente, Marius Creati
Aforisma di Grigórij Efímovič Raspútin

“Giorno sventurato sarà quello in cui l’utero materno sarà commerciato, come si commercia la carne dei bovini. In questo tempo, l’uomo creatura di Dio diventerà creatura della scienza.”
DOCudì2023, concorso di Cinema Documentario promosso dall’associazione ACMA

DOCudi Cᴏɴᴄᴏʀsᴏ – Cɪɴᴇᴍᴀ – Dᴏᴄᴜᴍᴇɴᴛᴀʀɪᴏ
decima edizione: dal 30 marzo al 18 maggio 2023 presso l’Auditorium Cerulli in via Francesco Verrotti n° 42 a Pescara
Pescara #DOCudì2023 proiezione del film A NOI RIMANE IL MONDO di Armin Ferrari che sarà presente in sala
Giovedì 6 aprile 2023 secondo film in concorso a DOCudi2023, Concorso di Cinema Documentario promosso dall’associazione ACMA, giunto quest’anno alla decima edizione.
A NOI RIMANE IL MONDO di Armin Ferrari racconta le ramificazioni del lavoro creativo di Wu Ming, il collettivo italiano di narratori militanti e d’avanguardia, e le esperienze emerse dal loro impegno attivo nel plasmare una diversa narrazione degli ultimi vent’anni di contro cultura e lotta politica in Italia.
La storia di Wu Ming inizia negli anni ’90, quando, sotto lo pseudonimo di Luther Blissett, pubblicarono Q, un romanzo storico che divenne un best seller in Italia.
Un documentario sullo strano caso di collettivi e comunità di narratori, sorte a partire dalle discussioni su un blog di romanzieri, per poi occuparsi di sentieri e paesaggio, di guerriglia odonomastica, di J.R.R. Tolkien e fantastico, di bufale storiografiche, di cambiamenti climatici, di scrittura collettiva, di colonialismo, mettendo al centro della narrazione la pratica collettiva del camminare.
evento su Facebook https://fb.me/e/TIfuJkzv
Armin Ferrari: da sempre appassionato d’arte in tutte le sue forme, dopo aver studiato scenografia all’Accademia di Belle Arti di Verona ed aver successivamente frequentato un corso di multimedialità teatrale, Armin sceglie di affidare al mondo dell’immagine in movimento la sua espressività.
Sebbene la passione per il cinema sia centrale nella sua formazione, la maggior parte dei progetti nei quali è coinvolto professionalmente sono un’ibridazione tra il mondo del teatro e quello del video. In questo ambito contribuisce a svariati allestimenti operistici e musicali con l’apporto di proiezioni video, esplorando di volta in volta diversi linguaggi visivi a seconda del soggetto rappresentato. Inoltre, realizza nel corso degli anni numerosi documentari brevi di carattere sia divulgativo che artistico legati ancora una volta al mondo del teatro, della pittura, della fotografia e della cultura in generale.
Tutte le informazioni sono alla pagina https://www.webacma.it/docudi2023-proiezione-a-noi-rimane-il-mondo/
Proiezioni presso l’Auditorium Cerulli in via Francesco Verrotti n° 42 a Pescara con ingresso gratuito.
Gradita la prenotazione utilizzando il modulo tinyurl.com/DOCudi2023-Prenoto
Il Concorso DOCudì prosegue con appuntamenti tutti i giovedì sino al 18 maggio 2023 e il calendario delle proiezioni è al link https://tinyurl.com/DOCudi2023-Calendario
Il prossimo appuntamento è per giovedì 13 aprile 2023 con, fuori concorso, “Cinema e letteratura”:
presentazione del libro: LO SCHERMO OSCURO. CINEMA NOIR E DINTORNI di Silvio Raffo. Interviene l’autore. A seguire proiezione del film noir anni ‘40: VERTIGINE di Otto Preminger
INFO sito web www.webacma.it/docudi-2023 / ACMA chi siamo: https://www.webacma.it/chi-siamo/
#Docudi2023 #DocudiConcorsoCinemaDocumentario #AssociazioneACMA
CALENDARIO DOCudì 2023
MARZO giovedì 30 in Concorso
SPARTIVENTO di Marco Piccaredda
interviene il regista
APRILE giovedì 6 in Concorso
A NOI RIMANE IL MONDO di Armin Ferrari
interviene il regista
APRILE giovedì 13 fuori concorso dal Libro al Film
presentazione del libro: LO SCHERMO OSCURO. CINEMA NOIR E DINTORNI
di Silvio Raffo Bietti editore, 2014
interviene l’autore
a seguire proiezione del film noir anni ‘40: VERTIGO di Otto Preminger
APRILE giovedì 20 in Concorso
PESO MORTO di Francesco Del Grosso
interviene il regista insieme al protagonista Angelo Massaro
e al montatore Giulio Tiberti
APRILE giovedì 27 aprile 2023 in Concorso
UN NEMICO INVISIBILE di Riccardo Campagna, Federico Savonitto
intervengono i registi
MAGGIO giovedì 4 in Concorso
ENRICO CATTANEO / RUMORE BIANCO di Francesco Clerici, Ruggero Gabbai
intervengono i registi
MAGGIO giovedì 11 in Concorso
NOI SIAMO ALITALIA di Filippo Soldi
interviene il regista
MAGGIO giovedì 18 (fuori concorso) EVENTO SPECIALE
RUE GARIBALDI di Federico Francioni
interviene il regista
a seguire PREMIAZIONI
Tutti i Comunicati Stampa sono consultabili alla pagina https://www.webacma.it/comunicati-stampa/#Docudi2023 #DocudiConcorsoCinemaDocumentario #AssociazioneACMA
CLAP Museum presenta Storie Zitte di Simone Angelini a Pescara

Il CLAP Museum presenta Storie Zitte, l’ultimo libro a fumetti di Simone Angelini, sabato 1° aprile, ore 17:30.
Storie zitte è una raccolta di storie brevi mute, caratterizzata dal tipico stile essenziale e caustico dell’autore, fumettista e illustratore abruzzese.
Dopo i saluti del Presidente della Fondazione Pescarabruzzo, Nicola Mattoscio, l’autore e l’editore IFIX, Maurizio Ceccato, dialogano con Carlotta Vacchelli, critica d’arte e ricercatrice CIME (Center for Italian Modern Art) di New York.
Ingresso libero alla presentazione fino a esaurimento posti.
Verna Oro presenta David Ferrante, 25 marzo a Pescara

“Racconti di streghe, fantasmi e di me”, libro di David Ferrante
Superficialmente sono 5 storie che parlano di…
Scurnacchiera
Lupo mannaro
Il fantasma di Salle
Il fantasma di Popoli
La pantafica e una strega
Sono storie gotiche metafore dell’amore e della vita
Parlo di me anche se non facilmente comprensibile
Tutto il libro è un’analisi personale e anche una metafora della vita e dell’amore….
Quarta di copertina
Il passato ha ombre lunghe e radici profonde che possono abbracciarci o, al contrario, avvolgerci così strettamente da ucciderci. La ricerca della luce si fa esigenza vitale, ma è accompagnata dalla sofferenza – la stessa del neonato che spinge per uscire dal grembo materno, e del morente proteso verso la luce che è liberazione da ogni suo male. In quella terra di mezzo tra la vita e la non-vita, anche le visioni assumono una corporeità a volte consolatoria, a volte angosciante. È lo spaesamento dell’uomo solo davanti all’inconoscibile: inerme, confuso, inadeguato, per quanto si sforzi di lottare, non ha modo di opporsi alla ferocia di un destino ineluttabile. In questi cinque racconti David Ferrante fa rivivere la memoria dell’antica sapienza abruzzese intrisa di rituali, superstizioni, rimedi magici e credenze sopravvissute alla polvere del tempo. Animano le sue pagine leggendarie figure mostruose, personaggi ambigui, maestri d’inganni e donne affascinati nella loro inafferrabile unicità. È un viaggio tra passato e presente, tra fantasia e verità, che si traduce in un sofferto, emozionante amalgama di crudeltà e amore.
VERNA ORO, nell’occasione presenterà “Dalle spezie alla moneta”, un incontro culturale a cura dei maestri orafi Giampiero verna e Fabio Verna per dissertare sulla diffusione dei metalli e delle spezie nel nostro passato.

“Invisibili”, film documentario di Paolo Cassina a Chieti

GIOVEDÌ 16 MARZO 2023, ORE 17:00
proiezione del film documentario INVISIBILI
presso SALA CONSILIARE DELLA PROVINCIA di CHIETI
Corso Marrucino 97, 3° piano
Iniziativa culturale promossa da ITALEXIT – ABRUZZO
È IMPORTANTE DIFFONDERE IL PENSIERO COMUNE A DIFESA DEI CITTADINI COINVOLTI
Genere: documentario
Anno di produzione: 2022
Paese di origine: Italia
Durata: 91’46”
Regia: Paolo Cassina
Collaborazione alla regia: Alessandro Amori
Collaborazione alle musiche: Nicola Bottos
Produzione: Playmastermovie
Le testimonianze delle persone che hanno subito gli effetti avversi del vaccino covid19 e dei medici e professionisti che alla vigilia di una possibile introduzione di una “quarta dose” obbligatoria per tutti lanciano un messaggio chiaro: non si può forzare in nessun modo l’essere umano all’inoculazione o all’assunzione di sostanze potenzialmente dannose e talvolta letali.
Da mesi tutti gli italiani sono sottoposti a continue vessazioni da parte del governo in ambito lavorativo e sociale. La vita, come la intendevamo prima della pandemia, è stata resa impossibile attraverso le continue limitazioni e lo sdoganamento del cosiddetto “green pass”.
Il fine è quello dell’adesione di massa ad una campagna vaccinale anticovid che lascia però molti dubbi, sia per il reale funzionamento dei sieri, sia per le innumerevoli reazioni avverse agli stessi.
Si parla, solo per l’Europa, di milioni di reazioni avverse, anche gravi e di migliaia di decessi tutti documentati, di cui i media mainstream non parlano o parlano in minima parte, minimizzando la portata reale del fenomeno.
La sensazione è che le istituzioni vogliano quasi far sparire queste persone rendendole invisibili.
Per questo motivo abbiamo deciso di realizzare un documentario che vuole portare l’attenzione sulla reale gravità di questi casi attraverso le voci dei danneggiati ma anche dei professionisti del mondo della sanità e della magistratura.
Riteniamo Invisibili un bene della collettività, le cui informazioni devono raggiungere più persone possibile e per questo motivo abbiamo deciso di pubblicarlo gratuitamente.
Per questo motivo ti chiediamo di attivare subito una donazione in modo che il valore di Invisibili – così come di tutti i nostri impegni e progetti futuri – possa essere apprezzato da tutti.